Il Comitato pendolari siciliani fornisce i numeri sul contratto di servizio, che dovrebbe essere firmato in questi giorni
Esattamente due anni fa come oggi veniva sottoscritto il primo Contratto di Servizio “Ponte 2015-2016”per il trasporto ferroviario siciliano, tra la Regione Siciliana e Trenitalia. Oggi la Giunta regionale dovrebbe deliberare se approvare o meno il nuovo contratto decennale 2017-2026 da affidare all’Impresa ferroviaria Trenitalia Spa. La Regione ha avuto un anno di tempo per entrare nel merito di questo contratto decennale, tenuto conto che il contratto è scaduto esattamente il 31 dicembre 2016 e visto anche quanto previsto nell’Intesa firmata il 25 giugno 2015 tra Regione e Trenitalia.
Il Comitato pendolari siciliani dà le cifre della bozza del Contratto decennale 2017-2026 per il trasporto ferroviario siciliano che la Regione dovrà firmare entro dicembre 2017. Sono previsti aumenti del costo dei biglietti e degli abbonamenti del 3.5% annui sino al 2026 che rapportati al costo di un abbonamento mensile medio di fascia chilometrica di 40 che passa dai 61 euro del 2016 sino ad arrivare al costo di 90 euro circa nel 2026;
I treno-km da effettuare in totale nel decennio sono 94.472.260, a questi vanno sommati i treno-km aggiuntivi pari a 12.127.740, ed infine vanno aggiunti i 1.930.577 treno-km (pari a 2 milioni di euro l’anno sino al 2027) del piano di ammortamento per il cofinanziamento dell’acquisto dei treni Minuetto (2002-2004). Il costo del Contratto di Servizio decennale ammonta a 1 miliardo 115 milioni 359mila a questi vanno sommati gli 83 milioni 380mila finanziati con l’art.19 del collegato alla finanziaria per un importo totale di euro 1 miliardo 198 milioni 739mila.
"Se Trenitalia – chiedono i pendolari – ha già incassato 223 milioni per il Contratto di Servizio “Ponte 2015-2016” e ha investito 40 milioni di euro corrispondenti ai 6 treni “Jazz” messi in esercizio a fine 2016 e dovrà incassare ulteriori 1 miliardo e 200 milioni di euro per il Contratto di Servizio “Decennale 2017-2026” perche gli investimenti previsti nel contratto decennale, da parte di Trenitalia, pari a 42,5 milioni di euro non vengono impiegati per l’acquisto di ulteriori mezzi rotabili da mettere in esercizio sin da subito e non per quanto previsto all’art. 16 del contratto, che prevede il revamping dei treni già in esercizio; interventi di ammodernamento impianti di Palermo, Messina e Siracusa; investimenti in tecnologia ed informatica. Stiamo ancora aspettando la linea telefonica fissa per informazioni all’utenza, il Wi-Fi, gli abbonamenti per le forze dell’ordine, gli abbonamenti scolastici e il Comitato di verifica e controllo con un componente dei comitati pendolari e per concludere chiediamo di chiamare le cose con il proprio nome. Nel decennale, a differenza di quanto previsto nel contratto ponte non viene mai menzionato l’aggettivo e sostantivo “pendolare”: lavoratore o studente che quotidianamente si sposta dalla località di residenza per raggiungere quella della propria attività e non passeggero, che è tutt’altra storia".