Quanto sta accadendo in questi giorni in Campania ha quasi del paradossale; irragionevole pensare che nel 2008 alcuni cittadini italiani stiano combattendo per vedere tutelato il proprio diritto alla salute, così come quello di poter transitare per le vie della propria città senza essere costretti a camminare su spazzatura e chissà che altro…
Altro fenomeno incomprensibile è quello relativo alle dichiarazioni di molti politici che indicano la Campania come l’unica regione in cui non si sono operate scelte risolutive, come può essere quella dell’utilizzo dei termovalorizzatori.
Ebbene, in Sicilia il problema è similare, anche se il nostro Governatore ritiene che la realizzazione degli stessi “sia l’unica strada percorribile per evitare l’emergenza rifiuti-.
Non è un segreto per nessuno quello che anche nella nostra bella isola si rischia di arrivare alla crisi registrata attualmente in Campania, in particolare allorquando, al massimo fra tre anni, le discariche risulteranno sature.
Proprio nei giorni scorsi Cuffaro ha dimostrato apprezzamento per quanto dichiarato da Realacci, presidente onorario di Legambiente, affermando che “sentirgli dire che i termovalorizzatori inquinano meno di una strada trafficata e che, proprio per questo, possono tranquillamente essere realizzati in pieno centro cittadino non ha affatto stupito. Sono le cose che andiamo dicendo da sempre – precisa Cuffaro – e che ci hanno portato a prevedere nel nostro piano rifiuti, già approvato dall’Unione europea, la realizzazione dei quattro impianti di Paternò, Augusta, Casteltermini e Bellolampo”.
Si attende, dunque, che vengano assunte decisioni precise anche per la Sicilia ma, nel frattempo, arriva la proposta avanzata da Paolo Landi della sede nazionale Adiconsum volta a rendere più “gradita- ai cittadini la presenza di tali impianti.
Perché, si chiede infatti l’associazione di consumatori, non prevedere che, unitamente al termovalorizzatore ci sia anche la produzione di energia elettrica e di teleriscaldamento?
Non è da scartare l’idea di rendere conveniente ai cittadini la presenza degli impianti garantendo alle famiglie che abitano nelle vicinanze luce elettrica e riscaldamento gratuiti per un periodo di dieci anni (con un beneficio stimabile in circa 1000 euro l’anno).
L’idea è allettante, i nostri governanti l’accetteranno?