In Sicilia la protesta inizierà un giorno prima rispetto al resto del Paese
Lo sciopero dei benzinai scatterà a mezzanotte. Un giorno in più di protesta nell’Isola, a causa della mancata riforma del settore. I distributori, quindi, saranno chiusi oggi, martedì 7, domani 8 e giovedì 9 luglio.
Le motivazioni dello sciopero, secondo le federazioni dei benzinai Faib-Confesercenti, Fegica-Cisl, Figisc-Confcommercio, chiamano in causa le Compagnie petrolifere e il Governo. Alle prime vengono addossate responsabilità in ordine a:
a)clausole di recesso nei contratti di gestione;
b)erosione continua dei margini per pagare sconti, campagne promozionali, drop, carte aziendali, netting, orari di 78 ore settimanali, ecc.;
c)concorrenza sleale, che le aziende praticano ai danni delle gestioni dirette offrendo carburanti alle pompe bianche ed ai supermercati con sconti 5 volte superiore al margine del gestore;
d)condizioni commerciali, traguardi capestro e ricatti che impediscono la libertà di impresa del gestore.
Al Governo si contesta, invece, il mancato rispetto di impegni a suo tempo assunti relativamente a:
a)Bonus Fiscale in forma strutturale e non più annuale;
b)riordino del settore e superamento degli elementi distorsivi (extrarete, esclusiva) che impediscono di sostenere la concorrenza fra operatori;
c)sicurezza dei punti vendita, ammodernamento della rete e nuove attività non oil;
d)tasse “camerali” eque e calcolate esclusivamente sulla base dell’utile reale del gestore;
e)inserimento della categoria nella lista dei lavori usuranti.
Tra le altre rivendicazioni, oltre ai punti comuni che riguardano l’intera categoria, tra cui il rinnovo del contratto, i sindacati siciliani denunciano ‘la perdurante mancanza nella nostra regione di una legge di riforma del settore’.