Primo Quartiere. Pippo Leonardo lascia l’incarico di presidente: particolari e scenari futuri

Primo Quartiere. Pippo Leonardo lascia l’incarico di presidente: particolari e scenari futuri

Primo Quartiere. Pippo Leonardo lascia l’incarico di presidente: particolari e scenari futuri

venerdì 30 Ottobre 2009 - 01:43

Ufficialmente legata a problemi personali. Ma diversi sono i dubbi sulla reale motivazione delle dimissioni e si pensa a numerose concause tra cui spicca la nomina a responsabile per la Protezione Civile

Lo scorso mercoledì è arrivata l’ufficialità del colpo di coda del Presidente del Primo Quartiere Pippo Leonardo che lascia inaspettatamente il suo ruolo istituzionale. Stando alle prime dichiarazioni, ad allontanarlo dall’incarico guida tra gli scarni di Palazzo Presti, sarebbero stati degli impegni inderogabili legati a situazioni personali probabilmente aggravati dopo lo stress accumulato durante, e subito dopo l’alluvione del primo ottobre. Ma in pochi credono che il disimpegno sia legato a tale motivazione, e diverse sono le supposizioni che cittadini ed esponenti politici di quartiere continuano ad avanzare. L’Ex Presidente della Prima Municipalità è stato tra i primi a recarsi sul posto, rischiando la propria incolumità, per prestare soccorso quando la voce che qualcosa di grave stava avvenendo nel suo territorio cominciava a diffondersi. Al primo sentore della gravità della situazione si è subito armato di stivali, pala e piccone ed è stato più volte immortalato in numerose immagini mentre spalava i detriti, impegnandosi nel cercare di creare un varco per permettere il passaggio dei mezzi di soccorso.

Nei giorni a seguire il tragico evento, quale presidente di quartiere, si è trovato in una delicata situazione dovuta primariamente a fattori psicologici. La conoscenza diretta degli abitanti del luogo e, di seguito, l’interpretare con sempre maggiore contezza cosa realmente la sua Municipalità aveva subito, avranno senz’altro generato stati d’animo non certo invidiabili.

Tra le voci che trapelano nell’ambiente quartiere, sembra che la decisione di Leonardo sia maturata dopo aver ricevuto l’incarico dal Sindaco di “controllore della Municipalità” o, più formalmente definito, responsabile di Protezione Civile per il Primo quartiere. Numerose segnalazioni, precendenti all’alluvione, erano partite dal fax del quartiere indirizzate al Comune e agli uffici preposti. Di queste, poche – o nessuna – erano state supportate da azioni incisive. Piccoli interventi tampone non risolvono i problemi, e viste le circostanze – ed i precedenti – sicuramente avrà considerato troppo grande tale responsabilità.

Considerato da sempre come “il territorio tra monti e mare” la prima municipalità fatta di villaggi costieri e collinari, costantemente viene colpita da un lato da frane e smottamenti, dall’altro da allagamenti e alluvioni. Ricevere un tale compito, senza possibilità di azione dovuta alle note difficoltà economiche e decisionali dei quartieri, probabilmente è la motivazione principale di tale scelta.

Tra le tante supposizioni avanzate quale concausa che ha portato a tale decisione ci sembra sensato citare, visto che sembra molto quotata, quella che vede coinvolti alcuni consiglieri delle altre circoscrizioni. Si tratta della scelta di “donare” al primo quartiere le cifre – da trentacinque a quarantacinque mila euro per municipalità – che il Comune aveva stornato per la manutenzione delle rispettive zone. Purtroppo costatare che dopo la gentile concessione e lo storno delle cifre sopraccitate, molti dei “generosi donatori” hanno cominciato a lamentarsi tramite i mezzi di stampa sin dal giorno dopo per i problemi irrisolti delle loro zone non è sembrato certo una delle azioni più pulite che questi personaggi potevano mettere in atto. Dopo aver donato, cercare di intercettare altri fondi attraverso ripetute lamentele con insistenti note stampa, sicuramente non è stata vista come un’azione meritevole di lode. E come dare con generosità un minimo, per poi insistere per ricevere il massimo possibile. E’ chiaro che si punti a portare avanti le necessità e le esigenze dei propri elettori e del proprio territorio, ma quel che probabilmente ha dato fastidio sono state le denuncie ripetitive riportate dai vari giornali sulle problematiche di altre zone della città. Quel che non è piaciuto sono stati i tempi, visto che sin dal giorno dopo la gentile concessione sono fioccate le richieste di supporto, soprattutto economico, rispeto ai numerosi problemi circoscritti nelle altre cinque municipalità.

Concludiamo con l’aspetto prettamente politico. Al momento sono tre i presunti papabili ad ambire alla Presidenza. Tra i possibili sostituti il più avvantaggiato è Giovanni Culici (Pdl) che ha già proposto la sua candidatura; a seguire buone possibilità nel totopresidente vengono attribuite a Alessandro Costa (Gruppo misto) e Mario Crottoggini (Partito Democratico). Ad uno di loro spetterà il compito di acquisire i delicati compiti affidati dal Sindaco al Presidente della Prima Municipalità.

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