Il maltempo (neanche eccessivo) ha rovinato gran parte di ciò che era stato già fatto: utilizzando i soldi per “rattoppare”, ce ne saranno abbastanza per completare la messa in sicurezza?
«Seria preoccupazione» per una delle tante potenziali bombe idrogeologiche della città. Ad esprimerla è il consiglio della quinta Circoscrizione, i cui fari sono puntati sulla riqualificazione del torrente Badiazza. Riqualificazione rimasta ferma per più di un anno a causa dei soliti intoppi burocratici tra Messina e Palermo, tra Comune e Regione, e che è stata anche frenata dal maltempo, che ha rovinato gran parte dei lavori già eseguiti, costringendo ad una faticoso (e dispendiosa) opera di rattoppamento. «Rimasto chiuso il cantiere per quasi un anno – si legge in una nota del Quartiere presieduto da Alessandro Russo – per ragioni da attribuirsi alle indicibili lungaggini burocratiche da ascriversi alla Regione Siciliana, alle perizie tecniche da effettuarsi sul campo e alla non troppo solerte volontà degli organi competenti di voler procedere all’accomodamento della vicenda, ad oggi, l’intera opera presenta circostanze di fatto che inducono questo Consiglio circoscrizionale a stigmatizzare all’amministrazione cittadina ed all’opinione pubblica la necessità di porre rimedio al più presto».
Nel dettaglio gli argini costituiti in briglia di pietra compattata all’interno di maglie di ferro, collocati neppure un anno addietro, sono spanciati e rotti in numerosi punti del percorso del torrente, in alcuni casi lo ostruiscono nel suo alveo e lungo un tratto molto esteso, sia sulla destra che sulla sinistra idraulica, è visibile il netto sprofondamento dei blocchi di pietra compattata, il dissesto e il distacco dei blocchi di pietra dalle spallette in cemento retrostanti: le fessurazioni accompagnano ampie porzioni degli argini realizzati. «Ad oggi – scrivono Russo e colleghi – i lavori stanno riprendendo e sono operativi a ranghi ridotti, e si eseguono interventi di riparazione degli argini in pietra che erano stati realizzati appena un anno e qualche mese addietro, poiché con le non violente piogge di questi ultimi mesi, in diversi punti quelle opere sono venute giù, sono state danneggiate, e necessitano di essere riparate. La situazione, paradossale, è quella di un cantiere che, piuttosto che avviarsi all’ultimazione prevista, torna indietro per tamponare i danni che già si sono verificati».
Il dubbio che solleva il Quartiere è: verrà rispettata la tempistica? Al momento regna il pessimismo: «La messa in sicurezza idraulica del torrente Badiazza corre anche il rischio di non vedersi coperta finanziariamente: l’ultima tranche di risorse regionali, infatti, in considerazione dei lavori di rammendo dei punti danneggiati negli scorsi mesi, arduamente assicurerà il completamento dell’opera: occorre che l’Amministrazione ne prenda atto e che si attivi presso i competenti organi regionali per chiedere con forza i finanziamenti necessari, poiché un’ennesima incompiuta nel difficilissimo quartiere di Giostra, sarebbe sinceramente intollerabile e vergognosa». L’ultima considerazione: «I lavori che erano stati ultimati lungo gli argini del torrente nell’anno e mezzo trascorso, sono stati in più punti danneggiati a seguito di piogge non abbondanti, assolutamente all’interno della media pluviometrica, e soprattutto non violente: vi è la sicurezza che l’opera ultimata assicurerà piena affidabilità e sicurezza alle vicine popolazioni che ivi risiedono?».