Dopo l’intervento del Pd, prendono spazio nel dibattito anche Sel, Idv, e il presidente di Confapi Messina Giorgio Caprì: anche la realtà imprenditoriale locale rischia di essere seriamente danneggiata
L’appello lanciato da Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina, contro la dismissione ferroviaria attuata nello Stretto da Rfi, continua a fare proseliti. Dopo il messaggio di solidarietà inviato ieri dal Partito Democratico che ha sottoscritto l’ipotesi di dare vita ad una mobilitazione generale destinata, una vola per tutte, e destare l’attenzione del governo regionale e nazionale, arrivano oggi i messaggi su supporto di Sel e Idv. Il segretario provinciale di Sinistra e Libertà Giuseppe Chiofalo, è convinto che Messina debba ritornare ad essere la porta della Sicilia: « Quanti hanno a cuore le sorti e il futuro della città e della provincia non possono stare a guardare indignati, ma debbono tramutare la propria sofferenza in protesta contaminatrice per elevare la propria dignità di cittadini di questo paese. Il Ministro alle infrastrutture più volte si è recato a Messina per propagandare, con i cortigiani a seguito, l’opera più mostruosa, sotto il profilo dell’impatto ambientale, del mondo: il Ponte sullo stretto». Chiofalo fa poi riferimento ai problemi di dissesto che interessano il territorio, “squarciato” da frane e smottamenti e conclude definendo «incivile quanto si consuma sulla pelle dei siciliani per come è stato ridotto il trasporto su rotaia: navi traghetti e treni a breve e lunga percorrenza più che dimezzati, sulle due dorsali ME/PA e ME/CT, indecoroso abbandono, sale d’aspetto chiuse, biglietterie chiuse, locali igienici chiusi, vetture in tantissimi casi sudice». Parla invec di atteggiamento irresponsabile da parte di Trenitalia, il segretario cittadino dell’Italia dei Valori Salvatore Mammola, che proclama tolleranza zero verso i vertici di Rfi: «Non sbagliavamo – afferma il rappresentante Idv – quando denunciavamo le intenzioni di Trenitalia di cancellare i treni notte dalla Sicilia e quando nei terminali di tutte le agenzie di viaggi, i posti in cuccetta o in wagon lit, risultavano venduti ed invece i treni viaggiavano semi vuoti, così da far risultare all’ufficio vendite di Trenitalia che dalla Sicilia mancavano i passeggeri». Alle parole di Mammola seguono quelle del consigliere provinciale, sempre battente bandiera Idv, Maurizio Palermo: «Sono inconcepibile – afferma – i tagli occupazionali che tali dismissioni producono al settore, in un territorio nel quale molteplici sono le vertenze ancora insolute, senza contare gli aspetti legati alla problematica dei passeggeri costretti a partire con altri vettori con aggravio di spese». Non sono però solo politici e sindacati ad intervenire sulla vicenda Rfi chiedendo una reazione comune e compatta nell’interesse della città e dei supoi lavoratori. Nel dibattito, infatti, si fa spazio anche il presidente di Confapi Messina, associazione di piccole e medie industrie private, Giorgio Caprì: «Quando sta accadendo a Messina, dove si continua ad assistere al progressivo piano di dismissione messo in atto da Rfi, ci preoccupa molto anche in qualità di datori di lavoro, perché rischiano di essere colpite importanti realtà imprenditoriali che operano nella nostra città. L’indotto economico che gira intorno al settore dei trasporti, rappresenta per Messina una fonte di reddito che, continuando di questo passo, verrà completamente a mancare, incidendo ancor di più sui trend economici della città. Anche in vista dell’apertura dei cantieri del Ponte sullo Stretto – commenta Caprì – la realtà dei trasporti ferroviari piuttosto che essere danneggiate e declassata, dovrebbe rappresentare per la città un punto di forza. Ecco perché Confapi condivide a pieno il monito lanciato dalla Cgil, sottolineando quanto sia importante, da parte di istituzioni e classe dirigente, uno scatto d’orgoglio che ponga Messina e le esigenze socio-economiche del territorio, nell’agenda politica del governo nazionale». Restando in tema di mobilità tra la Sicilia e il Continente, segnaliamo che sulla pagina Facebook di www.trasportisullostretto.it è in corso un sondaggio sulla Metromare. Ad una anno dalla sua entrata in servizio, agli utenti del portale è stato chiesto di esprimere il proprio grado di soddisfazione in relazione alla "metropolitana del mare" (clicca qui per accedere). (EDP)
(Correlato in basso l'articolo sull'intervento del Pd)
Il traghettamento per le ferrovie è un onere troppo gravoso, tant’è che non vedono l’ora di dismettere il servizio.
Il governo da un lato afferma di impegnarsi per il mantenimento, dall’altro diminuisce i trasferimenti.
Ormai non c’è più nulla da fare. Meglio l’aereo.