Al San Filippo si sono ritrovati i calciatori che hanno sposato il progetto del Messina dei messinesi, insieme ai ragazzi in prova osservati da un attento Ciccio La Rosa. Presente anche Carmine Coppola. L’ambiente lavora per tornare ad essere unito ed avviare un percorso nuovo. Devono capirlo anche Martorano e Ficara: basta giochetti

Il nuovo Messina è partito. Ci sono i sorrisi e la voglia di lavorare. C’è il sudore di una calda giornata di agosto e la familiarità di ragazzi che in riva allo Stretto si sentono a casa. Questo il clima che ha accompagnato il primo giorno di allenamenti dell’Acr dei messinesi. A guidare la preparazione il preparatore atletico Ignazio Princiotta, assistito dall’ex allenatore in seconda dell’Igea Virtus, Carmelo La Spada e dal collaboratore Vito Chimenti, in passato già nello staff dell’Fc Messina. A bordo campo, Ciccio La Rosa. Attento nella valutazione dei ragazzi in prova. Carico per un ruolo che lo motiva ma al contempo lo responsabilizza: è stato chiamato nuovamente a fare bene nella sua città e non vuole lasciare nulla al caso. Come è solito fare. Come ha fatto anche in una stagione delicata, quella del passaggio tra l’Fc Messina e l’attuale club.

C’è anche Carmine Coppola tra gli atleti che corrono sul manto erboso del San Filippo. Lui che in quello stadio ha battuto la Roma e l’Inter, ha conquistato il settimo posto in serie A, ha lottato con la fascia da capitano al braccio, quando non l’aveva Sasà Sullo, fino all’ultimo istante che ha indossato la maglia giallorossa. Per il momento un accordo non è stato trovato, il centrocampista di Pollena Trocchia, ormai messinese di adozione, spera che questa possa essere davvero la stagione del ritorno. Comunque vada, con il cuore tiferà per il Messina. Apparentemente sembra essere tutto perfetto, il vero inizio di una nuova era. Al di là dei successi della squadra, un gruppo locale al timone della prima squadra cittadina sembra assicurare serenità a quei tifosi, ma anche giornalisti e addetti ai lavori, che hanno dovuto subire l’umiliazione di non presentarsi in campo contro l’Interpiana ed essere presi a pallonate dalla Valle Grecanica. Uno spettro che nessuno vuole più rivivere. L’appello lanciato dal gruppo rappresentato da Lello Manfredi, i segnali che ne sono seguiti, testimoniano la voglia di riscatto di Messina nel calcio. Una scintilla e via: chi ci crede cammina e rema nella stessa direzione per un obiettivo comune. Nessun secondo fine. Solo l’amore per la maglia e la passione per la squadra del cuore.

Un messaggio che dovrebbero essere captato anche da Bruno Martorano e Nuccio Ficara. Non ci sono più appelli. Se le sensazioni non aiutano ci penserà chi in questo progetto bianco scudato ci crede: i giochetti e i ricatti non sono più ammessi. Si rispetti l’impegno preso. Se ci sono altri soggetti interessati, qualora ci fossero le condizioni, si faccia fronte unico e si prosegua il cammino avviato. Per il bene del Messina. Vincere subito e con questi giocatori sarebbe bello. Quando vedi quei giovani e più “vecchi” ragazzi correre in campo non puoi che pensare a questo. Ma è con la serietà delle azioni e la dignità sportiva che si conquistano i migliori risultati. Tutto sembra essere pronto, le polemiche e le vergogne sembrano potere essere messe alle spalle. Si attende ancora un passaggio: l’ottemperenza degli accordi presi tra i reggini e chi questa squadra, con i fatti, l’ha salvata ad un passo dal gong fallimentare. Messina vuole tornare ad essere unita, almeno intorno ad una palla che rotola in campo. Non saranno certo squallidi secondi fini a frenare questo percorso, ormai avviato.

CLICCANDO GALLERY, IL SERVIZIO FOTOGRAFICO DI GIOVANNI ISOLINO SULL’ALLENAMENTO ODIERNO