Cinque persone, fra cui due donne messinesi, sono state denunciate dalla Procura di Padova per stalking nei confronti di una equipe medica di un ospedale. Avrebbero minacciato i medici per costringerli a saltare la lista d'attesa per il trapianto di organi a cui doveva essere sottoposto un parente.
Due donne messinesi ed altre tre persone sono state denunciate dalla squadra mobile di Padova per stalking nei confronti di un primario e della sua equipe medica dell’ospedale cittadino.
Il gruppo, per almeno quattro mesi, avrebbe fatto pressioni sempre più insistenti, fino ad arrivare a delle vere e proprie minacce, nei confronti dei chirurghi. I cinque, parenti di un paziente ricoverato nel nosocomio padovano in attesa di un trapianto di un organo vitale, avrebbero messo in atto le minacce per convincere il primario e la sua equipe a far saltare le lunghe liste d’attesa previste per trapianti di questo tipo. Nei guai sono così finite due donne di Messina, rispettivamente 46 e 51 anni (sorelle del paziente), un uomo di Anzio di 50 anni (cugino del paziente) e due albanesi di 36 e 35 anni (il marito di una delle sorelle e un amico).
I provvedimenti, tra cui il divieto di avvicinamento all’ospedale e ai luoghi frequentati dai medici e chirurgi, sono stati emessi dal gip Mariella Fino su richiesta del pm Orietta Canova.
Sono gli effetti drammatici di una scarsa cultura della DONAZIONE, della quale sono responsabili la S C U O L A e la C H I E S A C A T T O L I C A.
mi dispiace ma non condivido,sono il frutto della cultura di prevaricazione o se vuole mafiosetta del popolo “scattru”.Ho avuto a Padova una esperienza simile con un congiunto strettissimo,ma mica sono andato a minacciare col mitra.Mi hanno spiegato il protocollo ho capito e poi è successo quello che doveva succedere.
solo la sanita’ locale è responsabile.
Non è affatto vero!Addirittura nelle scuole c’è una giornata dedicata a questo argomento e anche la Chiesa presenta la donazione come un atto di carità cristiana.