Una zona esclusivamente pedonale al centro della carreggiata compresa tra piazza Cairoli e la Dogana, con una corsia parcheggi e una per il transito delle auto. Prato inglese, punti vendita e panchine
Un’isola pedonale permanente, nel cuore della città, tra piazza Cairoli e la Dogana, tra il centro socio-economico di Messina e la sua principale fonte, sempre troppo poco sfruttata, di turisti, il mare. E’ questa l’idea di partenza della cosiddetta “rambla” del viale San Martino, un progetto realizzato da professionisti privati (l’arch. Michele Palamara ha ricevuto l’incarico fiduciario dal sindaco nell’estate scorsa, firmando il disciplinare in cui figurano come collaboratori gli architetti Ninni Pino e Alessandra Malfitano) e che proprio nei privati ha il suo unico sbocco. L’idea, infatti, è quella di realizzare un project financing, per “ammortizzare” i costi dell’operazione, non sostenibili da un’Amministrazione pubblica notoriamente alla canna del gas. La novità del giorno il sindaco Buzzanca, come ormai spesso accade, l’ha annunciata su Twitter: l’8 maggio si svolgerà la gara proprio per individuare i privati che potranno realizzare la “rambla”.
Ma di cosa si tratta, nello specifico? Come sempre le immagini spiegano meglio delle parole (VEDI FOTOGALLERY), ma ecco qualche dettaglio. L’idea progettuale riguarda il tratto basso del viale San Martino, da piazza Cairoli alla Dogana, e prevede la realizzazione di una zona esclusivamente pedonale al centro e due carreggiate larghe sei metri lateralmente. In particolare sarà pavimentata la zona compresa fra le due file di alberi esistenti, e ri-asfaltate le due corsie laterali, oggi destinate a scomodi parcheggi. Nuovi parcheggi, in numero quasi pari a quelli attuali, verranno realizzati parallelamente agli assi delle corsie, a sinistra rispetto il senso di marcia. La continuità dell’isola verso il mare verrà assicurata da un ampio prato inglese, non accessibile ai pedoni, posizionato al centro di piazza Palazzo Reale (di fronte la Dogana), a protezione del passaggio del tram. Sull’isola verde dovrebbe sorgere un alto elemento in vetro, di pianta ellittica, contenente al suo interno un pannello luminoso a led proiettante immagini pubblicitarie, visibile da due lati, che secondo i progettisti «sarà punto finale prospettico per chi proviene da Piazza Cairoli e “faro” per i turisti, a voler indicare l’ingresso nel centro economico e culturale della città».
Il percorso sarà dotato di nove punti vendita prefabbricati in vetro stratificato e legno, panchine ed altri elementi di arredo urbano. Diventerà così una sorta di “centro commerciale all’aperto” e luogo di socialità. La pavimentazione sarà in mono-strato vulcanico e l’illuminazione a basso consumo energetico e minimo impatto ambientale. Per mezzo di attraversamenti pedonali protetti l’isola si collegherà ai marciapiedi antistanti la Dogana, i quali verranno ri-pavimentati con la stessa pietra usata per l’isola e affiancati da nuovi alberi. Il percorso pedonale continuerà, per mezzo di altri attraversamenti pedonali, fino alla Cortina del porto, dove, secondo quanto previsto dal Piano Regolatore del Porto, verrà allargata la banchina “Nuova Peloro” e verrà realizzato il nuovo terminale crocieristico. Previsti anche accorgimenti viari: i veicoli provenienti da via del Vespro verranno deviati sulla via Tommaso Cannizzaro, in cui la corsia verrà allargata, portando il marciapiede a 1,50 m. Il flusso di traffico lungo il viale San Martino basso avverrà su una sola corsia, facendo si che sarà impossibile la sosta in doppia fila. Inoltre, i pullman provenienti dalla via Santa Maria Alemanna, che si immettevano sul viale San Martino, partiranno dalla stazione Cavallotti, passando per via I Settembre.
Io eviterei gli alberi , cosi da poter almeno in un puntu della città usuffruire della vista del mare in una città in cui le piazze sono state confuse con i giardini , ed in cui il mare è quasi ovunque oscurato da innumerevoli alberi
Progetto molto bello. Mi lascia perplesso solo la paventata chiusura di via del Vespro. Non era meglio lasciare a quell’altezza un varco regolato da semaforo? Si rischia di trasformare l’incrocio via Cannizzaro-piazza Cairoli in un mega imbuto…
non si potrà più circolare, fra tram, rambla, isole pedonali e strade del +++++++++++siamo spacciati!!
Bellissimo progetto!!
REQUISIRE LA DOGANA…. pregevole struttura inutilizzata e che sta cadendo a pezzi, per realizzare un centro di attrazione turistico/commerciale per le migliaia di crocieristi che ogni anno sbarcano nel nostro porto e trovano il deserto. Oltre ad adeguare l’immagine della nostra città al resto del mondo arriverebbe un pò di ossigeno per l’economia locale e qualche posto di lavoro. Sicuramente banale, ma altrettanto banale, per non dire “da minchioni” disperdere le opportunità commerciali portate dai flussi delle navi da crociera…
il progetto ottimo da 10 e lode……ma riusciremo a rispettare il tutto???? condivido il pensiero degli altri pochi alberi ma un bellissimo pprato verde con fiori si può anche sognore. Vi sto che a Messina si sogna solo……….
I Rendering Fanno davvero pena…qualità scarsissima d’immagine, ma intanto ste persone vanno avanti, sul progetto pare sia carino, ma chissa quanto dura, in senso di manutenzione ecc ecc…vedremo….
Penso che fondamentale sarebbe ristrutturare,aprire e destinare a scopi turistici la DOGANA e incoraggiare(anche con sgravi fiscali)l’apertura di esercizi commerciali sulla Cortina del Porto.Ricordo il mitico De Dominicis!Gioverebbe anche che ci fosse quel sistema “a pettine” di autobus collegati col tram,che aspettiamo da anni,con fermate in cui siano specificati orari e tappe,come nelle città civili:una volta ho dato un passaggio fino a Montalto a dei viaggiatori che,in sosta per qualche ora a Messina,aspettavano sconsolati un autobus che non arrivava(muniti di regolare biglietto).Quanto alla “rambla”,il progetto è attraente ma suscita degli interrogativi:1)per quanto tempo la zona resterebbe “smantellata”? 2)data la conformazione di Messina(estesa in lunghezza)quali effetti produrrebbe una pedonalizzazione proprio lì? 3)chi curerebbe il verde? Abbiamo sotto gli occhi troppi esempi di incuria e degrado per poter essere ottimisti.Intanto, per turisti e cittadini, si dovrebbe cominciare ad aggiustare i marciapiedi dissestati e a liberarli da ingombri vari(moto posteggiate,orrende fioriere usate come pattumiere…)