In consigliere della III circoscrizione chiede: “Quali gli investimenti promessi dall’Amministrazione e quando le scelte strategiche di gestione?”
A quasi sei mesi dal provvedimento attraverso cui è stata introdotta la tariffa mensile per poter svolgere attività di atletica al campo Santamaria ex Gil (vedi correlato in basso), il consigliere del Partito Democratico alla Terza Circoscrizione, Santi Interdonato, pone nuovamente l’attenzione sullo stato dell’impianto e soprattutto sugli effetti della scelta attuata dall’Amministrazione, nonché sulle prospettive amministrative a suo tempo ventilate, di cui ad oggi non si intravedono segnali neanche lontani.
Presso l’impianto di via Salandra, l’introduzione del tariffario aveva suscitato non poche polemiche tra gli amministratori ed anche vivaci proteste, fondate sulla semplice considerazione che sembrava assurdo dover pagare per frequentare un campo di atletica ridotto nelle condizioni penose del Santamaria. Oggi, nel cercare di fare il punto della situazione sugli effetti scaturenti dal provvedimento Interdonato intende capire se “le 0intenzioni del sindaco Buzzanca, titolare della delega allo sport, siano volte ad investire sull’impianto ovvero piuttosto quelle di proseguire nello stato di inerzia amministrativa per come avvenuto finora, con un profondo silenzio rispetto ogni istanza, tra cui anche quella del Consiglio della Terza Circoscrizione, esitata con la delibera n. 8 del 24 marzo 2011”. Da dicembre 2010 le società sportive affiliate Fidal che risultano abbonate per l’intero anno in virtù del regime tariffario agevolato sarebbero solo 6 per un ricavo di 240 euro; gli abbonamenti sottoscritti per il primo mese dai non affiliati Fidal sarebbero stati circa 200 per un importo di circa 2000 euro; i rinnovi dell’abbonamento dopo il primo mese ammonterebbero a circa 70 unità, pari a 700 euro. Il ricavo complessivo derivante dall’introduzione dell’abbonamento mensile, dunque, non raggiungerebbe neanche i 3000 euro. Si tratta di numeri che, secondo Interdonato, rappresentano chiaramente come il provvedimento preso dalla Giunta Buzzanca abbia avuto un effetto negativo.
«Anche sotto l’aspetto della sicurezza e dell’allontanamento di disturbatori non si riscontrano grandi risultati — commenta Interdonato -, poiché è facile riuscire ad accedere senza pagare visto che la responsabilità della custodia ricade soltanto su un solitario dipendente comunale, il quale di certo non riesce a controllare tutti. Per tale ragione da quando è stata introdotta la tariffa di accesso e dunque l’ipotetico controllo, è stato chiusa l’area di parcheggio per ciclomotori e motocicli, attraverso la quale era possibile accedere direttamente alla pista. In pratica, per la mancanza di un altro operatore si è bruciata la possibilità di usare una risorsa. E se da una parte è vero che dal mese di marzo viene impiegata una ditta per la pulizia degli spogliatoi, prosegue la sussistenza degli arcinoti problemi: insufficienza del numero di custodi, appunto, impossibilità di consentire l’apertura in orario continuato, insufficienza ed inadeguatezza strutturale dei servizi igienici (un solo water, almeno per quanto riguarda il bagno degli uomini), inagibilità della tribuna e della palestra, avanzata usura della pista, mancanza dei servizi di scerbatura e potatura alberi».
Secondo Interdonato, i dati rappresentati a fronte del permanere della complessiva situazione di degrado confermano “come l’introduzione della tariffa abbia costituito solo un provvedimento una tantum che non scaturisce da alcuna attività di programmazione in materia di sport”. «A proposito di programmazione – conclude il consigliere -, si attendono notizie sul fronte di una eventuale esternalizzazione della gestione del campo, anch’essa annunciata in seguito alle proteste, sulla base della quale si potrebbe affidare a terzi la gestione dei servizi a latere dell’attività sportiva, che certamente potrebbero migliorare la qualità dell’impianto e fornire occasioni di lavoro».