All’altezza dello svincolo di Arangea un 27enne di Ortì è morto in un maxi-scontro fra 5 vetture. A Palazzo Campanella si riparte dalla bozza De Francesco
REGGIO CALABRIA – A poche ore dalla Conferenza dei capigruppo in cui si discuterà la “bozza De Francesco” – già compulsata in Quarta Commissione consiliare “Ambiente” – e dal Consiglio regionale che avrà come argomento principe la Statale “106”, altre due vittime sulla Reggio-Taranto. Non esattamente il miglior viatico per una discussione che già si preannuncia non certo distesa.
Assenti gli interlocutori…
Il primo neo era venuto fuori con le pesantissime assenze in Commissione: dell’assessore regionale alle Infrastrutture Mauro Dolce, del responsabile regionale Anas Francesco Caporaso ma soprattutto della guest star, il neocommissario governativo per l’arteria jonica Massimo Simonini, già amministratore delegato proprio dell’Anas.
Un cocktail d’assenze che aveva generato parole di fuoco, con particolare veemenza dall’ex sindaco di Corigliano Calabro Pasqualina Straface. Ma Amalia Bruni – ad esempio – aveva tuonato contro il presunto scollamento tra Giunta e Consiglio regionale.
…ma, soprattutto, i soldi
Secondo punto, cosa si potrà finanziare e come? Il dirigente generale del Dipartimento regionale Infrastrutture Claudio Moroni ha tirato fuori le cifre: 8,4 miliardi di euro per avere una Statale “106” funzionale e moderna per tutti i 416 chilometri dell’intera tratta regionale da Reggio a Rocca Imperiale. La richiesta dell’Ente, di contro, è leggermente inferiore: poco più di 8 miliardi 200 milioni.
Comunque molti, forse troppi; ben difficile ottenerli (e il Pnrr non finanzia la viabilità). Di qui l’idea di un fai-da-te spalmando l’ingentissimo esborso nel lustro del nuovo Contratto di programma 2021/2025.
Che inevitabilmente riprende i 12 interventi già prospettati (ahinoi, non in Aula Commissioni di Palazzo Campanella, però) dal commissario governativo Simonini.
Lo strumento vede la Regione richiedere la programmazione tecnico-economica per – previa progettazione – il completamento di cinque interventi da 2 miliardi e mezzo di euro di controvalore.
Di questi, tre toccano in vario modo il territorio metropolitano reggino: Tangenziale di Reggio città, Palizzi-Ardore e Caulonia-Trasversale delle Serre. Il primo è un intervento da 134mila euro, gli altri due superano di poco il miliardo di euro ciascuno.
Un maxi-stralcio?
Basta guardare il piano sinottico del totale degli interventi che comporrebbero la “futuribile” nuova dorsale viaria jonica, per rendersi conto che saremmo di fronte a una sorta di maxi-stralcio.
E questo, a fronte di una realtà già impietosa: su 416 chilometri complessivi del tracciato, in atto solo 64,4 sono completi e moderni. Cioè un quasi risibile 15,4% in totale.
Soprattutto, è sufficiente compulsare il piano finanziario, per comprendere che in realtà degli 8,2 miliardi richiesti solo il 60% concerne davvero la Reggio-Taranto.
E dei 4 miliardi 960 milioni di euro strettamente pertinenti alla “106”, quasi l’intera cifra (4 miliardi 895 milioni e rotti) attiene sempre a interventi già noti, «in passato solo parzialmente finanziati, con progettazione avviata e, in alcuni casi, lavori in corso». Parliamo di 7 interventi da 181 chilometri di strada complessivi: tra questi, la variante di Caulonia e il completamento del Megalotto 1 da Gerace allo svincolo di Avurgia più il collegamento della “76” ad Ardore.
Per gli interventi «di nuova progettazione» sono messi nero su bianco – attenzione: nelle richieste. Che i fondi vengano poi effettivamente concessi non è minimamente detto – 51 milioni e mezzo. Destinati, appunto, a finanziare i progetti. Cioè, in caso d’esito positivo, il 2,06% dei 2,5 miliardi d’importo delle cinque realizzazioni. Più i 13 milioni circa destinati al completamento di altre tre opere complementari (una delle quali, il collegamento dello svincolo di Gerace all’arteria).
Si riparte dalla “bozza De Francesco”
A fronte di tutto questo, la consigliera di Fratelli d’Italia Luciana De Francesco ha proposto, in Quarta Commissione, che in Consiglio si voti una mozione per chiedere la revoca immediata della largamente insufficiente delibera Cipess del 15 febbraio scorso; la riassegnazione degli stanziamenti Fsc (Fondi sviluppo-coesione) «secondo criteri oggettivi, attraverso i quali si possano realmente rimuovere gli squilibri economici e sociali esistenti tra le Regioni meno sviluppate e quelle più sviluppate»; e poi la «rideterminazione degli interventi previsti» dal commissario Simonini «attraverso una concertazione con la Regione Calabria che può e deve indicarli», prioritizzandoli in base a criteri oggettivi e che «deve pretendere dal Governo che essi siano complessivamente finanziati e realizzati».
Stamattina, in Conferenza dei capigruppo, si riparte da questo testo.
Un testo-guida che ogni gruppo consiliare tramite il proprio presidente potrà di fatto chiedere di modificare. Purché prima d’entrare in Aula l’incrocio dei ritocchi – fra loro compatibili – offra un testo su cui convergere tutti.
Il minimo, per almeno apparire coesi nelle esigenze, e dunque nelle richieste al Governo centrale.
Due nuovi lutti
A rendere tutto maledettamente più teso e più complicato, i due ennesimi lutti assurdi e strazianti proprio lungo il tracciato della “strada della morte”: la “106”, appunto.
Ieri sera, una tragica carambola di auto all’altezza del centro commerciale di Corigliano-Rossano, fondamentale centro del Cosentino, ha lasciato esanime sul selciato il 37enne corissanese Lorenzo Monaco, dando adito anche al ferimento di altre tre persone fra le quali un minorenne.
L’altra vittima è un 27enne reggino, del quartiere collinare di Ortì, Francesco Saccà.
Il giovane ha perso la vita nella notte tra sabato e domenica scorsi, a ridosso dello svincolo di Arangea, nel contesto di un maxi-scontro che ha coinvolto complessivamente cinque vetture.
Un ragazzo «veramente buono e disponibile», come viene ricordato sui social network da chi lo conosceva bene. Alcuni compagni d’avventure, anche attraverso alcune immagini, ne ricordano la passione per il fuoristrada.
E un altro amico piange una vita perduta così precocemente e in maniera assurda: «La vita e stata crudele con te, non doveva succedere proprio a te che eri una persona meravigliosa».