Il giovane Manlio Lo Piano è stato fermato per la sparatoria di Mili San Marco a Messina. Braccato dalla Polizia, ha confessato
Sono bastati un paio di giorni alla Squadra Mobile di Messina, guidata dal dirigente Antonio Sfameni, per fare piena luce sulla sparatoria avvenuta Mili San Marco. Un ragazzo di 23 anni della zona, Manlio Lo Piano, è stato fermato con le accuse di danneggiamento aggravato, detenzione e porto illegale d’arma da fuoco.
A permettere agli investigatori di individuare il responsabile dei cinque colpi di pistola che hanno mandato in frantumi il lunotto posteriore di una Smart grigia parcheggiata nel cortile condominiale della proprietaria del mezzo sono state le intercettazioni, fatte scattare immediatamente, e le piste offerte dai rilievi eseguiti dalla Scientifica sul posto.
Altri spunti che si sono rivelati utili sono arrivati dalle testimonianze degli abitanti della zona e da qualche immagine delle videosorveglianze presenti nell’area.
Quando ha capito che i poliziotti erano sulle sue tracce, Lo Piano ha confessato e, tramite il legale, si è detto pronto a collaborare e spiegare la propria versione. Adesso è in stato di fermo nel carcere di Barcellona, in attesa del confronto col giudice.
Dietro alla sparatoria ci sarebbero i contrasti tra il ragazzo e chi adopera la Smart di solito. Il veicolo è intestato ad una giovane che in passato ha avuto una relazione con ventitreenne, denunciato per stalking.