La Ciesse cede l’intera posta in palio ai pugliesi. Giocatori siciliani non in serata
Arriva da Foggia la seconda sconfitta su tre partite per la Ciesse. I ragazzi di Lorenzoni cedono l’intera posta in palio ai dauni; battuti per 3 a 1 da Mazzotta e compagni. Un solo grande set della Ciesse (il 2°) non basta ed i bianco blu devono fare un onesto mea culpa (25-23, 12-25, 25-21 e 25-13 la progressione dei set). Un pullman di tifosi, con genitori e figli ha accompagnato la trasferta in terra pugliese della Ciesse.
Nel primo set si gioca punto a punto con Foggia che mantiene l’inerzia del gioco. Brolo soffre in ricezione e non riesce a pungere in attacco. Sporadici i muri dei bianco blu e per lo più occasionali. Caratteristiche queste che saranno costanti nell’arco dell’intero incontro. Foggia si aggiudica il set nel rush finale con il punteggio di 25 a 23. Il secondo set si apre con la Ciesse arrembante. Il turno di servizio di Laterza scava un solco incolmabile. E’ proprio durante questo parziale che, i tifosi brolesi, che con il loro tifo avevano sovrastato della tifoseria organizzata di casa, sono stati intimiditi e, praticamente obbligati a limitare le manifestazioni in favore dei biancoblu. Nonostante questo episodio la Ciesse vince d’autorità il set per 25 a 12. Il terzo set è pressocchè simile al primo con Foggia che detiene l’inerzia del gioco e la Ciesse ad inseguire. Nuzzo e compagni, assolutamente non in serata, cedono il parziale per 25 21.
Praticamente l’incontro finisce qui. Nel quarto set, con la Ciesse alle corde, la novità è data dal nutrito gruppo di forze dell’ordine che si sistemano intorno alla porzione di tribuna dove si trovavano i tifosi brolesi, contribuendo ancor di più a rendere surreale la partita che, per quanto riguarda lo sportivo pubblico brolese era già finita qualche minuto prima. Per la cronaca lo Zammarano si aggiudica il set e l’intera posta in palio per 25 a 13 su una Ciesse già, da parecchio tempo sotto la doccia. Hanno arbitrato male i signori Labriola e Colucci, apparsi sempre poco chiari nelle loro decisioni che comunque sono state sempre a favore della formazione di casa.