La Sicilia inaugura la stagione dei saldi. Secondo i dati i messinesi spenderanno in 130 euro . Più “spregiudicati” palermitani e catanesi
Tre, due, uno, via…Saranno tanti oggi i messinesi, ma soprattutto le messinesi, che nonostante i devastanti effetti della crisi si recheranno nei negozi del centro e in quelli dei centri commerciali della zona sud, a cuor più leggero e soprattutto con qualche senso di colpa in meno. E tutto ciò grazie alle invitanti scritte colorate che “addobbano” le vetrine di Messina città e che recitano : 20, 30 persino 50 % in meno sulla merce. Insomma inizia ufficialmente oggi, anche in Sicilia, anche a Messina, la tanto attesa stagione dei saldi.
Una boccata d’ossigeno per le tasche dei cittadini ma anche per quelle dei commercianti che, forse ancor più dei clienti, attendono con ansia l’inizio della stagione “in saldo”, vista la maggior propensione ad alleggerire il proprio portafoglio. Costumi, scarpe, borse, pantaloncini e mini-gonne nel giro di qualche ora abbandoneranno le rispettive “case madri”, ovvero gli scaffali in cui per mesi sono stati generosamente accolti, e saranno pronti a trasferirsi in nuove e più accoglienti dimore, gli armadi di casa, per poi sfilare tra le strade della città indosso alle nuove soddisfatte acquirenti.
La stagione delle grande offerte, dei super affari, (ad eccezione di qualche clamorosa bufala) iniziata oggi in terra sicula, si concluderà il 15 settembre: secondo l’associazione Telefono blu sos consumatori i siciliani spenderanno almeno 138 milioni, con un calo del 3 per cento rispetto allo scorso anno; 35 milioni (meno 2 per cento) saranno spesi fuori dall’Isola. più facili alla spesa, sempre secondo i dati, dovrebbero essere i palermitani con il 17 per cento, seguiti da catanesi che alimenteranno il mercato con il con il 14 per cento della spesa. Segue Messina con il 12 per cento. A Catania e Palermo la spesa media per ciascuno si aggirerà intorno ai 155 euro, a Messina invece si opterà per una maggiore cautela con circa 130 euro di spesa: per il resto dell’Isola è stimata in 100 euro, con una flessione di 5 euro pro capite. Secondo l’associazione, i turisti spenderanno non meno di 48 milioni (più 3 per cento), con acquisti in prevalenza nelle grandi aree urbane e nelle tante località di mare.
E nella speranza di non farsi “acceccare” da acquisti fin troppo vantaggiosi, anche se gli avvezzi sanno ormai come “smascherare” i furbetti del “mercato”, meglio non tenere in eccessiva considerazioni gli sconti che superano il 50% fino a sfiorare tetti del 70, perché l’inganno potrebbe essere dietro l’angolo.