1998-2018, due decenni e una città "travolta dal solito destino"....
“Non è l’azzurro mare d’agosto a travolgere il destino di Sicilia. Mario Primo Cavaleri – firma tra le più smaglianti in tema di analisi della realtà – confeziona in un libro l’argomento cardine di una sfida irrisolta: quella tra lo spirito critico e le famose cose per come stanno”
E’ questo l’incipit della prefazione di Pietrangelo Buttafuoco in “Spalle al mare” titolo che racchiude il senso del racconto di una selezione di accadimenti ripercorsi da Cavaleri per offrire una rilettura di ciò che è stato. Il sottotitolo “1998-2018 Messina e la Sicilia travolte dal solito destino” esplicita già il commento sugli ultimi venti anni, segnati da annunci e ritardi, pigrizia e smarrimento, disorganizzazione e malaffare, legalità nell’illegalità, tendenza al non fare. Dai palazzi del potere siciliano, al governo cittadino. Ponte sullo Stretto incluso.
“Spalle al mare” sarà presentato domani martedì 14 maggio alle ore 17 nell’aula magna dell’Università: ai saluti di apertura del rettore Salvatore Cuzzocrea e del vicepresidente della Regione Gaetano Armao, seguiranno gli interventi del prorettore vicario Giovanni Moschella, dei direttori dei tre quotidiani siciliani Alessandro Notarstefano (Gazzetta del Sud), Antonello Piraneo (La Sicilia), Marco Romano (Giornale di Sicilia) e dell’ex presidente della Regione Giuseppe Campione.
Uno spaccato su scelte, passaggi significativi, personaggi influenti di quel contesto socio-politico tali da incidere negli sviluppi a venire. Col preambolo di due giganteschi avvenimenti che nel Dopoguerra ci hanno visti primeggiare nella ribalta nazionale e inter nationes: il primo, la specialità dello Statuto siciliano, decretata settantadue anni fa, nel 1946, quando ancora la Repubblica non esisteva; il secondo, l’evento che nel giugno 1955 vide riuniti nella Città dello Stretto sei ministri degli esteri del Vecchio Continente per dar vita al Mercato comune europeo. Momenti il cui germoglio prenunziava frutti fecondi. Nell’incrociare il destino, l’Isola e Messina non hanno colto l’attimo, la dimensione, così i decenni sono trascorsi nell’inaridimento. Congiunzione astrale non propizia? Più sensatamente, rappresentanza politica asservita e inetta vocata a presidiare un sistema ingessato e autoreferenziale, ad interdire ventate di fresca e sana energia, di ingegno innovatore. Dunque lenta decadenza non solo economica, che nel 1998 avrebbe potuto subire una svolta radicale per la Città dello Stretto.
Il racconto si snoda attraverso una serie di episodi: dall’Ars a Palazzo d’Orleans, dalla Real Cittadella ai ministri Martino, da Bill Gates al G7, al Mume. Con curiosità che spaziano dal Tintoretto scoperto da Sgarbi al miracolo di Nello Musumeci.