Secondo il presidente dell’associazione il limite massimo di velocità di 50km in una strada a scorrimento veloce va assolutamente rivisto: «I cittadini devono pagare multe salate per 2-3km di troppo. Necessario cambiarne anche la posizione»
Dati rassicuranti quelli forniti dal comandante della Polizia Municipale Calogero Ferlisi in occasione del 161° anniversario del Corpo di Polizia Municipale: «Grazie all’utilizzo dei nuovi sistemi elettronici su strada che si occupano di rilavare eventuali irregolarità degli automobilisti, è diminuito il numero di infrazioni a in alcuni casi anche di incidenti». E tuttavia i nuovi “vigili elettronici” dal photored, all’eye-scout, passando per l’autovelox non hanno certo vita facile tra le strade di Messina dove, tra un contestazione ed una sentenza della cassazione, vedono ostacolato in ogni modo il proprio lavoro.
Dopo le precisazioni in merito all’irregolarità delle multe rilevate con il photored che, come precisato dallo stesso Ferlisi, (valide solo quelle successive al 2004 quando cioè le macchinette sono state omologate) e dopo l’episodio di Mili Marina dove un autovelox è stato letteralmente dato alle fiamme, scende in campo l’Adiconsum Cisl di Messina. Sotto accusa proprio i rilevatori di velocità. Queste le ragioni avanzate dal presidente dell’ associazione in difesa dei consumatori Giuseppe Abate: «La nostra associazione – spiega Abate – ritiene vessatorio l’atteggiamento adottato dal Comune rispetto alla taratura dei due autovelox e alla loro mancata segnalazione in maniera regolamentare cioè 400 metri prima. Siamo stati sempre favorevoli a misure e strumentazioni che siano da deterrente per comportamenti pericolosi ma allo stesso tempo riteniamo che in strade statali a scorrimento veloce come quelle dove sono stati ubicati i due autovelox, sarebbe opportuno aumentare il limite massimo per la rilevazione a 65-70 km orari. L’attuale limite di 55 km è penalizzante e la maggior parte dei cittadini che ci hanno presentato richiesta per presentare eventuali ricorsi al giudice di pace hanno superato il limite di soli 2-3 km».
Pur comprendendo l’esasperazione di cittadini, Abate non manca tuttavia di condannare l’episodio di Mili e dell’autovelox incendiato. Secondo Adiconsum Cisl è dunque necessario che l’amministrazione si faccia carico di migliorare e potenziare l’installazione dei sistemi, modificandone la taratura e che non metta i cittadini nelle condizioni di dover pagare multe pregresse. «Queste misure però aggiunge infine Abate – se non sono accompagnate da adeguate soluzioni per la mobilità cittadina, come la realizzazione di altri parcheggi e il potenziamento dei servizi pubblici, rischiano di essere ulteriormente penalizzanti per i cittadini. Anche in questo caso dunque chiediamo all’amministrazione di non far pagare le multe fino alla riorganizzazione della mobilità cittadina con le adeguate soluzioni per i residenti per trovare con facilità parcheggi o per utilizzare con più frequenza i mezzi pubblici».
nella foto di Dino Sturiale l’autovelox di Mili dato alle fiamme