Terzo appuntamento alla passeggiata a mare domenica 22 ottobre: iniziativa del coordinamento Messina-Palestina
“Fermiamo la carneficina, solidarietà a tutte le vittime civili, stop ai bombardamenti a Gaza. L’appuntamento è domenica 22 ottobre, alle 10.30, alla passeggiata a mare. Si prosegue con il terzo appuntamento della campagna promossa dal coordinamento Messina – Palestina. Un gruppo informale che riunisce le realtà cittadine impegnate per chiedere “la fine dell’occupazione israeliana
e il ripristino del diritto internazionale”.
Scrivono gli organizzatori: “Lo scorso weekend, la campagna Stop bombing Gaza a Messina è stata caratterizzata dalle voci plurime presenti in piazza Unione Europea, che hanno definito il
bombardamento su Gaza una rappresaglia contro la popolazione civile e quindi un crimine
di guerra vietato dalle convenzioni internazionali, chiedendo a gran voce di fermare la
carneficina. A Piazza del popolo (Piazza Lo Sardo, n.d.r.), invece, si è realizzato un collegamento in diretta con un rappresentante del sindacato dei pescatori della Striscia di Gaza che ha raccontato
l’inferno dei palestinesi, rinchiusi in una vera e propria prigione a cielo aperto, dove ogni
giorno potrebbe essere l’ultimo”.
Continua il coordinamento: “Domenica 22, se le condizioni lo permetteranno, ci saranno altri collegamenti telefonici e si darà spazio al dissenso interno al mondo ebraico, che vede impegnati da anni intellettuali,
storici, renitenti alla leva, attivisti israeliani e di origine e cultura ebraica. In particolare, faremo un collegamento in diretta con Mohannad Karajah di Avvocati per la giustizia in Palestina, che vive a Ramallah. Quanto al dissenso nel mondo ebraico, cinquecento persone, tra cui decine di rabbini, sono state arrestate a Washington il 18 ottobre nel corso di una imponente protesta ebraica dove in centinaia sono entrati al Congresso degli Stati Uniti per chiedere al presidente Biden di non inviare armi a Israele e impedire a Gaza il massacro, al grido di “Non in nostro nome”. E per noi è fondamentale essere portavoci delle loro parole che mostrano una spaccatura nel sostegno al governo di Israele di una parte del mondo ebraico”.
L’appello all’Unione europea
E ancora: “Facciamo un appello alla stampa per una corretta informazione e una verifica delle fonti,
all’Unione Europea e ai singoli Stati a non tagliare gli aiuti umanitari in Cisgiordania, alla comunità internazionale di fare di tutto per bloccare l’aggressione, mettere in sicurezza gli ospedali, riallacciare immediatamente le forniture di acqua, energia elettrica, carburante, per una pace giusta in Palestina. Occorre aprire reali e sicuri corridoi umanitari, far ripartire il dialogo per cancellare l’occupazione illegale dei territori secondo le risoluzioni Onu e i trattati internazionali ed eliminare una volta per tutte il sistema di discriminazione che compie quotidiane violazioni dei diritti umani colpendo in primo luogo i bambini e le bambine. Chiediamo la fine della militarizzazione dei territori e del supporto militare al governo
israeliano da parte degli Stati e sollecitiamo la Corte penale internazionale, che nel 2021 ha
aperto un’indagine sulle violazioni nei territori occupati, ad accelerare le procedure”.
“Basta occupazione”
Queste le conclusioni: “La nostra solidarietà, come già espresso pubblicamente, è rivolta a tutte le vittime civili a prescindere dalla nazionalità e dall’origine geografica. Gli echi della guerra colpiscono
anche l’Occidente, e la criminalizzazione delle migrazioni con la sospensione degli accordi di Schengen insieme al binomio terrorista=arabo-mussulmano arma il fanatismo: un bambino di 6 anni è stato ucciso a Chicago, colpevole soltanto di essere di origine palestinese. Questo non può più accadere, non possiamo più permettere che altre persone innocenti paghino con la propria vita un’occupazione che dura da 75 anni. L’ultimo giorno di occupazione, sarà il primo giorno di pace”.
Adesioni sino ad oggi:
Assopace Palestina, Circolo ARCI Thomas Sankara, Circolo ARCI Paradiso per tutti,
Cambiamo Messina dal Basso, Mesogea casa editrice, NonUnaDiMeno Messina,
Tenda della Pace e della nonviolenza, Arcigay Messina, E.P.I.N.A., Casa del Popolo
Messina, Spazio NOponte, ANPI Sezione Aldo Natoli Messina, Movimento Siciliano
d’Azione sez. Messina.
Perché non vanno a Gaza e chiedono di smettere di lanciare razzi e roba varia su Israele.
E invece saranno sconfitti, occupati permanentemente e Hamas sarà distrutta, uccisi uno dopo l’altro.
Avrebbero dovuto pensarci prima di tagliare teste a dei neonati innocenti. Ora arriva la fine.
” Stop ai bombardamenti su Gaza ” Ok concordo al mille per mille, ma perchè non sento e non leggo anche ” stop ai missili e razzi su Israele ? ” Che forse il popolo istraeliano può essere colpito vigliaccamente come è stato fatto ? Quale sarebbe questo motivo? Forse perché sono ebrei? Smettiamola di menzionare solo Gaza o la Palestina quando si richiede lo stop all’uso delle bombe, razzi e missili e gridiamo con forza STOP AI BOMBARDAMENTI SULLA PALESTINA E SU ISRAELE. E non dimentichiamo che non è stato Israele ad iniziare questa tragedia, ma i terroristi di Hamas.
I terroristi non devono avere l’appoggio da parte di nessuna persona a questo mondo.