Messa in liquidazione di Messinambiente: illegittima per tre consiglieri comunali. Intanto, è già emergenza rifiuti in alcuni quartieri

Messa in liquidazione di Messinambiente: illegittima per tre consiglieri comunali. Intanto, è già emergenza rifiuti in alcuni quartieri

Messa in liquidazione di Messinambiente: illegittima per tre consiglieri comunali. Intanto, è già emergenza rifiuti in alcuni quartieri

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lunedì 20 Febbraio 2012 - 08:59

Pergolizzi, Melazzo e Cantello spiegano perché il percorso tracciato dall'assemblea dei soci «travalica» le competenze previste dallo Statuto della società di via Dogali. Domani assemblea dei lavoratori , ma in città è già allarme per le condizioni igienico-sanitarie

Cumuli di immondizia “popolano” molte zone della città ed in alcuni quartieri è già emergenza rifiuti. Nello scontro tra sindacati e lavoratori da una parte ed amministrazione comunale dall’altra a pagare sono i cittadini, che devono fare i conti con una situazione igienico sanitaria non ancora allarmante ma che inizia a preoccupare seriamente. Domani, i dipendenti di Messinambiente si riuniranno in assemblea per discutere di presente e di futuro, per il quale è già stato segnato il percorso. Durante l’ultima assemblea dei soci , infatti, il sindaco Giuseppe Buzzanca – rappresentate del socio maggioritario , il Comune – e l’amministratore delegato , oggi anche commissario liquidatore, Armando Di Maria, hanno deliberato la messa in liquidazione della società.

Una decisione che non piace ai sindacati, lascia perplessi i lavoratori e non convince neanche alcuni esponenti politici, in particolare i consiglieri comunali Nello Pergolizzi (Fli), Giuseppe Melazzo (Udc) e Ivano Cantello (Sicilia vera), che sollevano dubbi anche sulla legittimità del provvedimento. Secondo i tre rappresentanti del Civico Consesso «è di tutta evidenza che in assenza di una previa delibera in tal senso da parte del Consiglio Comunale, chi ha deliberato la messa in liquidazione sembrerebbe aver travalicato quanto consentito dall’art. 27 dello Statuto di Messinambiente che prevede esclusivamente che l’Assemblea dei Soci possa determinare solo “le modalità di liquidazione. Appare inoltre strano, anche alla luce delle recenti novità normative, che le motivazioni addotte per la messa in liquidazione della società siano da ricercare, si cita testualmente “nelle perdite prodotte negli esercizi precedenti, e tenuto altresì conto del possibile esito negativo del giudizio incorso tra questa società e l’ATO ME 3” tale dichiarazione è palesemente in contrasto con quanto successivamente lo stesso socio afferma “che i debiti potranno essere sicuramente onorati con le disponibilità che la società acquisirà dall’incasso dei precedenti crediti per servizi prestati”. E’ ormai ampiamente risaputo – continuano Pergolizzi, Melazzo e Cantello – che le perdite subite dalla Messinambiente sono da imputare alla diversa quantificazione del costo dei servizi da parte della società ATO ME 3, per cui delle due l’una, o le perdite sono reali e quindi Messinambiente non ha crediti da incassare a sufficienza per far fronte ai propri debiti, o se ha consistenti crediti da incassare nei confronti dell’ATO i bilanci di quest’ultima non sono attendibili e verrebbero caducate le motivazioni stesse delle messa in liquidazione. Risulta altresì grave l’evenienza che il socio di maggioranza(Comune di Messina) ha deliberato di conferire al liquidatore il seguente potere “la cessione dell’azienda sociale o di rami di essa, ovvero di singoli beni o diritti o blocchi di essi”. Il tutto senza alcun controllo preventivo da parte dell’Amministrazione Comunale. La situazione finanziaria disastrosa del Comune, di cui solo ora si accorge il Sindaco Giuseppe Buzzanca, si aggrava ora dopo ora e scivola pericolosamente oltre un punto di non ritorno, probabilmente già raggiunto, che avrà quale conseguenza estrema il dissesto dell’Ente».

Nel documento, i tre consiglieri comunali sottolineano anche la grave situazione igienico-sanitaria che caratterizza moltissime zone della città, dove «si registra il crescente accumularsi di una consistente quantità di rifiuti che una volta riempiti i cassonetti invadono il perimetro circostante» . A questo proposito Pergolizzi, Melazzo e Cantello sollecitano Buzzanca «nella sua qualità di Assessore con delega alle società partecipate, ad intervenire immediatamente trasferendo risorse e fondi necessari alla società, al fine di evitare lo scoppio in città di un gravissima emergenza sanitaria». (DLT)

Un commento

  1. Prendo atto che, finalmente alcuni Consiglieri Comunali-rientrati dal Pianeta MARTE-trattano l’argomento “Dissesto Finanziario”. In effetti il DEFICIT reale del Comune è di diverse centinaia di milioni di EURO. E’ il Risultato di anni di “SPERPERI”, perpetrati da tutta la classe politica-TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE- la cui gestione si può così riassumere: Per molti anni c’è stato l’ASSALTO ALLA DILIGENZA-ovvero alle CASSE DEL COMUNE…adesso bisogna verifica i Conti, precisamente i Residui attivi, molti dei quali non sono veritieri, i DEBITI FUORI BILANCIO (Responsabilità di Amministratori e Dirigenti) e liquidare immediatamente tutte le Società Partecipate che producono soltanto sperpero di risorse (Super stipendi di Amministratori,Dirigenti, Esperti,Portaborse, etc), nonchè esercizio di POLITICa CLIENTELARE (Assunzione di Personale senza Concorso). Il Servizio di trasporto pubblico occorre appaltarlo ad una Società privata, tramite un bando Pubblico nazionale.
    Avremo sicuramente un Servizio migliore, a costi nettamente inferiori

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