Acqua potabile a costo zero da una sorgente. Ma a Santo Stefano Medio non viene sfruttata

Acqua potabile a costo zero da una sorgente. Ma a Santo Stefano Medio non viene sfruttata

Acqua potabile a costo zero da una sorgente. Ma a Santo Stefano Medio non viene sfruttata

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venerdì 19 Ottobre 2012 - 11:18

I consiglieri comunali Restuccia e Guerrera hanno scritto al commissario del Comune, Luigi Croce, e ai dirigenti Amam perché provvedano a recuperare la risorsa idrica, lasciata sprecare negli ultimi 15 anni

A monte del villaggio di Santo Stefano Medio c’è la cosiddetta sorgiva “Petroieni” la cui acqua, nella stagione irrigua, è utilizzata dal consorzio “Petroieni e Fontana”. Negli anni ’30 la sorgente è stata al centro di una causa civile tra il comune di Messina e i proprietari terreni della zona che usavano l’acqua per irrigare le colture. Il comune voleva infatti convogliare le acque della sorgiva nel proprio acquedotto, alla fine la causa stabilì la priorità per il consorzio dell’uso delle acque nel periodo di irrigazione, con l’obbligo però che la portata eccedente fosse fatta confluire nell’acquedotto comunale. Un addetto comunale era incaricato di effettuare le manovre per la deviazione del flusso di acqua.

Oggi i consiglieri comunali Antonio Restuccia e Domenico Guerrera denunciano, anche alla luce dei fatti passati, una situazione che si protrae da quindici anni, a loro detta: “l’Amam inspiegabilmente ha cessato di interessarsi a tale gratuita risorsa, che si disperde nel greto del torrente”. Con una nota inviata al commissario straordinario Luigi Croce e ai dirigenti dell’Amam. I consiglieri comunali chiedono che venga recuperata la risorsa sprecata. “L’importante sorgiva potrebbe garantire a costo zero una considerevole portata d’acqua potabile –scrivono i consiglieri”. Anche in considerazione di due fatti importanti. “La città spesso soffre la sete, a causa di frequenti interruzioni dell’erogazione causate da problemi alla condotta idrica proveniente da Fiumefreddo” e “che a valle della sorgiva di Petroieni esistono, in contrada Landolina, abitazioni prive di condotta idropotabile, per cui i residenti devono provvedere ad approvvigionare l’acqua potabile con le autobotti”.

E mentre da una parte si lamenta lo spreco di acqua, dall’altra un nostro lettore ci segnala che nel quartiere lombardo l’erogazione idrica sarebbe stata ridotta notevolmente ed i serbatoi vengono chiusi verso le 18. Il problema dovrebbe però rientrare a breve perché, secondo quanto detto dall’Amam allo stesso lettore e secondo anche quanto sostenuto dai due consiglieri, il problema dipende da un guasto all’acquedotto Fiumefreddo, che sta subendo delle riparazioni che dovrebbero concludersi entro questa settimana.

Un commento

  1. mondo.salvatore 20 Ottobre 2012 17:11

    non sono mai riuscito a capire perchè non si debba sfruttare anche se piccole ma molte energie, anzichè enormi investimenti di capitali sproporzionati per strutture sopradimensionati, vedi stadio s.filippo, tram, policlinico, ecc. ecc.

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