Preparata una bozza di intesa sulla clausola di salvaguardia che dovrà essere sottoposta al presidente De Simone, assente all’incontro perché in trasferta alla Regione per ottenere l’autorizzazione al dragaggio del porto
Un punto a favore in attesa di portare a casa l’intera posta in palio. Non era possibile ottenere un risultato definitivo, perché all’incontro mancava il presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone, in trasferta alla Regione per ottenere l’autorizzazione al dragaggio del porto di Tremestieri (vedi articolo a parte).
I dipendenti di Terminal Tremestieri erano però presenti all’incontro al quale hanno partecipato i legali dell’Autorità Portuale, Savasta e Lembo, oltre al sindaco Accorinti, l’assessore De Cola ed una rappresentanza di consiglieri comunali. Si è discusso della famigerata clausola di salvaguardia, quella che i lavoratori richiedono a gran voce e che l’Authority aveva escluso dal nuovo bando, già mandato in pubblicazione alla Gazzetta Ufficiale prima di essere sospeso in attesa di ulteriori approfondimenti.
“L’impresa aggiudicataria – è quanto si legge sulla clausola proposta dai lavoratori – durante il periodo di durata della concessione si impegna, in un’ottica di continuità lavorativa e di mantenimento degli attuali livelli occupazionali, all’assunzione dei dipendenti dell’impresa ex concessionaria, avendo essi conoscenza diretta e specifica del terminal accumulata negli ultimi anni, a condizione che il numero e la loro qualifica siano armonizzabili con l’organizzazione di impresa della ditta aggiudicataria e con le esigenze tecnico-organizzative e di manodopera previste e comunque in ottica di ottimizzazione e possibilmente potenziamento del ciclo produttivo e correlativamente del numero di risorse umane utilizzate”.
Si tratta solo di una bozza di un accordo ancora tutto da definire, anche perché dovrà essere sottoposto all’attenzione del presidente De Simone. Ma le parti sembrano più vicine. La posizione dell’Authority si è “ammorbidita” rispetto all’iniziale esclusione della possibilità di una clausola di salvaguardia. Quella dei lavoratori viene incontro all’appetibilità del bando, già andato deserto una prima volta, visto che la nuova proposta non prevede un obbligo di assunzione al 100 % ma pone la condizione delle esigenze di impresa. Ed è difficile che un’impresa possa contare su 36 lavoratori in esubero con l’esperienza accumulata dai portuali che hanno finora gestito il terminal. Le premesse sono dunque migliori rispetto a quelle dei giorni scorsi. Per poter “cantar vittoria”, però, occorrerà attendere il placet da parte di un’Autorità Portuale che, almeno fino ad avantieri, non sembrava affatto propensa ad accogliere le richieste.
(Marco Ipsale)