Teatro, la Cgil dice no ai contratti con partita Iva per gli orchestrali. La replica di Saija

Teatro, la Cgil dice no ai contratti con partita Iva per gli orchestrali. La replica di Saija

Rosaria Brancato

Teatro, la Cgil dice no ai contratti con partita Iva per gli orchestrali. La replica di Saija

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martedì 01 Dicembre 2015 - 23:09

No ai contratti a partita Iva per gli orchestrali. A protestare è la Cgil che proclama lo stato di agitazione. Saltano 3 spettacoli, rinviati a data da indicare. "Se Saija continua con questi atteggiamenti chiederemo l'intervento della Regione". Replica il sovrintendente: "sindacato irresponsabile"

A fine primavera e ad inizio estate i vertici del Teatro Vittorio Emanuele avevano l’annunciato l’avvio delle procedure per la stagionalizzazione degli orchestrali. A fine anno si parla soltanto di contratti con partita Iva, la stabilizzazione si fa sempre più lontana, riesplode la protesta e saltano 2 spettacoli, quelli in programma il 2 ed il 9 dicembre. E se i venti di guerra continueranno a rischio è l’intera stagione.

Pomo della discordia proprio le modalità di contrattualizzazione, finite sul tavolo della concertazione con i sindacati e concluse con un duro documento della Funzione Pubblica Cgil che insieme alla Cisl non ha risparmiato contestazioni nelle scorse settimane ai vertici dell’Ente.

“E’ insopportabile l'atteggiamento assunto dal Sovrintendente che mette lavoratori contro lavoratori, sindacati contro sindacati e dipinge una falsa verità in merito alla contrattualizzazione delle masse artistiche- scrivono la segretaria generale FpCgil Clara Crocè e la coordinatrice dei provinciali regionali Rosa Raffa- Se il Sovrintendente continuerà ad avere nei confronti degli orchestrali e delle sigle sindacali che li rappresentano atteggiamento ostili, l’unica cosa che rimane da fare è bloccare la stagione chiedendo, contestualmente, l’intervento del competente assessorato. Non permetteremo che gli orchestrali vengano utilizzati, o meglio sfruttati, senza la sottoscrizione di un contratto di lavoro”.

Nelle scorse settimane nel corso di numerose riunioni Cgil e Cisl hanno convenuto in merito alla contrattualizzazione degli orchestrali applicando il contratto dei regionali. Saija ha invece proposto, spiegano i sindacati, contratti con partita Iva “facendo credere che eravamo noi sono contrari all’applicazione del contratto dei regionali. Niente di più falso, uno scarica barile inaudito che mira a rendere sempre più precarie le masse artistiche e a smantellare il Teatro. Gli orchestrali non possono accettare i contratti a partita IVA. Il comportamento del Sovrintendente è singolare, non esiteremo a portarlo davanti al giudice del lavoro, poiché sta mostrando di non aver tenuto per nulla in considerazione quanto emerso in sede di riunione sindacale”.

La FPCGIl ha dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori annunciando che gli spettacoli, in assenza di regolare contratto per gli orchestrali, non potranno tenersi.

I primi a saltare sono stati gli spettacoli “Suite per bandoneon e orchestra” e “Made in Italy” in programma il 2 ed il 9 dicembre al Vittorio Emanuele e Terra maligna in programma il 5 dicembre al Mandanici di Barcellona. In un comunicato il Teatro annuncia che andranno in scena in date da concordare successivamente, pertanto i biglietti restano validi a meno che gli spettatori non decidano di chiedere il rimborso rivolgendosi al botteghino.

Due anni dopo il nuovo corso dell’Ente Teatro lungi dall’essere risolta la problematica relativa agli orchestrali, continua ad essere al centro dei riflettori, nonostante i diversi annunci e gli impegni presi ed evidentemente non ancora rispettati.

Intanto a tenere banco in seno al Cda nei giorni scorsi è stata un’altra patata bollente, quella dei bilanci, il consuntivo 2014 e l’assestamento previsionale del 2015. (leggi qui).

La replica del sovrintendente: “La CGIL Funzione Pubblica cerca di alterare la realtà e di attribuire agli Organi del Teatro una responsabilità che è esclusivamente attribuibile alle OO.SS. La CGIL omette di dire che il Teatro ha appositamente convocato un tavolo di contrattazione decentrata presentando una ipotesi di accordo, aperto alla trattativa, per la definizione della disciplina contrattuale nell’ambito del comparto della Regione al fine di poter procedere alla assunzione a tempo determinato ed alla stagionalizzazione degli orchestrali, già definitivamente deliberata dal CDA. La CGIL omette di dire che, singolarmente, le OO.SS. si sono rifiutate di trattare l’ipotesi di accordo, nonostante il Teatro facesse presente che l’accordo proposto avrebbe consentito la risoluzione del problema. E’ la CGIL a dipingere “una falsa verità in merito alla contrattualizzazione delle masse artistiche” al fine di mascherare una evidente ed incomprensibile mancanza di volontà dei Sindacati ad affrontare e risolvere il tema. Così come è falso che il Sovrintendente, abbia proposto contratti a partita Iva , facendo credere che i sindacati fossero contrari all’applicazione del contratto dei regionali. Il Sovrintendente ha riportato fedelmente quanto verificatosi al tavolo della trattativa e non ha proposto in sostituzione contratti a partita IVA, tanto è vero che nel CDA si è assunta la decisione di richiedere parere all’ARAN per la definizione di un urgente provvedimento per la conclusiva definizione della materia.L’assenza di una disciplina contrattuale non consente assunzione degli orchestrali, e sono praticabili i rapporti consentiti dall’ordinamento. La situazione che si è determinata deriva dall’irresponsabile ed incomprensibile posizione del tavolo in cui era presente una parte – il Teatro – che voleva a tutti i costi sottoscrivere un accordo, e l’altra – i Sindacati- che si sono categoricamente rifiutati di trattare. Nonostante ciò il Teatro sta cercando in queste ore, con grande impegno, urgenti soluzioni, in costante rapporto con gli orchestrali. Soluzioni idonee a superare l’irresponsabilità di Sindacati, che pare abbiano più a cuore di intorbidare le acque, falsare la verità, pregiudicare le soluzioni e danneggiare gli interessi dei lavoratori e del Teatro, non si capisce se per mania di protagonismo o per altri motivi.Vorremmo capire se è la CGIL a dichiarare lo stato di agitazione o gli orchestrali, e da dove traggano la singolare convinzione che sia la CGIL a decidere se gli spettacoli si terranno o meno. A decidere se gli spettacoli si faranno è il Teatro nel pieno rispetto della dignità dei lavoratori.”

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Cara ROSARIA al problema della disoccupazione o di una occupazione precaria è legato il grido si allarme del presidente INPS, “La generazione 80 (quella dei miei figli) prenderanno in media una pensione più bassa del 25%.”E’ una affermazione totalmente falsa, dettata dal timore di generare un allarme sociale devastante,intanto quella % di riduzione è per le generazioni degli anni 60 e 70,mentre per la generazione di cui parla BOERI e quelle seguenti la % è molto di più,alcuni esperti parlano del 40%. Mariedit con il proprio papà aveva un patto generazionale,era un valore forte,l’ho mantenuto con i miei figli,a cui hanno cancellato quello con i propri,il risultato sarà una pensione lontanissima dal loro tenore di vita fin dal giorno dopo.

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  2. Cara ROSARIA al problema della disoccupazione o di una occupazione precaria è legato il grido si allarme del presidente INPS, “La generazione 80 (quella dei miei figli) prenderanno in media una pensione più bassa del 25%.”E’ una affermazione totalmente falsa, dettata dal timore di generare un allarme sociale devastante,intanto quella % di riduzione è per le generazioni degli anni 60 e 70,mentre per la generazione di cui parla BOERI e quelle seguenti la % è molto di più,alcuni esperti parlano del 40%. Mariedit con il proprio papà aveva un patto generazionale,era un valore forte,l’ho mantenuto con i miei figli,a cui hanno cancellato quello con i propri,il risultato sarà una pensione lontanissima dal loro tenore di vita fin dal giorno dopo.

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