Subito in campo dopo le delusioni del turno infrasettimanale. In casa giallorossa si studiano le contromosse per arginare le varie problematiche emerse in questo inizio di stagione.
Poco tempo per metabolizzare le due sconfitte consecutive con Matera e Paganese: arriva la Casertana di Gregucci e la sfida è di quelle da affrontare con la mente libera da scorie e cattivi pensieri. Il Messina deve tornare a pensare in grande se vuole intraprendere un cammino ambizioso in questo campionato così complesso e difficile: l’obiettivo della salvezza auspicato per quest’anno dalla società deve servire ad allentare la tensione in una piazza abituata negli ultimi anni a campionati di vertice; la permanenza in Lega Pro, dunque, come punto di partenza per una scalata alle categorie superiori che necessita di tempo e programmazione. Esclusa la felice parentesi del derby, la squadra non ha mai mostrato una forma accettabile e non è ancora in grado di imporre il proprio gioco sull’avversario, problematiche che un tecnico preparato come Grassadonia sta cercando di arginare ruotando diversi giocatori soprattutto sulle fasce e in attacco, i reparti dove sono emerse le maggiori carenze. Non è questo il momento dei processi, cinque giornate sono troppo poche per proporre eventuali bocciature definitive, ma appare credibile che il processo di crescita del Messina, una squadra quasi totalmente rinnovata rispetto alla scorsa trionfale stagione, passi dall’approssimarsi di un ideale undici titolare, al momento in fase di continua elaborazione.
La Casertana è, come detto, avversario ostico: tra gli elementi più importanti l’ex Fumagalli, i centrocampisti Carrus, Rajcic e Antonazzo, gli attaccanti Cunzi, Cissé e Mancosu (fratello del più noto centravanti del Trapani). I falchetti, reduci da due vittorie consecutive con Paganese e Cosenza, puntano ad inserirsi nella lotta al vertice: degno di nota fino a questo momento il cammino in campionato (sesto posto in classifica a cinque punti dalla capolista Salernitana) dopo un calendario oggettivamente difficile con tre derby campani già disputati e la trasferta della prima giornata al “Granillo” di Reggio Calabria (2-2 in quell’occasione con le reti di Cruciani e Mancino). Gregucci, in passato anche secondo di Mancini al Manchester City, conosce bene la categoria per aver allenato nella scorsa stagione la Salernitana; l’ex bandiera della Lazio crede in un calcio veloce e offensivo con un 4-2-3-1 che lascia pochi punti di riferimento agli avversari.
Senza fretta il Messina deve costruire il proprio riscatto: basta una vittoria per riprendere il discorso che sembrava essersi aperto dopo il derby, e la sfida con la Casertana, lungi dall’essere già un crocevia per una stagione ancora lunga e complessa, potrebbe rappresentare quella svolta che i tifosi si aspettano da una squadra che fin qui ha reso molto meno rispetto alle aspettative della vigilia.
Domenico Colosi
MEDIA INGLESE DA OGGI…
E I CONTI SI FARANNO A FINE CAMPIONATO
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