La formazione messinese ha risposto in maniera perfetta alle indicazioni del tecnico, disputando una gara encomiabile in tutti i fondamentali
Si conclude in semifinale il cammino nei play off del Savio ma con classe e dignità. Ancora una volta i ragazzi del tecnico Giovanni Russo hanno dato dimostrazione del loro valore tecnico ma soprattutto umano, confermandosi un esempio di lealtà sportiva. L’Agira rinforzato dal neo acquisto Desiderio si impone per 3 a 0 centrando il pass per la finale, ma il sodalizio del direttore generale Paolo Bitto esce dal campo a testa alta, con la consapevolezza di avere giocato la partita fino in fondo. Per due set si è visto un incontro di alto livello tecnico, nel corso del quale il Savio ha tenuto brillantemente testa alla formazione ennese nonostante l’handicap del fattore ambientale. Ma il potere contare su un professionista che sino a pochi giorni prima ha disputato il campionato di massima serie all’estero ha sicuramente fatto la differenza, soprattutto nei momenti cruciali del match. Il primo set si è risolto ai vantaggi in favore dei padroni di casa (26 a 24); stesso discorso per il secondo set (31-29) entrambi frutto di un continuo andamento punto a punto con piccoli break ora in favore di una ora dell’altra squadra. Nel terzo la squadra ha accusato un calo di tensione psicologica conseguenza dei due set precedenti giocati sui ritmi elevati; il dispendio di energie soprattutto sotto il profilo mentale ha portato di fatto capitan Schifilliti e compagni a cedere il passo all’Agira.
La formazione messinese ha risposto in maniera perfetta alle indicazioni del tecnico, disputando una gara encomiabile in tutti i fondamentali, dalla difesa dove è svettata ancora una volta la prova di Zappalà, che sotto il profilo della maturità ha fatto progressi incredibili nel corso della stagione. Il libero della formazione gialloblu è cresciuto nel settore giovanile del Savio, a testimonianza di quanto sia fondamentale sapere coltivare il proprio vivaio. Altrettanto importante la prova di Mancuso, il centrale del ‘95 che entrato in corso d’opera ha dato risposte importanti. Per non parlare degli elementi di maggiore esperienza della squadra come La Malfa, Briguglio, Mastronardo, Cascio, Caminiti, il capitano Schifilliti, i due D’Andrea, che si sono dimostrati nel corso del campionato e in modo particolare nei play off, un valore aggiunto. Importante si è rivelato l’ingresso in campo nel secondo set di Gabriele Gnani che ha dato un contribuito in termini di concretezza sia nella fase offensiva che di seconda linea. Da non dimenticare gli altri giovani della rosa come Marchello, Idotta e Lo Giudice, prodotti del vivaio gialloblu. “Sento il dovere di ringraziare tutti gli atleti ed il mister Russo per le grandi soddisfazioni che hanno regalato alla società in questa stagione – sottolinea il direttore generale del Savio, Paolo Bitto -. Avremmo sicuramente meritato la finale e lo dimostra l’andamento dell’incontro. Senza l’innesto di un elemento come Desiderio sono convinto che avremmo raggiunto la finale. È indubbio che la federazione deve immediatamente mettere mano ai regolamenti per salvaguardare la regolarità dei campionati. Non si possono permettere operazioni del genere che vanno cosi a penalizzare quelle società che programmano con serietà la loro attività”.
Non ha nulla da rimproverare alla squadra il mister Russo perché i suoi giocatori hanno dato ancora una volta prova delle proprie qualità. “Tutti i ragazzi della rosa hanno dato il massimo in questo incontro, ma direi anche nel corso di tutta la stagione – è il commento dell’allenatore Giovanni Russo -. Si è giocato bene in tutti i fondamentali, dalla ricezione-difesa alla fase di contrattacco; il muro nel complesso mi ha soddisfatto visto che, per quanto fosse possibile, in certi momenti siamo anche riusciti ad arginare un atleta come Desiderio. Forse l’unico rammarico in una prestazione sotto molti aspetti esemplare è legato alla battuta. A mio parere in questo fondamentale potevamo fare di più: non siamo riusciti a essere abbastanza incisivi come in altre occasioni. Dieci errori nei primi due set sono troppi in una partita del genere”.
L’allenatore originario di S. Agata di Militello prosegue nella sua analisi della semifinale con il Volley Agira. “Non siamo stati neanche molto fortunati in alcune situazioni di gioco che potevano girare dalla nostra parte. Ripeto, alla fine ai miei ragazzi non posso rimproverare nulla ma posso solo fare i complimenti per come hanno giocato ieri e per tutto quello che hanno dato nel corso della stagione”. Mister Russo sa che il compito che attendeva la sua squadra era in salita per tanti fattori, a cominciare dal colpo di mercato ad effetto del club ennese: ed è per questo che la sua soddisfazione per la reazione di capitan Schifilliti e compagni assume un peso maggiore. “I ragazzi sono entrati in campo senza curarsi di chi avevano di fronte, hanno pensato solo a giocare la loro partita. Non abbiamo primedonne in rosa, molti dei nostri atleti sono usciti fuori dal settore giovanile. Questo è un motivo di orgoglio anche per me oltre che per la società: il lavoro che stiamo portando avanti ha delle basi solide, improntate non solo sul risultato ma sulla crescita sotto il profilo sportivo degli atleti”.