"Il coinvolgimento di InnovaBic, l’affidamento dell’incarico per la trasformazione dell’azienda in SpA - scrive il segretario provinciale di Uil Trasporti - vogliono costringerci a sperare in un futuro roseo, ma intanto il presente è a tinte fosche e i lavoratori, e il sindacato, non sanno più a che santo votarsi"
“Sono ormai tre gli stipendi arretrati per i dipendenti dell’Atm e nessuna prospettiva si intravede per il futuro”. Lo sottolinea Silvio Lasagni, segretario provinciale della Uil Trasporti.
“Non solo – continua Lasagni – ma la sensazione è che delle 600 famiglie coinvolte in questo pasticciaccio politico non importi proprio a nessuno, anzi che vi sia la precisa volontà di strangolare del tutto l’azienda, non curandosi del futuro di quanti alle sorti di questo carrozzone ormai allo sfascio sono legati”.
“Da anni – dichiara Lasagni – la UIL si batte per garantire la continuità del servizio, la riqualificazione dell’azienda e la stabilità occupazionale per i lavoratori, ma con scarsi risultati. Il coinvolgimento di InnovaBic, l’affidamento dell’incarico per la trasformazione dell’azienda in SpA vogliono costringerci a sperare in un futuro roseo, ma intanto il presente è a tinte fosche e i lavoratori, e il sindacato, non sanno più a che santo votarsi. Abbiamo scomodato tutti, dal sindaco, al prefetto, ai rappresentanti della politica a livello regionale e nazionale, fino alla magistratura. L’ATM è servita nel tempo solo per fare passerella politica e per garantirsi la fedeltà di un certo elettorato. Un gigantesco vasetto di marmellata in cui tutti hanno intinto le mani. Oggi che è stato raschiato il fondo del barile nessuno più se ne cura. Persino la dirigenza pare non curarsi di quanto sta avvenendo e anziché spostarsi al Comune per perorare la causa dei lavoratori, così come fanno altri amministratori di altre aziende in difficoltà, resta trincerata dietro la porta dei propri uffici”.
“L’impressione che si ha è che sia una manovra studiata a tavolino – spiega Lasagni – un piano strategicamente pensato per far sì che muoia Sansone con tutti i Filistei, senza pensare che l’altra faccia della noncuranza dell’amministrazione è la disperazione di 600 famiglie che non sanno cosa mettere a tavola. Una forte leggerezza, specie se si pensa che a fronte di centinaia di lavoratori che non hanno alcuna contezza di quando percepiranno le spettanze loro dovute, il Comune riesce a trovare i fondi per garantire i gettoni di presenza a propri rappresentanti politici e premi e incentivi per alcuni, fortunati, dipendenti”.
“Ormai la misura è colma – conclude Lasagni – ecco perché la Uil Trasporti chiama a raccolta tutte le forze sindacali e il personale dell’ATM, perché finalmente si levi la voce e si trovi soluzione alle stringenti esigenze delle famiglie dei lavoratori”.