"Stella Polare" oltre a navigare le acque dello Stretto, porta avanti progetti di recupero sociale in collaborazione con il Tribunale dei Minori
“C’era una stella che danzava e sotto quella sono nata” cantava il grande poeta e nell’ultimo anno sono nate tantissime coraggiose realtà che hanno cercato di combattere l’isolamento dei ragazzi dovuto alla pandemia. Un anno, quindi, di scelte individuali e collettive. Di azioni, ma soprattutto reazioni perché è come si reagisce agli eventi drammatici che fa la differenza. E se a reagire sono i giovani la speranza di un nuovo futuro è dietro la curva o come in questo caso “dietro la stella”. L’associazione Scout Nautici Stella Polare nasce proprio nel periodo più cupo del covid, per volontà del suo fondatore Alessandro Taverriti che preoccupato per l’isolamento a cui stavano andando incontro i ragazzi ne raccoglie 16 e reagisce all’immobilismo della pandemia.
Lo scopo di Stella Polare
Un piccolo gruppo di scout nautici che affronta lo stretto di Messina, il fascino, la ricchezza, ma anche le sue insidie con grande coraggio, forti di un maestro esemplare. L’ass. si avvale, anche, della collaborazione della Lega Navale Italiana Sez. Reggio Sud che offre loro la possibilità di svolgere le attività a bordo della barca a vela Vento del Sud. Possiede, inoltre, piccole imbarcazioni costruite propri dai ragazzi. La sede dell’associazione è la parrocchia di San Domenico grazie alla quale “siamo in grado di coniugare lo scoutismo e la fede.”
Alcuni progetti
“Stella Polare” porta avanti, anche, progetti di recupero sociale e monitora l’avvistamento delle specie marine che migrano nelle nostre acque grazie al progetto “Whale Gate” promosso dalla Lega Navale sez. Reggio sud. Finalizzato, quindi, al monitoraggio dei Cetacei che attraversano lo Stretto di Messina da Sud a Nord, per raggiungere i Mari del Nord.
Non solo mare
Tra le finalità anche la cura dell’ambiente. I ragazzi, infatti, grazie al coinvolgimento della Lega Navale Reggio Calabria Sud, hanno partecipato all’evento Tempo d’ambiente che lo scorso 5 giugno ha avvicinato le due città dello Stretto Ma non solo mare, anche montagna, progetti legati alla conoscenza del territorio, della storia. Insomma un’associazione completa, nata per combattere l’isolamento sociale che ha costretto i ragazzi a sperimentare la DAD, a frequentare solo il mondo del web, con effetti a volte drammatici, e che “prova a lasciare questo mondo un po’ meglio di come l’hai trovato.”