Al centro delle due iniziative, la pessima condizione di pulizia del cimitero monumentale
Argomento quantomai attuale, quello della condizione dei cimiteri cittadini, e tutto il mondo, associazionistico e politico, si trova d’accordo nel denunciare uno stato poco lusinghiero dei luoghi preposti alla memoria dei defunti. Il movimento Fascismo e Libertà, preso atto della gravissima situazione all’interno del Grancamposanto di Messina, un tempo il secondo cimitero storico più bello d’Italia, ha avviato una petizione popolare aperta a tutti i cittadini delusi e amareggiati dalla poca cura e dall’evidente degrado in cui versa lo stesso. Le firme, saranno raccolte nei maggiori negozi del V.Le S. Martino, oppure telefonando al 340.2722150: «Fa rabbia sapere che la Sezione Monumentale dei bambini, accanto il Cenobio, che verrà fatta sparire per far posto all’area crematoria. Un altro importantissimo pezzo di storia che andrà sparendo dal nostro Grancamposanto».
Il partito Radicale di Messina invece prova vergogna a vedere le condizioni del cimitero monumentale. «Vergogna di essere cittadini di questa città, vergogna di sapere che i propri defunti giacciono in dei letamai chiamati cimiteri urbani e suburbani. Com’è possibile che neppure il giorno dei morti – si chiedono – l’amministrazione abbia sentito il dovere di fare ripulire le sterpaglie che rendono impossibile ad anziani e non di raggiungere i loculi dei propri cari. Non era mai avvenuto. Almeno in questi giorni, negli anni passati, i vari assessori imponevano una ripulita se pure estemporanea. Un modo come un altro per salvare la faccia. Lo scorso anno l’attuale assessore aveva sbandierato l’iniziativa dei lumini accesi come auspicio di un cambiamento. Oggi tutto si è arenato nell’attesa di privatizzare definitivamente e follemente un servizio che dovrebbe e potrebbe rappresentare un fiore all’occhiello di impegno pubblico per memoria e riguardo nei confronti dei defunti. Sappiamo bene che non è previsto nel codice etico vigente e imperante la possibilità per gli amministratori di dimettersi,di restituire la delega. Ma,almeno,dottoressa Elvira Amata, si dia una svegliata e non contribuisca ad abbassare ancora di più il già livello infimo di vivibilità e di socialità di questo Comune».