L’associazione si rifà ad una sentenza della Corte di Cassazione ed annuncia di essere pronta a presentare un esposto alla Procura della Repubblica
A seguito della sentenza della Corte di Cassazione che ha dichiarato nulle le iscrizioni ipotecarie poste in essere da Equitalia per debiti inferiori agli 8000 euro, l’Associazione Consumatori Siciliani ha diffidato la Serit Sicilia SPA ad annullare tutte le iscrizioni ipotecarie al di sotto di quanto stabilito dalla Corte di Cassazione.
L’Associazione più volte aveva denunciato lo strapotere della Serit Sicilia che per importi anche di 100 euro ha provveduto al fermo amministrativo delle auto o all’iscrizione ipotecaria per importi di 3 o 4 mila euro con gravi conseguenze per le tasche del cittadino.
Se è vero che il 40% delle iscrizioni ipotecarie è al di sotto di quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, Serit Sicilia deve immediatamente provvedere alla loro cancellazione.
L’Associazione è intenzionata a presentare un esposto alla Procura della Repubblica tenuto conto dell’atteggiamento a volte persecutorio nei confronti dell’utente come anche per il danno che se ne riceve da un eventuale fermo amministrativo o iscrizione ipotecaria.
“Ci auguriamo che la Serit Sicilia annulli d’ufficio e quindi provveda alla cancellazione di tutte le ipoteche illegittimamente iscritte evitando, così, al cittadino di dover promuovere un’azione legale a tutela dei propri diritti” ha dichiarato il Presidente Regionale dell’Associazione Consumatori Siciliani Nicola Calabria “e che finalmente si ristabilisca il diritto spesso calpestato da interpretazioni fuorvianti”.
“Purtroppo mentre da un lato si annuncia l’abbattimento delle tasse, mai avvenuto” ha spiegato Nicola Calabria “anzi sono aumentate, o ne sono state inserite delle nuove, si assiste ad uno stato di polizia fiscale dove l’utente, soprattutto il piccolo commerciante, l’artigiano, il lavoratore licenziato, in serie difficoltà economiche rischia di trovarsi solo con le “mutande” e tra poco neppure quelle, a causa dell’applicazione spesso illegittima delle cosiddette ganasce fiscali per le quali occorrono regolamenti diversi, più chiari e trasparenti”.
“Per questo l’Associazione” conclude Nicola Calabria “interverrà in tutte le sedi opportune per ostacolare l’atteggiamento poliziesco nei confronti del contribuenti”.