Test di Medicina, altri studenti ammessi con riserva. Per l’Ateneo peloritano un bel problema

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Test di Medicina, altri studenti ammessi con riserva. Per l’Ateneo peloritano un bel problema

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mercoledì 17 Settembre 2014 - 16:12

Esultano invece gli avvocati messinesi Bonetti e Delia, secondo cui «gli Atenei, in osservanza ai provvedimenti vittoriosi, non avranno problemi ad assorbire i nuovi ingressi

I test d’ammissione a medicina finiscono ancora una volta sotto la lente di ingrandimento del Tribunale amministrativo. Anche il concorso per l'ammissione ai corsi di laurea in medicina e chirurgia e odontoiatria e protesi dentaria per l'anno accademico 2014/2015 è oggetto di ricorso da parte di numerosi studenti, che ancora una volta si sono affidati agli “specialisti” del settore, i legali Michele Bonetti e Santi Delia.

Lo scorso 11 settembre il T.A.R. Lazio ha pubblicato numerosi provvedimenti di ammissione di studenti siciliani delle Università di Messina e Catania.

Il tribunale Amministrativo ha accolto la richiesta di sospensiva della graduatoria unica del concorso e disposto «l’immatricolazione con riserva e in sovrannumero della parte ricorrente e la tempestiva frequenza delle lezioni al corso di laurea in Medicina e chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria presso gli Atenei in ricorso specificati».

Nell’accogliere l’istanza cautelare , i giudici amministrativi hanno anche fissato la data per la trattazione di merito del ricorso, che si svolgerà in udienza pubblica il 23 ottobre 2015. In attesa di quella data, i ricorrenti potranno frequentare le lezioni e sostenere esami.

«Altri studenti –commentano gli avvocati Bonetti e Delia -potranno studiare e realizzare i propri sogni».

Esulta meno l’Ateneo peloritano, che da un lato annuncia che eseguirà immediatamente, appena li riceverà, i provvedimenti dell’organo amministrativo, ammettendo quegli studenti il cui ricorso è stato accolto; dall’altro ammette che non mancheranno i problemi di organizzazione.

«Le ammissioni in sovrannumerosi legge in un comunicato dell’Università – influiranno negativamente, non solo a Messina, sull’attività didattica. Le strutture e il numero dei docenti, infatti, sono configurati per offrire un servizio a un numero limitato di studenti».

Di parere diametralmente opposto gli avvocati Bonetti e Delia, secondo cui «gli Atenei, in osservanza ai provvedimenti vittoriosi, non avranno problemi ad assorbire i nuovi ingressi, visto che, come da sempre diciamo, la capienza strutturale delle università c’è, così come sussiste la richiesta di nuovo personale medico negli ospedali».

Danila La Torre

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