Solo 9 dirigenti e Dipartimenti per il Comune di Messina: contrario anche il Silpol

Solo 9 dirigenti e Dipartimenti per il Comune di Messina: contrario anche il Silpol

Danila La Torre

Solo 9 dirigenti e Dipartimenti per il Comune di Messina: contrario anche il Silpol

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martedì 11 Giugno 2019 - 15:47

Le ragioni del no le spiega il segretario provinciale Giuseppe Gemellaro

La nuova struttura organizzativa del Comune di Messina “disegnata” dal sindaco Cateno De Luca continua a trovare oppositori tra i sindacati. La riduzione dei Dipartimenti di Palazzo Zanca da 22 a 9, con conseguente riduzione del numero dei dirigenti, non convince neanche il sindacato di polizia municipale Silpol, secondo cui il provvedimento «pur se condivisibile sul piano del metodo pone più di qualche perplessità in merito alle scelte operate».

“Riteniamo, in termini generali, che una riduzione così drastica del numero dei dirigenti non sia scelta che può soddisfare le necessità organizzative di un apparato complesso di una città tra le più grandi d’Italia che deve erogare servizi efficienti ed adeguati alla collettività. Nel merito poi, l’organizzazione strutturale appare del tutto in contrasto con la normativa vigente e con la recente giurisprudenza che sancisce il diniego assoluto di porre la Polizia Municipale all’interno e/o alle dipendenze di altre aree dell’Ente e pertanto sarebbe auspicabile collocarla, così come disposto, alle dirette dipendenze funzionali del Sindaco”. E’ quanto si legge nel comunicato firmato dal segretario provinciale Giuseppe Gemellaro

Il Silpol spiega inoltre che “nel contesto della struttura della Polizia Municipale non è stata prevista l’articolazione funzionale delle “Funzioni Informative”: ciò appare elemento di sottovalutazione rilevante atteso che le dinamiche evolutive di tale servizio non possono essere trascurabili. Risulta imprescindibile il ruolo svolto nel controllo delle attività che investono gli aspetti demografici di una città che, in tale ambito ha una situazione delicata notoria a tutti, in cui la precarietà abitativa merita particolare attenzione e parimenti le fattispecie connesse alle azioni di accertamento ed in definitiva al controllo sul territorio. Ciò peraltro non è in linea con le scelte operate in tal senso dall’Amministrazione nei processi di risanamento abitativo che obbligano ad un costante monitoraggio della situazione. Non appare secondaria inoltre la trattazione di circa 12.000 pratiche l’anno, anche al di fuori dei movimenti migratori della popolazione e le valutazioni di merito che impongono una gestione coordinata della materia, ulteriormente necessitata dalle costanti relazioni con Enti esterni e con Strutture Giudiziarie”.

Per il Silpol un’altra carenza del Funzionigramma è rappresentata dalla mancata previsione della funzione di P.G. presso la Procura, “organismo esistente in tutte le sedi giudiziarie e che abbisogna di un’autonomia organizzativa per la diretta dipendenza dalla stessa. Altresì necessaria ed importante appare la previsione, non rilevabile, di una funzione connessa con l’utilizzo delle nuove strumentazioni e lo sviluppo delle tecnologie relative all’evoluzione, ormai costante, dei modelli operativi della professione”.

Il segretario Gemellaro giudica il nuovo modello di organizzazione, specificatamente per la Polizia Municipale, una sorta di involuzione rispetto al passato.

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