E' di 16 anni e 8 mesi il verdetto per Cutè e Aloisio, che il 22 luglio scorso hanno aperto il fuoco al M'Ama, ferendo una giovane presente all'interno del locale. I due hanno aperto il fuoco perché non erano stati ammessi alla festa.
Sono pesanti le condanne stabilite dal giudice per Alessandro Cutè e Gianfranco Aloisi, i due giovani fermati per la sparatoria al m'Ama del 22 luglio che ridusse in fin di vita una ragazza di Briga Marina, colpevole soltanto di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Alla fine del processo in abbreviato, che consente uno “sconto” della pena massima prevista, i due sono stati condannati a 16 anni e 8 mesi.
Il GUP Daniela Urbani ha inoltre ammesso al risarcimento, da stabilirsi in sede civile, la ragazza rimasta gravemente ferita.
La Procura – rappresentata in aula dal PM Antonella Fradà – ha richiesto di confermare l'accusa di tentato omicidio, richiesta accolta dal giudice.
Il Tribunale del Riesame, invece, pur confermando il carcere per entrambi, aveva derubricato la contestazione in lesioni.
I due erano difesi dagli avvocati Franco Rosso e Salvatore Silvestro, mentre la parte civile era rappresentata dall’avvocato Antonello Scordo.
Contro i ragazzi c’erano le numerose testimonianze che raccontano quella notte di panico, nel lido della riviera nord, e le immagini delle video camere di sorveglianza che inquadrano i giovani, in motorino, tornare davanti l'ingresso del locale da dove la security li aveva allontanati e aprire il fuoco, sparando almeno cinque colpi di pistola.