La signora Rolla chiede aiuto al Comune di Messina: "In tutto siamo 8, compreso un bimbo di 2 anni, due in carrozzina in un palazzo senza ascensore"
MESSINA – “Ho sei figli. La primogenita ha 18 anni, sta bene e va al liceo. Una di tredici, la secondogenita, è sulla sedia a rotelle a causa di una paraparesi spastica. Poi ci sono un ragazzino di 12 anni e una di undici. Loro vedono poco per colpa di una malattia neurovisiva. La quinta figlia è una ragazzina di 9 anni, colpita pure lei alle gambe. Perde l’equilibrio se sta in piedi. Infine, c’è un bambino di due anni e su di lui ci sono indagini mediche in corso. Il mio compagno sta pure male. Viviamo con il mio assegno d’inclusione, provvvisoriamente al terzo piano in una casa senza ascensore. E ci appelliamo al Comune perché trovi nell’immediato una nuova abitazione per noi”. Così la signora Maria Rolla sintetizza il dramma che sta vivendo in una casa non adatta alle esigenze dei figli, minati da malattie rare, a Santa Lucia sopra Contesse.
“Abbiamo bisogno subito di una casa, questa non è vita”
Aggiunge la donna: “Siamo ospiti in un’abitazione che apparteneva ai miei zii, ora morti, ma entro agosto dobbiamo lasciarla. Ho incontrato l’assessora Calafiore ma il Comune non ha risolto la nostra situazione. Abbiamo bisogno di essere aiutati subito. C’è la necessità d’avere una casa dove i miei figli si possano permettere di uscire di casa. Qui, dove stiamo, non possono in autonomia nemmeno salire e scendere le scale. La ragazzina di nove anni è per ora dai miei genitori, in un luogo più adatto, date le sue difficoltà motorie. Se sta in piedi, non può nemmeno appoggiare il tallone. Perde subito l’equilibrio. I miei figli prima venivano presi in braccio, nelle scale, dal padre. Ma ora anche lui ha problemi. Questa non è vita. Ci sentiamo abbandonati. Io ho pure la necessità di portare spesso a Catania i miei figli in un ospedale specializzato. I controlli sono continui”.
Prosegue nel racconto la signora Maria: “Prima di questa soluzione provvisoria, vivevamo in un attico abusivo in affitto, con le scale invase dai topi. Un altro incubo. Cosa spero oggi? Mi appello alle istituzioni: toglietemi da questo inferno. E ringrazio l’avvocato Marcello Scurria (sub commissario per il risanamento, n.d.r.), che ci è venuto a trovare di domenica. Anche se lui si occupa dei baraccati, si è reso disponibile a parlare con Comune e Iacp per trovare subito un rimedio. Le case che saranno acquistate per il disagio abitativo? Potrebbero essere una soluzione ma quando? Qui bisogna fare in fretta. Non c’è tempo da perdere”.
Caso da Pronto Soccorso Sociale che deve essere risolto in 24 ore dagli Amministratori. Senza se e senza ma.