Sviluppare la produzione artistica e il design innovativo in Sicilia, declinando il patrimonio culturale e tradizionale con l’innovazione, al fine di incrementare nuove forme espressive e nuovi settori produttivi: ecco l'obiettivo del progetto "Laboratorio Forma" presentato nella Sala Giunta della Provincia
E' stato presentato, nella giornata di ieri, presso la Sala Giunta della Provincia Regionale di Messina, il “Laboratorio Forma”, un progetto classificatosi primo nella graduatoria Regionale per un importo complessivo di quasi un milione di euro di fondi Europei e Regionali. Un'idea che nasce dalla necessità di accrescere e valorizzare la creatività e l’innovazione nel settore della produzione di manufatti artistici, artigianali e industriali, attraverso l’impiego di moderni concetti di progettazione e di attrezzature ad alta tecnologia.
L’obiettivo del Labforma, che vedrà protagonista la struttura del Museo dell'Argilla a Spadafora, è quello di sviluppare la produzione artistica e il design innovativo in Sicilia, declinando il patrimonio culturale e tradizionale con l’innovazione, al fine di incrementare nuove forme espressive e nuovi settori produttivi. In occasione dell'inaugurazione, che si terrà domani, 23 ottobre alle 18, sarà aperta al pubblico anche la mostra “Forma & Colore nella Ceramica Artistica Siciliana” a cura di Cristina Lopresti.
Presente alla conferenza di presentazione il consigliere comunale Antonio D'Amico, ex assessore alla Cultura, che ha illustrato l'iter del progetto, del quale si è fatto promotore e supervisore: “Nel 2010, alla data del suo insediamento, l’amministrazione comunale di Spadafora, con sindaco Giuseppe Pappalardo, ha preso ‘in consegna’ il nuovo palazzetto destinato a Museo dell’argilla. Nel nuovo edificio era prevista la realizzazione di un Museo dedicato al laterizio, alla lavorazione dell’argilla, dei laboratori scientifici di studio dei materiali e di restauro delle terrecotte. Tale destinazione appariva superata, in quanto non collegata alle reali esigenze economico/culturali del territorio. Lo sforzo dell’amministrazione di Spadafora è stato quello di dare una nuova, concreta connotazione d’uso al plesso, nonché di reperire i fondi necessari all’operazione. Per l’idea progettuale è stata richiesta la consulenza dell’artista messinese Ranieri Wanderlingh, che ha concepito lo schema innovativo e sperimentale del Labforma". “Luogo di riferimento della creatività indipendente – ha affermato ancora D'Amico – luogo critico di confronto non solo generazionale, ma di idee innovative che possono prendere ‘forma’ e dunque, diventare sostanza, materia. Le attrezzature di alta tecnologia consentono a molti giovani di riprendere creativamente moduli e temi tradizionali dell’identità e della cultura siciliana e proporli a livello nazionale e internazionale. Un luogo – ha concluso – dove fare squadra per avere un risultato complessivo superiore, rispetto al rendimento dei singoli. Luogo dove dare forma alle idee creative. Insomma, un’industria culturale e creativa” .
“Coerentemente ai principi dati dall’Unione Europea e dalla Regione Sicilia – è intervenuto poi Ranieri Wanderlingh, ideatore del progetto e direttore dell’esecuzione – si è concepito un centro polifunzionale sperimentale che, a livello nazionale, sembra essere il primo esempio di Museo- scuola- laboratorio, dove nuove idee e tecnologie contribuiscono a presentare condizioni favorevoli all’incubazione di nuove imprese, in un dinamico rinnovo culturale e tecnico, nonché essere motivo di attrazione culturale e turistica per il territorio – ha affermato -. In un ampio e attrezzato spazio espositivo sarà avviato il museo della ceramica e del design che si chiamerà ‘Museo Forma’. Il progetto partito dal topos ‘Argilla’, sul solco della tradizione, si articola ora attorno al topos ‘Forma’, inteso come elemento capace di trasferire l’idea progettuale nella concreta realtà culturale/produttiva”.
Oggetto della mostra inaugurale, come spiega la curatrice Cristina Lopresti, "sono la materia e l’uomo che l’ha plasmata. I ventisei artisti coinvolti, provenienti da Burgio, Caltagirone, Messina, Monreale, Palermo, Santo Stefano di Camastra, Sciacca e Venetico, si misurano con la versatilità dell’argilla, reinterpretando la tradizione e donandole nuovi significati. Molti ceramisti adoperano ancora le antiche ricette di smalti e colori tramandate di padre in figlio, alcuni sono stati conquistati dalle tecniche del terzo fuoco, del raku o dell’ingobbio, altri realizzano oggetti di design dalle linee accattivanti. Prendono così forma suggestioni che rimandano alla cultura e alle civiltà del bacino del Mediterraneo, ritornano alla memoria frammenti lirici e giochi fanciulleschi, si palesano città non più invisibili, cercano solidarietà donne migranti in cammino”.
Le opere esposte sono di: Toto Accursio, Giacomo Alessi, Francesca e Giuseppe Arcuri, Andrea Branciforti, Nino Bruneo, Cecilia Caccamo, Paolo Caravella, Giovanni De Simone, Susanna De Simone, Italia Fiorella, Annunziata Fratantoni, Ceramiche Fratantoni, Antonietta Gerbino, Nicolò Giuliano, Alessandro Iudici, Laboratorio La Gioiosa, Giuseppe Laureanti, Irene Lo Monaco, Nicolò Morales, Antonino Navanzino, Francesco Navanzino, Salvatore Sabella, Ceramiche Sammartino e Delfino, Filadelfio Todaro, Ceramiche Val Demone, Andrea Varsallona.
La mostra si concluderà l'11 novembre e potrà essere visitata, con ingresso gratuito, dal lunedì al mercoledì dalle ore 17 alle 21 e da giovedì a domenica la mattina dalle ore 10.30 alle 13 e il pomeriggio dalle ore 17 alle 21.
Il centro di ricerca presenta cinque sale per laboratori artistici, un’aula didattica multimediale e un ampio spazio espositivo denominato “Museo Forma”. I laboratori sono dotati di moderne attrezzature che permetteranno di realizzare prodotti artistici, modelli per la produzione artigianale ed industriale, nei settori della ceramica, oreficeria, meccanica, plastica, cantieristica navale, architettura, medicale.