Enti locali, sanità, precari: le tante facce della lotta per il lavoro di un 2015 drammatico

Enti locali, sanità, precari: le tante facce della lotta per il lavoro di un 2015 drammatico

Francesca Stornante

Enti locali, sanità, precari: le tante facce della lotta per il lavoro di un 2015 drammatico

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giovedì 31 Dicembre 2015 - 17:00

Comune, servizi sociali, igiene ambientale, enti locali, province, sanità. La Fp Cgil ha tracciato un bilancio delle tantissime vertenza che l'hanno vista protagonista di questo 2015 si chiude e si prepara al nuovo anno che sotto il profilo occupazionale non preannuncia nulla di buono. Ecco i tantissimi fronti aperti.

Un anno che si chiude, uno che sta per cominciare. Uno sguardo a 365 giorni di battaglie e vertenze per salvare quel lavoro che in una città come Messina rischia di essere sempre più merce rara. Un pensiero per il futuro, carico di speranza ma anche di amaro realismo. La Fp Cgil ha tracciato il suo bilancio di un anno passato in prima linea al fianco dei lavoratori della sanità, degli enti locali, dei servizi sociali, dell’igiene ambientale. Un bilancio amaro, forse meno ricco di proteste eclatanti e duri scontri di piazza, ma nerissimo sotto il profilo occupazionale. “ Probabilmente tante emergenze non sono state neanche viste o percepite perché abbiamo lavorato sodo anche ai tavoli istituzionali” ha spiegato la segretaria della Fp Cgil Clara Croè che insieme ai componenti della segreteria Carmelo Pino e Francesco Fucile e al coordinatore provinciale dei Medici, Guglielmo Catalioto, ha fatto il punto del lavoro svolto nel 2015 per buttare un occhi al domani e a quello che accadrà nel nuovo anno. Tante vertenze ancora aperte e irrisolte, tanti fronti che rischiano di aprirsi o degenerare. Se il 2015 è stato un anno difficile, per la Fp Cgil l’anno che verrà non promette nulla di buono.

La segretaria Clara Crocè ha passato in rassegna tutte le vertenze in cui la Fp Cgil in questo anno è stata in prima linea, spesso in solitudine, partendo dal terzo settore ed esaminandone le situazioni più drammatiche :

FONDAZIONE CITTA' DEL RAGAZZO: I lavoratori impegnati nella Casa di Riposo Pro Senectude hanno ricevuto, dopo 50 giorni, un acconto di 500 euro. La Fondazione ha deciso di cedere la gestione della Casa di Riposo e la speranza è salvare tutti i posti di lavoro. La vertenza seguita anche dalla Prefettura.

SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI a Barcellona: I lavoratori sono privi di reddito dal mese di settembre 2014. L’INPS non ha ancora liquidato la cassa integrazione in deroga e l’appalto ancora non risulta aggiudicato a causa di contenziosi in merito alle offerte. A pagarne le spese i lavoratori e gli anziani, abbandonati al loro destino, rimasti incastrati nelle maglie di una burocrazia che non tiene conto dei bisogni della collettività.

CASA ALBERGO SANTO STEFANO CAMASTRA – lavoratori con 13 mensilità di stipendio arretrate e per giunta soci delle cooperative. La vertenza è approdata in Prefettura in quanto le cooperative che gestiscono in ATI il servizio non intendono liquidare gli arretrati stipendiali, in quanto i lavoratori sono soci. Nel 2016 la Prefettura dovrebbe convocare un nuovo incontro.

CASA ALBERGO SANT’ALESSIO SICULO: Stessa situazione, con stipendi arretrati o a singhiozzo e lavoratori che con grande senso di responsabilità assicurano i servizi.

COMUNE DI MESSINA: Nei servizi finanziati con la legge 328, grande sofferenza per i lavoratori impegnati nel servizio Assistenza disabili e nel progetto AVALON. I lavoratori del servizio assistenza disabili sono fermi con gli stipendi al mese di agosto, mentre i lavoratori impegnati nel progetto AVALON non hanno mai percepito uno stipendio.

SERVIZIO SAIP – Città Metropolitana: Grazie al tempestivo intervento del Commissario Filippo Romano e dei Dirigenti che hanno liquidato le fatture alle coop aggiudicatarie dei servizi, i lavoratori hanno ricevuto gli stipendi. Purtroppo, quelli impegnati nei lotti di Milazzo e Barcellona PG. hanno ricevuto un brutto dono. Un Natale da incubo, perché le gare espletate il 23 dicembre sono andate deserte. Per i lavoratori del lotto di Barcellona l'anno scolastico non è mai partito e da gennaio non godranno neanche della disoccupazione. Disperazione tra i lavoratori del lotto di Milazzo che il 7 gennaio si ritroveranno senza lavoro.

PRECARI DELLA PROVINCIA: Preoccupazione tra i precari della provincia Regionale, se la Regione non dovesse recepire entro il 31 dicembre 2015 la noma nazionale che prevede la proroga dei contratti. Una preoccupazione che è diffusa tra tutti i precari degli Enti Locali. Intanto il commissario ha prorogato i contratti per un mese.

COMUNE DI MESSINA: Opposizione dura da parte alla Giunta Accorinti sul versante dei precari. Una stabilizzazione che per il sindacato non conviene, sia sul fronte economico dei lavoratori che dei servizi da fornire alla città. “La stabilizzazione delle categorie A e B è servita al Segretario Generale per l’operazione Dirigenti. “Stiamo valutando attraverso i legali il comportamento tenuto dal Segretario Generale, è immorale costringere a firmare contratti anche a chi non ha la possibilità di sopravvivere, escludendo la possibilità di proroga dei contratti”. Sul fronte della riorganizzazione della macchina organizzativa registriamo il totale fallimento del Direttore Generale. Non esiteremo a chiedere la revoca dell’incarico a Le Donne. Sul piano politico sindacale, se nel 2016 non dovesse verificarsi quel cambio di passo necessario per dare risposte ai cittadini messinesi, per la Fp Cgil è evidente ed inevitabile chiedere di mettere fine ad una esperienza politica che sta mortificando la nostra comunità.

Sul fronte del precariato

MESSINAMBIENTE: Carmelo Pino, Segretario provinciale della FP, non ha usato mezzi termini per definire la situazione disastrosa di Messinambiente che, già fortemente indebitata di suo, continua a produrre debiti stimabili tra i 200 e i 300 mila euro al mese. “I lavoratori vivono con grande disagio la condizione dello stato di liquidazione della società partecipata che non consente alcun tipo di programmazione o di accesso al credito. La condizione di scarsa liquidità si ripercuote sui mezzi e inevitabilmente sul servizio. I lavoratori aspettano con impazienza il passaggio all’Amam”.

ATO ME3: Situazione più complessa, in quanto dipende tutto dalle decisioni che la Regione assumerà entro il14 gennaio 2016. Le SRR al momento non decollano e questo è un grosso problema in quanto continueranno le ordinanze sindacale, peraltro messe in discussione dallo stesso Assessore All’Energia Vania Contraffatto. I lavoratori dell’ATOME3 dovrebbero transitare all’AMAM.

ATOME4: una realtà in positivo, forse l’unica in Sicilia, in cui si lavora a pieno regime e senza Ordinanze Sindacali. Non si sono registrate mai emergenze rifiuti e i lavoratori da qualche anno percepiscono gli stipendi regolarmente. Anche queste maestranze sono interessate ai provvedimenti della Regione e a quello che succederà con il varo delle ARO.

ATOME1: Situazione davvero catastrofica riguardo la salvaguardia dei livelli occupazionali. I lavoratori dipendenti (12 circa) sono stati licenziati in barba alle normative vigenti da otto mesi. Almeno 50 lavoratori hanno perso il posto di lavoro. I Sindaci si avvalgono di ordinanze selvagge e utilizzano invece delle maestranze articolisti o LSU.

ATOME2: identica situazione dell’ATOME1, con l’aggravante che i lavoratori dipendenti licenziati sono 30 e da 40 mesi sono senza stipendi. Unica eccezione positiva è data dai due Comuni di Milazzo e Barcellona, dove non si sono riscontrate situazioni preoccupanti dal punto di vista economico e occupazionale.

Dall’igiene ambientale agli Enti locali, per la Fp Cgil il passo è brevissimo. “Un tempo questi dipendentivenivano considerati nell'immaginario collettivo gli intoccabili, i supergarantiti. Purtroppo, non è così. Molti lavoratori comunali non percepiscono stipendi da mesi, basti pensare a Tortorici, Capo D'orlando, Librizzi, dove si sono toccati ritardi di 6 mesi. Tanti altri quelli che pagano con difficoltà gli stipendi, a causa dei continui agli operati sugli enti locali. “Le prospettive per l’anno 2016 non sono assolutamente rosee” ha esordito Francesco Fucile, segretario provinciale della Fp Cgil. I tagli ai trasferimenti e l’impossibilità di compensazione con altre entrate, nonché il blocco delle uscite per pensionamento, sta mettendo in seria difficoltà numerosi enti e per il 2016 si prevede l’incremento dei Comuni che non riusciranno a pagare gli stipendi ai dipendenti. Nell’area ionica in particolare il Comune di Nizza di Sicilia soffre fortemente per la regolarità dei pagamenti. La Città metropolitana di Messina, nonostante i 100 dipendenti collocati d’ufficio in quiescenza per il 2016 è a forte rischio di tenuta contabile. Il rischio dissesto è dietro l’angolo.

La Fp Cgil annovera tra le sue lotte anche la vertenza Ex Pumex di Lipari, in cui una classe politica inadeguata ancora non trova soluzione su una vertenza che si trascina da anni. Nei giorni corsi la Prefettura di Messina ha inviato una lunga nota ai tutti gli organi istituzionali della Regione, affinché possa essere definita la vertenza infinita che si trascina ormai da anni. Ci sono anche gli orchestrali del Teatro Vittorio Emanuele, ai quali non sono stati liquidati i compensi dovuti per gli spettacoli, secondo il sovrintendente perché la Regione non ha trasferito la seconda semestralità, pari a due milioni di euro.

SANITA’: i continui tagli operati nella sanità stanno mettendo in grande sofferenza il settore. La FPCGIL, come hanno ricordato la Segretaria Clara Crocè e il coordinatore provinciale dei medici, è stata fortemente impegnata in questo anno sul versante delle condizioni di lavoro dei sanitari. E’ il caso di ricordare la battaglia sul giusto orario di lavoro per difendere il diritto, anche per i medici italiani, al limite di 48 ore per l'orario lavorativo settimanale medio e a periodi minimi giornalieri di riposo di 11 ore consecutive. “E' impensabile che siano i turni massacranti di medici e operatori sanitari a sopperire alle mancanze del sistema, al blocco del turn over che riduce il personale ed ai pesanti tagli per oltre 30 miliardi di euro, con servizi essenziali spesso resi possibili solo grazie al lavoro degli oltre 10 mila medici precari. Le conseguenze di questa cattiva organizzazione del lavoro si ripercuotono in primis su chi deve usufruire di cure mediche”. Ugualmente importanti le battaglie portata avanti per la valorizzazione delle professioni sanitarie e il demansionamento degli infermieri.

“Non possiamo fare a meno di sottolineare l’assenza della politica nel nostro territorio, 11 milioni di euro sottratte alle nostra provincia in favore di Trapani e Siracusa pesano tantissimo. Non possono essere chiusi gli ospedali senza contemporaneamente creare una rete che possa evitare gli intasamenti dei pronto soccorso – ha denunciato Gugliemo Catalioto- l’altra sera al pronto soccorso del Papardo c’erano 50 emergenze e due medici in servizio”.

La FP Cgil non può fare ameno di esprimere soddisfazione per il punto nascita del Papardo una battaglia vinta dalla FPCGIL che in questi anni ha creato consenso, incontrato l’ex Assessore Borsellino per evitare di lasciare scoperta un’intera fetta di popolazione. Innovazione servizi, sicurezza per la mamma e il bambino, questi gli elementi sui quali la FPCGIL ha puntato. Parto indolore e procreazione assistita, interamente pubblica.

La Segretaria si è infine soffermata sulla sanità privata e su alcune vertenze che vedono impegnata la FPCGIL, in audizione presso la VI Commissione dell’ARS. La prima la vertenza della ex Clinica Santa Rita. “I lavoratori, nonostante i proclami e le suppliche della clinica COT, non sono sati tutti riassorbiti, neanche a 18 ore. Nonostante gli impegni assunti con l’Assessore alla Sanità del tempo, la Clinica Cot non ha assunto tutti i lavoratori in cambio dei nove posti letto e del milione e 300 mila euro di badget. La FPCGIL sta avviando battaglia legale nei confronti della COT per chiederne l’assunzione. Inoltre, la nostra provincia ha subito lo scippo di 31 posti letto di riabilitazione e due milioni di euro di budget. Posti letto e budget sono andati a finire nella provincia di Trapani. Per tale motivo ci siamo costituiti al AR di Palermo contro l’Assessorato alla Salute”.

“Nel 2015 – ha concluso la Croce’ – abbiamo affrontato fasi difficili, spesso ci siamo ritrovati a combattere da soli, ma sono state proprio quelle circostanze ad averci fatto crescere e diventare più forti, come sindacalisti e come lavoratori. Nel 2016, non molleremo la presa!”.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. Che tristezza, quando lasciai messina, circa 40 fà, per seguire il mio sogno, non pensavo di rivedere, di anno in anno, una città ridotta sempre peggio. Rivolgo il mio augurio di buon anno ai veri messinesi quelli che hanno a cuore le sorti di questa magnifica città che non merita tutte quelle pessime posizioni nelle varie classifiche anche calcistiche

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  2. Che tristezza, quando lasciai messina, circa 40 fà, per seguire il mio sogno, non pensavo di rivedere, di anno in anno, una città ridotta sempre peggio. Rivolgo il mio augurio di buon anno ai veri messinesi quelli che hanno a cuore le sorti di questa magnifica città che non merita tutte quelle pessime posizioni nelle varie classifiche anche calcistiche

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