Liberi insieme: riduciamo i gettoni di presenza alla Provincia

Liberi insieme: riduciamo i gettoni di presenza alla Provincia

Rosaria Brancato

Liberi insieme: riduciamo i gettoni di presenza alla Provincia

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giovedì 05 Luglio 2012 - 14:48

Il neo gruppo politico guidato da Cerreti ha presentato tre proposte di modifica al regolamento della Provincia per limitare l’assenteismo cronico in aula: introdurre il doppio appello nominale e tagliare i gettoni di presenza. Intanto Autonomia e libertà annuncia di voler partecipare alle prossime amministrative

Mentre il governo procede speditamente con la spending review che darà una sforbiciata agli enti locali, a Palazzo dei Leoni il neo gruppo provinciale Liberi insieme ha presentato una proposta di modifica al regolamento del Consiglio, della Commissione pari opportunità e della Consulta giovanile.
Nel mirino delle proposte di Cerreti & C. quel gettone di presenza divenuto purtroppo col passare degli anni spesso l’unico motivo che giustifica riunioni e sedute nei palazzi messinesi.
E mentre ormai inutilmente ad ogni seduta (anche straordinaria) del Consiglio comunale i pochi “sopravvissuti” sono impossibilitati a votare alcunché a causa della mancanza del numero legale, a Palazzo dei Leoni lo spettacolo è analogo, con un assenteismo cronico di quanti garantiscono la partecipazione solo ad inizio seduta, salvo prendere il volo pochi minuti dopo, quando il gettone è garantito.
Su 87 sedute del Consiglio provinciale convocate lo scorso anno ben 46 (quasi la metà) sono state interrotte per la caduta del numero legale, segnale questo di totale disinteresse per la cosa pubblica e di mancanza di rispetto per chi li ha eletti. Il regolamento, spiega Roberto Cerreti, prevede la corresponsione di 144,90 euro a seduta di commissione o Consiglio, certificate da appello nominale fatto ad apertura di seduta.
Il trucco infatti è questo, svanire nel nulla dopo l’appello.
“Occorre rivedere il regolamento- continua l’ex esponente dell’Mpa- riducendo il gettone a 105,85, come tra l’altro prevede la legge e introducendo il doppio appello nominale, in apertura e chiusura dei dibattiti d’Aula”.
L’idea è buona, ma è davvero triste pensare che per “far lavorare” i consiglieri, di qualunque Palazzo, si debba ricorrere a normative e controlli come per alunni indisciplinati che a scuola non ci vogliono andare. Dovrebbe essere motivo di orgoglio partecipare alle sedute dall’inizio alla fine, contribuendo in modo fattivo alla crescita di un territorio, ma di legislatura in legislatura lo scenario (e i risultati) si fa via via più desolante.

Il movimento Liberi insieme pensa anche a modifiche per la Commissione provinciale per le pari opportunità, regolamentate in modo errato dal momento che vede sovrapposte alcune competenze con l’assessorato al ramo, facendo vanificare il senso consultivo dell’organo.
In questo caso la proposta è l’eliminazione della possibilità di gestione di risorse pubbliche da parte della Commissione e quella del gettone di presenza (144 euro), rendendola gratuita alla luce di costi eccessivi di gestione di una Commissione non elettiva con 29 componenti che si son riunite 69 volte nel 2011. Anche senza voler entrare nel merito dell’utilità della Commissione basta fare un po’ di conti per capire che, volendo, ne possiamo fare benissimo a meno.
E la differenza tra la Commissione pari opportunità, che si è riunita 69 volte e la Consulta giovanile, mai attivata, sta infatti in questo, dal momento che la seconda, proprio perché gratuita non è mai stata resa operativa.
“Sarebbe più opportuno e meno dispendioso- concludono i consiglieri provinciali di Liberi Insieme- creare semplicemente una Commissione consultiva in materia di parità di sesso e minoranze e una Consulta per i giovani con istituzione su proposta consiliare, aperta a tutte le rappresentanze politiche sindacali e sociali operanti in ambito giovanile”.
Il gruppo consiliare nel presentare le tre proposte di modifiche ha già chiesto anche la convocazione della Conferenza dei capigruppo per discuterle.

Intanto, a proposito dellla campagna elettorale già alle porte, si è concluso il primo Start Up dell’associazione Art.1,. Autonomia e Libertà, con un corso di formazione politica destinato a 30 ragazzi.
Il presidente Alessandro La Cava ha annunciato la presenza del Movimento alle prossime amministrative con simbolo e liste. Nel criticare l’incapacità politica dell’amministrazione, sorda rispetto alle vertenze e ai problemi di disoccupati e precari, cieca nel valutare il livello di rischio geologico del territorio, La Cava ha chiesto le dimissioni di Buzzanca per “negligenza e manifesta incapacità politica”.
Rosaria Brancato

Un commento

  1. L'Osservatore 6 Luglio 2012 12:25

    Si potrebbero dotare i consiglieri di un badge con il quale accedere in sala consiliare e attraverso il quale accendere o meno un led di presenza sia sul banco del consigliere, sia sul monitor del presidente,(che così ha in tempo reale la situazione presenze e numero legale) sia su un monitor più grande a disposizione di tutti, affinchè TUTTI possano verificare se il politico tizio o caio è presente o meno.
    Forse ancora non è chiaro a tutti:i consiglieri, così come gli assessori,gli “onorevoli” e via dicendo sono soltanto dei cittadini PRESTATI e che si stanno prestando per UN PERIODO LIMMITATO NEL TEMPO alla politica e all’amministrazione della COSA PUBBLICA.

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