Nel corso della seduta, espressamente richiesta dal Collegio dei Revisori, il civico consesso presenterà un atto deliberativi in cui “indicherà” i correttivi da apportare. Ciò in attesa che l’amministrazione, entro il 28, predisponga un atto da sottoporre all’esame del consiglio
Giovedì 23 febbraio gli scranni dell’aula consiliare saranno al completo, o almeno così dovrebbe essere. Perché quella convocata, su esplicita richiesta del Collegio dei Revisori, non sarà una seduta come le altre, ma sarà quella in il civico consesso paleserà il proprio “schema di difesa” in vista del confronto con i “Conti”, quelli della Corte. La decisione è stata presa a seguito della conferenza dei capigruppo tenutasi a inizio settimana. Sarà il presidente Previti, in qualità di “responsabile” dell’organo consiliare, a predisporre la delibera in cui saranno contenute le indicazione proposte dall’aula alle misure correttive volute dall’organo di controllo. Proprio così, indicazioni, perché quella “confezionata” non sarà altro che una delibera d’indirizzo e, in quanto tale, un documento contenente possibili strade non soluzioni certe.
La delibera, a quanto sembra, sarà una sorta di “copia e incolla” rispetto a precedenti suggerimenti che il consiglio comunale, così come spiegato da Previti, ha predisposto in un similare documento del 2009, prodotto sempre per dare risposta ai “controllori”. I correttivi, dunque, saranno più teorici che pratici, perché ciò che si spera, in fondo, è che sia la giunta, entro il 28 febbraio, termine perentorio indicato dalla Corte, a “varare” un atto da sottoporre all’esame del consiglio, in cui siano contenuti tutti i provvedimenti che dovranno avere poi un risconto pratico, ma soprattutto “liquido”, che consenta di dare seguito alle misure correttive indicate dall’organo di controllo. Che, dunque, avrà bisogno, per dare ancora credito a palazzo Zanca, di “capitoli” ben precisi e non più solo di semplici indicazioni. (ELENA DE PASQUALE)
Il Comune ha diversi centinaia di milioni di euro di DEBITI.
E’ improroganile attivarsi per:
1-Accertare la VERICIDITA’ dei RESIDUI ATTIVI
2-Accertare le Cause dei DEBITI FUORI BILANCIO
3-Liquidazione di tutte le Società partecipate comunali perchè rappresentano sia sperpero di danaro pubblico (Super stipendi ad Amministratori,Esperti,Dirigenti,etc) sia esercizio di “Politica clientelare” (Assunzione di Dipendenti senza concorso), riportando i Servizi dentro i Dipartimenti Comunali.
4-Per quanto riguarda i trasporti cittadini, l’unica strada percorribile è quella di appaltare ai Privati il servizio-tramite un bando pubblico
Cara Elena De Pasquale,lei ha l’occasione di fare il passo di qualità per una giornalista,diventare cronista d’inchiesta,potrà farci conoscere e farsi conoscere.
Si procuri i bilanci preventivi e consuntivi dal 2008 al 2011,se li faccia interpretare in parole semplici da un bravo commercialista,per poi informare i messinesi di come vengono spesi i loro soldi e capire perchè ci stiamo avviando al dissesto finanziario. A Messina è il momento di un sano giornalismo d’inchiesta,per far sentire in nostro fiato sul collo di questi amministratori.
Mi complimento con il Lettore che ha scritto il Commento.
Ed approfitto per precisare che i 23 milioni di euro per gli svincoli sono stati introitati dal Comune nell’anno 2007 con la “SURRETTIZIA” e “FANTAECONOMICA” operazione dei BOC. – Nota già inviata alla Redazione di Tempostretto-
Questo dibattito sui CONTI IN ROSSO del Comune di Messina,costringerà i Consiglieri Comunali,di tutti gli schieramenti,sui quali si riverserà tutta la responsabitlà POLITICA E PENALE,VOTANDO IL BILANCIO,a porsi una domanda scabrosa: dai bilanci di previsione e dai rendiconti di palazzo Zanca,dagli atti dell’amministrazione sulle società partecipate,dagli atti del collegio dei revisori dei conti,emerge un grave quadro di irregolarità contabili???
In particolare,i rendiconti del Comune evidenziano un crescente disavanzo di parte corrente,in rapporto alla somma di spese correnti.Quindi consiglio ai Consiglieri Comunali di chiedere,se nella copertura di tale squilibrio di parte corrente,il Comune ha utilizzato entrate straordinarie che,di regola,dovrebbero essere destinate al finanziamento di spese di investimento,come le plusvalenze da alienazione di beni,utilizzo consentito per il finanziamento del rimborso delle quote di capitale delle rate dei mutui in ammortamento e per spese aventi carattere non permanente.COMUNQUE UNA CERTEZZA,DIETRO I CONTI IN ROSSO CI SONO MESSINESI CHE SI ARRICCHISCONO. u signuri mi na manna bona.
Cara Elena De Pasquale,”nascosti” dietro il percorso TRASPARENZA,VALUTAZIONE E MERITO/PIANO E RELAZIONE SULLA PERFORMANCE,del sito web del Comune di Messina,ci sono due documenti importantissimi,per conoscere e comprendere,come Buzzanca ha amministrato i soldi dei messinesi.Sono LA RELAZIONE TECNICA ALLEGATA AL CONTO CONSUNTIVO 2010, e IL PIANO DETTAGLIATO DEGLI OBIETTIVI DI GESTIONE 2011.Scorrendo quelle fredde cifre,possiamo comprendere meglio,come la politica,incide sulla qualità della vita quotidiana delle persone,quindi numeri,che scottano i messinesi.Ora sarebbe interessante commentarli e pubblicizzarli.