L’ex assessore di Letojanni Daniela Fileti scioglie le riserve e in una lunga lettera spiega quali siano le ragioni che avrebbero spinto il sindaco Alessandro Costa a revocarle l’incarico in data 4 giugno
L’ex assessore di Letojanni Daniela Fileti scioglie le riserve e in una lunga lettera spiega quali siano le ragioni che avrebbero spinto il sindaco Alessandro Costa a revocarle l’incarico in data 4 giugno. Una decisione che il primo cittadino ha motivato spiegando che con Fileti “era venuto meno il rapporto di fiducia”, in quanto la stessa avrebbe assunto negli ultimi tempi “posizioni di dissenso” e “una diversa visione dei compiti propri delle funzioni di un assessore” (vedi correlato). A distanza di ventidue giorni dall’atto del sindaco, l’ex assessore espone la sua verità dei fatti e fa un lungo excursus delle “incomprensioni” che avrebbero determinato quanto accaduto.
Fileti parte da un anno fa, giugno 2014, quando in occasione della presentazione del libro “Il delitto dell’Immacolata” del dott. Domenico Cacopardo, il sindaco si sarebbe comportato in modo “anomalo”, cambiando la sede precedentemente stabilità per l’evento, salvo non dare disposizione adeguate per la logistica della nuovo location: “Tutto l’iter organizzativo di quella serata è stato definito e comunicato dal sindaco in persona alla sottoscritta dopo la predetta riunione di giunta e alcune ore prima dell’evento – scrive Fileti -. Tali passaggi organizzativi il primo cittadino li aveva già concordati con il dott. Domenico Cacopardo. Adesso il sindaco nega tutto! Perché il primo cittadino ha nascosto a tutti i presenti a quella riunione quanto aveva deciso con lo scrittore? Perché il primo cittadino non ha detto la verità fino in fondo? Guardando ora il passato e gli effetti prodotti, è facile e logico pensare che, tirandosi indietro, Alessandro Costa non abbia avuto il coraggio di gestire l’evento la cui connotazione era di sicuro culturale”.
Ma quanto sopra descritto sembra essere solo la punta dell’iceberg che ha infine provocato la rottura con il primo cittadino. Fileti infatti spiega ancora nella lettera che, in alcune occasioni, si è dimostrata “perplessa” circa alcune novità a suo parere non favorevoli per l’Ente. In primis, l’inserimento di ulteriori unità nell’organico del Comune e in particolare della figura di un biologo ritenuta “poco funzionale per un’area (quella tecnica) dove erano state rilevate delle criticità e per la quale occorreva un supporto con competenze più adeguate e specifiche”, come lei stessa aveva promosso votando l’atto preliminare con l’inserimento in pianta organica di due figure direttive nell’ufficio tecnico che si è concluso infine con un nulla di fatto.
C’è poi una questione relativa alle parcelle relative agli incarichi legali, per cui Fileti ha fatto presente “che l’applicazione del nuovo tariffario, in ottemperanza alle nuove disposizioni di legge, esitato dalla Giunta municipale, me compresa, aveva fatto lievitare sensibilmente gli importi degli onorari professionali”. “Nelle mie funzioni di amministratore comunale, – spiega l’ex assessore – ho ritenuto di approfondire tali aspetti, appurando che in altri Comuni il tariffario seguiva procedure e criteri decisamente meno onerosi per le casse comunali. Di ciò ho informato il sindaco, gli assessori e la segretaria. In quel momento, i miei “rilievi” non sono stati presi in considerazione. In seguito, però, il sindaco, durante il periodo di revoca delle deleghe agli assessori, ha riportato in Giunta il tariffario in questione, modificato con una riduzione del 50% sugli importi medi previsti dal Decreto ministeriale n.55/2014. Tale delibera di Giunta, da me votata, dimostrava che le mie valutazioni erano corrette e legittime e pertanto non andavano né contro l’Amministrazione comunale né contro le tasche dei nostri cittadini”.
Daniela Fileti ricorda infine un ultimo avvenimento relativo al canone del suolo comunale: “Non ero a conoscenza dell’impegno che il sindaco si era preso con i commercianti circa l’abbattimento della tariffa di concessione del 50%, avvenuto in una riunione dove – secondo quanto mi ha riferito lo stesso sindaco – non era presente nessun amministratore comunale (…) cosa abbastanza inusuale, vista l’importanza di tale documento alla luce delle forti criticità emerse durante la redazione del bilancio consuntivo”. “Sono favorevole – prosegue – ad agevolazioni ed incentivi per i commercianti e per i cittadini in generale, in particolare per quelli che pagano regolarmente i tributi, purché tali provvedimenti vadano nella direzione di un “ritorno effettivo” per le casse comunali, risolvendo i problemi di una morosità cronica e non siano invece frutto di facile populismo. Per dovere di chiarezza, tale provvedimento che avrebbe richiesto una discussione più approfondita, è stato esitato dalla Giunta municipale in un giorno in cui la sottoscritta non era presente! Mi si consenta di affermare però che lo sgravio di cui sopra è stato anche possibile grazie all’abbattimento delle tariffe per gli onorari degli avvocati e che il sindaco ha sicuramente apprezzato”.
E per finire l’ex amministratore ricorda il suo impegno come assessore alla cultura nell’organizzazione di eventi che hanno coinvolto le scuole comunali: “Nell’ultimo periodo, anche senza deleghe, ho onorato impegni e appuntamenti precedentemente assunti dall’Amministrazione comunale, tra cui l’evento storico-culturale sul centenario dello scoppio della prima guerra mondiale, con la presentazione del volume dell’ing. Vincenzo Andò. Solo ora mi sto rendendo conto che, mentre io continuavo nel mio lavoro istituzionale, altrove si discuteva di altre programmazioni! Il giro di boa dell’Amministrazione comunale era già cominciato! Da quel momento tutto il mio operato, passato e presente, è stato subdolamente e cavillosamente messo ai raggi x, attraverso una “escalation” di valutazioni strumentali e di comportamenti omertosi e spioni culminati con la revoca del mio incarico. Certamente chi opera può commettere qualche errore, ma credo di non averne commessi così gravi da giustificare un atto assurdo quale la mia revoca da assessore comunale”.
“E’ andata così! Questi sono gli aspetti più beceri della politica con i quali purtroppo bisogna fare i conti. Nonostante tutto, ho vissuto un’esperienza di vita politico-amministrativa importante, anche se interrotta troppo presto! Come è mio carattere, ho profuso grande impegno, passione e professionalità, che mi hanno dato l’opportunità di conoscere i vari aspetti dell’azione politico-amministrativa, rendendomi consapevole del fatto che in essa non ci può essere più spazio né “per rami secchi”, né per ruoli di mera rappresentanza. Ringrazio il Personale comunale, i componenti del Consiglio di biblioteca, quanti in questi anni mi hanno collaborata e tutti quei cittadini (in verità non pochi) che in vario modo in questi giorni mi stanno manifestando la loro solidarietà, la loro incredulità. Ritengo di essere stata punto di riferimento per associazioni, istituzioni e cittadini da me sempre accolti presso il Palazzo municipale e sostenuti con pazienza e cortesia. Adesso – conclude Daniela Fileti – mi prendo una vacanza dalla politica. Non so se sarà provvisoria o definitiva! Al sindaco dalle cento verità, spesso una diversa dall’altra, auguro buon lavoro dicendogli Stai sereno”.