Nella lotta allo spreco alimentare il Comune non si “risparmia”

Nella lotta allo spreco alimentare il Comune non si “risparmia”

Gabriele Quattrocchi

Nella lotta allo spreco alimentare il Comune non si “risparmia”

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venerdì 01 Agosto 2014 - 07:59

L’amministrazione comunale ha dato il via ad una serie di progetti volti a favorire buone pratiche nella lotta allo spreco alimentare. Il Comune intende promuovere il consumo di alimenti a km zero nelle mense, sostenere le iniziative che recuperano a livello locale tutti i prodotti rimasti invenduti e scartati lungo la catena agroalimentare, nonché concedere sgravi fiscali alle imprese che riducono gli sprechi

Negli ultimi decenni, il fenomeno dello spreco alimentare è cresciuto esponenzialmente fino a raggiungere livelli allarmanti, soprattutto a causa dello stile di vita economico e sociale nei paesi industrializzati.

Per “spreco alimentare” s’intende l’insieme dei prodotti scartati dalla catena agroalimentare per ragioni economiche o estetiche o per prossimità di scadenza di consumo, ma ancora perfettamente commestibili, che in assenza di un possibile uso alternativo sono destinati ad essere eliminati e smaltiti, con conseguenze negative dal punto di vista ambientale, costi economici, e mancati guadagni per le imprese.

Sono circa 89 milioni, secondo i dati del Parlamento Europeo, le tonnellate di cibo che finiscono ogni anno tra i rifiuti negli stati dell’Unione. I numeri si fanno davvero sconcertanti se si pensa che 89 milioni di tonnellate equivalgono a 179 kg pro capite, che 79 milioni di persone vivono ancora al di sotto della soglia di povertà e che, di questi, 16 milioni hanno ricevuto aiuti alimentari attraverso enti di beneficienza. Uno sperpero di risorse eticamente ed economicamente intollerabile.

Negli anni, molteplici sono state le proposte ed i progetti sviluppati per contrastare il fenomeno. Il Last Minute Market è certamente l’iniziativa italiana più conosciuta. La tesi di Last Minute Market è quella di trasformare lo spreco in risorsa. Il suo nome deriva dal fatto che il progetto crea un mercato parallelo "dell'ultimo minuto" in cui i prodotti prossimi alla data di scadenza o esteticamente imperfetti vengono ritirati da supermercati, bar e altri centri commerciali e messi a servizio della comunità dei cittadini in stato di necessità e delle associazioni di beneficenza.

Consapevole di questa esperienza positiva, nata a Bologna e diffusasi in oltre 40 città italiane, ed in seguito all’adesione alla Carta per una rete di enti territoriali a spreco zero, l’amministrazione comunale ha ribadito il suo impegno nella lotta allo spreco attraverso una delibera con la quale intende indirizzare nel territorio alcune azioni finalizzate all’adozione di buone prassi, includendo progetti di partecipazione allargati e campagne di formazione ed informazione nel settore alimentare. In particolare, il Comune intende sostenerele iniziative che recuperano a livello locale tutti i prodotti rimasti invenduti e scartati lungo la catena agroalimentare, attivando anche una cabina di regia per coordinare e stimolare la partecipazione alla rete di soggetti istituzionali, imprenditoriali e del terzo settore, favorire il km zero per valorizzare i prodotti locali, promuovere le iniziative come il “pane in attesa”, già inaugurate con successo a Messina.

La lotta dell’amministrazione contro lo spreco alimentare è inoltre indissolubilmente legata allo sforzod’incoraggiare un’alimentazione corretta, sana e naturale. Per questo motivo, il Comune, oltre a prevedere, in sede di aggiudicazione dei servizi di ristorazione scolastica, l’obbligo per l’impresa aggiudicataria digarantire la distribuzione gratuita a favore dei cittadini meno abbienti degli “sprechi alimentari” ed a spendersi per la riduzione a monte dello spreco favorendo alimenti a km zero, s’impegna a privilegiare, a parità di altre condizioni, le imprese che garantiscono la distribuzione di frutta biologica e di stagione.

L’amministrazione ha inoltre voluto affiancare a tali iniziative, il progetto “distributori solidali” che prevede la collocazione nelle scuole e nei luoghi pubblici di distributori di bevande naturali di produzione locale nonché di snack e caffè provenienti dal commercio equosolidale, a sostegno dei produttori che lavorano in condizioni disagiate nei paesi meno sviluppati.

A sostegno della propria azione di lotta allo spreco, la Giunta con deliberazione n.346 del 3 maggio 2014, ha previsto all’art. 40 la concessione di riduzioni della tariffa relativa all’imposta comunale unica (IUC) “per gli esercizi commerciali che adottano buone pratiche finalizzate alla riduzione della produzione di rifiuti, attraverso l’abbattimento della parte variabile del tributo, per una quota proporzionale ai risultati collettivamente conseguiti dalle utenze in materia di conferimento, certificati dal soggetto gestore del servizio”.

L’amministrazione comunale si è dimostrata molto risoluta, adottando come orizzonte di lungo periodo lo “Spreco Zero” per contribuire concretamente all’obiettivo europeo di dimezzare entro il 2025 gli sprechi alimentari. I protagonisti di questa battaglia saranno soprattutto supermercati, mense ed enti caritatevoli che, messi in rete, potranno contribuire sensibilmente all’abbattimento dello spreco in città.

Gabriele Quattrocchi

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