Si tratta di un edificio donato in eredità al comune di Spadafora dal medico Francesco Pino. Tra le volontà testamentarie quella di utilizzare i locali per la realizzazione di un museo – biblioteca.
Spadafora punta alla realizzazione di un museo – biblioteca. Si tratta di un progetto avviato in esecuzione delle volontà testamentarie di Francesco Pino, illustre medico spadaforese, che ha voluto donare al comune un edificio da destinare alla comunità.
Il 28 maggio scorso il sopralluogo presso l’edificio di via P. Umberto, alla presenza del sindaco Tania Venuto. Tra i presenti anche i componenti del tavolo tecnico per la realizzazione del museo – biblioteca che sarà composto dal consigliere e incaricato speciale in materia di cultura e sanità Francesco Rigano, dalla consigliera Anna Bonavita, dall’esperta del sindaco per la comunicazione e il turismo Irene Antonuccio e dall’ex assessore alla cultura Renato La Macchia.
L’amministrazione ha già sottolineato di voler onorare le volontà testamentarie di Francesco Pino, secondo le quali i proventi ottenuti dal fitto dei locali saranno destinati per 2/3 alla promozione di borse di studio intitolate al medico spadaforese e destinate agli studenti del Liceo scientifico di Spadafora, per 1/3 saranno destinati, invece, alla coltivazione del fondo “Maudi” –compreso nell’eredità lasciata al comune- e all’illuminazione perpetua della cappella della famiglia Pino.
“Quest’iniziativa –ha dichiarato il consigliere Rigano- è solo l’incipit di un grande e corposo programma culturale e turistico di ampio respiro. Ho preso sul serio la mia attività di consulenza e desidero mettere a disposizione della comunità, a titolo gratuito, le mie capacità e competenze coordinando il nostro programma in tema di cultura e sanità. Tra i nostri principali obiettivi vi sarà la rinascita del cinema – teatro al coperto, attualmente di proprietà privata ma che sarà dato in comodato d’uso al comune. Punteremo, inoltre, alla fruizione costante del castello, all’utilizzo del parco urbano per l’organizzazione di manifestazioni culturali e sportive all’aperto, e alla stipulazione di convenzioni tra università e comune per l’ottimizzazione dell’utilizzo dell’ex museo dell’argilla”.