"Non vorremmo che fossero azzerati anche i finanziamenti per l'ospedale Piemonte - scrivono preoccupati i segretari Clara Crocé e Giuseppe Calapai"
Concluso il ciclo di assemblee organizzate da Fp Cgil e Uil Fpl nelle aziende sanitarie per organizzare la mobilitazione del 28 settembre contro la spending review del governo Monti.
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Nel corso dell’assemblea, gli operatori sanitari e i medici hanno espresso viva preoccupazione per gli ulteriori tagli in sanità a rischio i livelli minimi di assistenza. Si riduce il finanziamento al servizio sanitario nazionale per il 2012 di 900 milioni, per il 2013 di 1,8 miliardi, per il 2014 di 2 miliardi e di 2.1 miliardi a decorrere dal 2015.
“Una mannaia – la definiscono i segretari Generali delle funzioni pubbliche di CGIL e UIL Clara Crocè e Giuseppe Calapai -. A ciò si aggiunge un ulteriore taglio ai posti letto. infatti, il 31 dicembre del 2012 è il termine fissato entro il quale si dovranno ridurre i posti letto in base al nuovo standard di 3,7 posti per mille abitanti (rispetto all’attuale pari al 4 per mille). Si indebolisce il sistema sanitario per fare largo ai privati e lo fanno riducendo i servizi e tagliando il personale. Sono previsti percorsi di mobilità, con spostamenti di personale da parte della Regione in aziende sanitarie al di fuori dell’ambito provinciale, mobilità, cassa integrazione e infine licenziamenti”.
“Col blocco dei rinnovi contrattuali, tagli al salario accessorio, blocco del turn over – continuano Crocé e Calapai – si colpiscono ancora una volta medici, operatori e i precari della sanità che quotidianamente garantiscono l’assistenza ai cittadini in condizioni gravose. Il diritto alla salute non può essere garantito in termini ragionieristici. Una situazione ancora più drammatizzata dalla crescente carenza di risorse, più evidente nella nostra Regione sottoposta al Piano di Rientro dove, a causa dei tagli, ha ridotto drasticamente i servizi in modo arbitrario senza toccare, però, interessi precostituiti (le cosiddette baronie degli enti privati). Non può reggere un sistema in cui il manager è confermato se riduce le spese e/o, in alcuni casi, se ha risposto alle richieste improprie della politica partitica, dagli appalti alle nomine professionali, nella gestione aziendale. Carriere, chiusura ed aperture di servizi, esternalizzazioni, consulenze ed incarichi, non possono più essere decisi da manager nominati dai partiti”.
I Segretari Crocè e Calapai infine lanciano l’allarme ospedale Piemonte: “Sono state cancellate le risorse per un piano nazionale di aggiornamento strutturale e tecnologico degli ospedali di medie e grandi dimensioni, costruiti secondo vecchi modelli non più funzionali. Non vorremmo – concludono Crocè e Calapai – che fossero azzerati i finanziamenti per la ristrutturazione dell’importante Presidio”.
Nei prossimi giorni FP CGIL e UILFPL organizzeranno volantinaggio presso i presidi ospedalieri per sensibilizzare i cittadini e gli operatori allo sciopero.