L’accusa è dei consiglieri comunali, che invocano l' intervento dei deputati regionali e nazionali per salvare la città dal fallimento.Secondo indiscrezioni sulla relazione da inviare alla Corte dei Conti, il Comune sarebbe a un passo dal dissesto. Lunedì pomeriggio conferenza “verità” di Croce. Intanto il commissario ad acta ha approvato il consuntivo, niente da fare per il previsionale
A partire dal mese di dicembre, il Comune non potrà più garantire gli stipendi ed i servizi essenziali. La previsione, tragica nel contenuto e nefasta nelle conseguenze, si troverebbe scritta, nero su bianco, nella relazione che sta predisponendo l’area economico –finanziaria di palazzo Zanca, in collaborazione con il Collegio dei revisori dei conti, che dovrà arrivare all’attenzione della Corte dei conti entro venerdì mattina. Senza stipendi e senza servizi essenziali Messina, dunque, sembra condannata definitivamente al dissesto.
L’indiscrezione è emersa nel corso della conferenza stampa indetta dai consiglieri comunali, che però non vogliono arrendersi all’idea che il Comune di Messina fallisca e per questo hanno lanciato, uniti e compatti, un appello ai deputati messinesi regionali e nazionali, ad oggi “latitanti” su quella che è stata ribattezzata la “vertenza Messina” . «Chi è ai livelli più alti spesso vola via e dimentica il territorio» è l’accusa di Felice Calabrò, consigliere e coordinatore del partito democratico. «Il nostro grido di dolore deve arrivare alla deputazione regionale e nazionale» ha aggiunto il presidente del Consiglio Pippo Previti, che spiega ancora: «non vorremmo assistere ad una lenta agonia rispetto ad un annunciato dissesto».
Salvare Messina dal default è, in questo momento, la sola priorità del Consiglio comunale, che – attraverso un documento condiviso e indirizzato anche al presidente del Consiglio Mario Monti-, consegna due distinti messaggi: il primo al commissario straordinario, Luigi Croce; il secondo ai parlamentari messinesi.
Al reggente di Palazzo Zanca, i consiglieri dicono espressamente: «abbiamo chiesto con forza a Croce, nell’ambito delle procedure di legalità tra le quali correttamente si muove, di rappresentare alla Corte dei Conti una situazione asetticamente realistica, che non prescinda, però, dal rappresentare anche, in maniera vigorosa, tutte le avversità che il nostro territorio e la nostra comunità ha dovuto subire». In pratica, secondo il consiglieri comunali – come ha spiegato Calabrò – il commissario e chi redigerà la relazione da inviare alla Corte dei Conti non dovranno limitarsi a scattare un’istantanea della situazione economica reale, ma spiegare anche come e perché si è arrivati a questa situazione, soprattutto alla luce del fatto che, ha aggiunto ancora il consigliere del Pd, «tutto è ancora in divenire, anche a livello normativo».
Ai deputati messinesi regionali e nazionali ed anche al neo presidente della regione siciliana Rosario Crocetta, i consiglieri chiedono, invece ,di adoperarsi «con immediatezza per tentare di ribaltare un declino in apparenza irrimediabile». In questo caso, oltre all’appello arrivano anche le proposte da parte del Consiglio comunale, che sollecita i loro referenti a battere cassa al Governo Monti, chiedendo l’elargizione di un prestito a fondo perduto da parte dello Stato, «che a Catania fece arrivare 100 milioni di euro (durante il Governo Berlusconi ndr)», ricorda Calabrò.
La seconda proposta avanzata dal Consiglio comunale verte sul Decreto- legge 174/2012, che istituisce un fondo di rotazione, meglio conosciuto come fondo anti-dissesto, studiato proprio per scongiurare il fallimento dei Comuni. Calabrò fa sapere che sono già stati abbozzati alcuni emendamenti al decreto, che dovrà essere converto in legge entro il 9 dicembre: «innanzitutto – spiega il coordinatore del Pd- chiederemo ai nostri deputati di modificare i presupposti oggettivi per accedere al fondo, in modo che possa rientraci anche il Comune di Messina. In secondo luogo, chiederemo che si amplino le risorse, tenendo conto non solo della popolazione ma anche della situazione e del contesto del singolo comune a cui si va ad erogare il fondo».
I consiglieri sembrano avere le idee chiare, risulta però meno chiaro capire se c’è il tempo per evitare che il Comune affondi, come ormai sembra inevitabile. E in tal senso, voce fuori dal coro rispetto ai colleghi è quella del consigliere dell’Udc Giuseppe Melazzo, che il dissesto lo invoca da quattro anni come unico “rimedio” per fare chiarezza sui conti di Palazzo Zanca e ripartire da zero : «Non siamo nella condizioni di evitare l’avvio delle procedure di dissesto, a meno che non arrivino risorse che superino i 150 milioni di euro», è il suo commento. Stesso partito ma visione diametralmente opposta quella del consigliere e capogruppo del partito di centro, Enzo Messina, che dice: «Abbiamo l’obbligo morale di non andare al deafult».
Messina e gli altri consiglieri sono infatti convinti che il fallimento del Comune porterebbe al fallimento dell’intera comunità, perché si perderebbero posti di lavoro, perché le aziende che oggi vantano crediti dal Comune resterebbero a bocca asciutta e perché, in sostanza, l’economia messinese entrerebbe in una fase di recessione che la città di Messina, più di altre, non può permettersi.
Preso atto dell’intento del Consiglio comunale, adesso bisogna solo aspettare: intanto, l’eventuale reazione da parte dei deputati messinesi, presi di mira dai consiglieri e, poi , il “responso” della Corte dei Conti, a cui tocca stabilire se la procedura di dissesto è inevitabile o se il Comune di Messina può ancora anelare speranze di sopravvivenza. Qualche notizia in merito si potrebbe avere già lunedì pomeriggio, quando il commissario Croce terrà la sua prima una conferenza stampa dal momento dell’insediamento per fare il punto sulla situazione finanziaria comunale. «L'incontro pomeridiano con i giornalisti – si legge in un comunicato – farà seguito all'adunanza che la Corte dei Conti ha indetto per venerdì 9 a Palermo, in ordine alla situazione finanziaria e gestionale del Comune di Messina».
Arriva sempre da palazzo Zanca la notizia che il Commissario ad acta, Giuseppe Terranova, ha approvato il bilancio consuntivo 2011, recentemente respinto dal Consiglio comunale. Niente da fare, invece, per il bilancio preventivo: il ragioniere generale del Comune, Ferdinando Coglitore, ha inviato una nota in cui sottolinea l’impossibilità a redigere il documento finanziario di previsione per la differenza tra le entrate e le uscite: anche in questo caso sarà quindi un commissario ad acta, nominato dalla Regione, a predisporre lo schema di bilancio da sottoporre al Consiglio. Sempre che prima non arrivi in Consiglio la delibera sul dissesto. (Danila La Torre)
A tutti i consiglieri comunali.
“piangete da donne quello che non avete saputo difendere da uomini”.
Senza misoginia.
Potremmo mandare i consiglieri comunali in missione a Bruxelless ad invocare aiuti europei e magari attivare un numero sms da 2 euro e organizzare un banchetto per le offerte a piazza cairoli, comincia Previti.
Andate a zappare, ve ne siete accorti adesso? Siete tutti complici che cercano di scaricare le colpe.
Si parla da gorni di dissesto finanziario della città di Messina, i consiglieri comunali chiedono con forza al commissario,alla regione, allo Stato di adoperarsi affinchè Messina non sia dichiarata città FALLITA, ma lor signori in tutti questi anni cos’hanno fatto per evitare di arrivare a questo punto? E sopratutto “CHI” (i messinesi PRETENDONO NOMI E COGNOMI)l’ha causato?Mi auguro che la Magistratura(La Corte dei Conti) apra – FINALMENTE- un’inchiesta, non se ne può più di gente che “prende i soldi e scappa”…
Si parla di tentare di evitare l’avvio delle procedure per il dissesto, vi è da chiedersi: se il deficit non è quantificabile con esattezza, si è almeno coscienti che bisogna tagliare spese correnti per circa 40/milioni all’anno già dal prossimo bilancio di previsione ???
Allora perchè i soloni della politica non cominciano a spiegare cosa faranno in merito ai tagli da effettuare solo per mettre in pareggio le entrate “effettive” con le uscite correnti??
E’ vero che Catania ha fruito recentemente di un contributo straordinario di 100/milioni di euro ma è anche vero che oggi l’attuale amministrazione catanese denuncia nuovamente un grave deficit poichè i problemi di base (tagli e migliore gestione delle entrate) non sono stati affrontati adeguatamente.
Sulla base dei dati storici il lavoro tecnico è fattibile ma la politica deve farsi carico di innovare e trovare soluzioni praticabili. A mio parere anche a Messina si và verso un governo tecnico visto che quello politico non pare capace di affrontare la situazione! Infine: se la cura per un malato grave non è adeguata il risultato è molto verosimilmente la morte! Io non vorrei propio che ciò accadesse alla mia Città solo perchè amministrata male nè che la demagogia ci travolga.
Luigi
E anche se arrivassero i soldi per azzerare il deficit e pagare tutti, l’indomani si ricomincerebbe daccapo! Ci sono centinaia di persone inutili da licenziare,stipendi di Dirigenti da ridurre fortemente, le Municipalizzate da rifondare con metodi privatistici, le varie imposte e tasse da far pagare con determinazione. Chi potrà fare questo, nessuno eletto dal popolo! E allora sciogliamo per sempre le Circoscrizioni, il Consiglio Comunale e ripartiamo con un Commissario fino al pareggio naturale del bilancio!
Almeno i Consiglieri Comunali non alimentano aspettative,che spesso si mutano in delusioni,come fanno i tre segretari di CGIL,CISL e UIL richiamando impropriamente il decreto 174 del 2012. Chiedono al Luigi CROCE di fare richiesta dell’anticipazione a valere dal Fondo di Rotazione per assicurare la stabilità finanziaria del nostro Comune.Non sanno i Sindacalisti,a differenza dei Consiglieri Comunali,che l’art 3,comma 5-bis del decreto 174/2012,prevede per i Comuni che,nell’anno 2012 ed entro la data di entrata in vigore del decreto, ABBIANO DICHIARATO LO STATO DI DISSESTO FINANZIARIO,di cui all’articolo 244 del Testo Unico, di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000,la facoltà di chiedere al Ministero dell’Interno un’anticipazione di somme da destinare ai pagamenti in sofferenza di competenza dell’esercizio 2012. E’ un requisito che Messina formalmente non ha, dovrei aggiungere per fortuna, ma molti sappiamo che i conti non tornano dal 2010. I Consiglieri fanno affidamento, che la legge di conversione del decreto preveda un cambio delle date e per i Comuni NON DISSESTATI il ricorso al Fondo.Sono ottimisti, perchè si dovrebbe mettere mano al Testo Unico e vi pare possibile? Comunque siamo confortati dai DIRIGENTI di Palazzo Zanca, ci dicono, che semmai ci fosse dissesto, CI CUPPA CHIDDU CHI PASSAU.
sono tutti responsabili, anche quelli che adesso parlano; spero che i messinesi si ricordino di questa gente nel 2013
Non mi pare che questo Consiglio Comunale e questa maggioranza bulgara si sia distinto particolarmente in responsabilità, in quantità e in qualità di lavoro. Svegliarsi con l’acqua alla gola, con un governo nazionale di emergenza e con un governo regionale che ancora si deve insediare è segno di debolezza e dovrebbero solo dimettersi e consentire nuove elezioni e un nuovo consiglio comunale.
E si sono accorti solo ora che siamo in crisi ???????? oppure si pensava che non sarebbe capitato anche a noi ? in una città la cui unica fonte di entrata è esclusivamente i proventi della provincia regione e stato, cosa ci si poteva aspettare.Quando è da anni che lo stato ha ridotto i finanziamenti cosa si è fatto per diversificare le entrate ??? nulla assolutamente nulla, e ora tutti a urlare che al dissesto non ci vogliono arrivare ma questo per ovvi motivi che comporta. Avete avuto un mare di tempo per sistemare le cose e non lo avete fatto e ora che cosa si pretende, forse non vi siete accorti che i picciuli finero !!!!!!!!!!
LEZIONE PER I CONSIGLIERI COMUNALI SU COME SI SVOLGONO LE ATTIVITA’ DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO,PREVISTE DALL’ART.45 DELLO STATUTO. Interpellanza del consigliere MARIEDIT all’ass.Gianfranco SCOGLIO.Per sommi capi:il progetto preliminare è un elaborato prodotto in fase di progettazione, e rappresenta il primo dei tre livelli nella stesura di un progetto definiti dalla normativa italiana(artt. da 18 a 24 del DPR. n.554 del 21/12/1999,regolamento Merloni).Il progetto preliminare stabilisce le caratteristiche più significative degli elaborati dei successivi livelli di progettazione,in particolare in funzione delle dimensioni economiche e della tipologia e categoria dell’intervento,ed è composto:a)relazione illustrativa;b) relazione tecnica;c) studio di prefattibilità ambientale; d) indagini geologiche, idrogeologiche e archeologiche preliminari;e) planimetria generale e schemi grafici;f) prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza;g) calcolo sommario della spesa.Qualora il progetto preliminare debba essere posto a base di gara di un appalto concorso o di una concessione di lavori pubblici sono effettuate, sulle aree interessate dall’intervento,le indagini necessarie quali quelle geologiche,geotecniche,idrologiche,idrauliche e sismiche e sono redatti le relative relazioni e grafici,e redatto un capitolato speciale prestazionale.
Nel caso che il progetto preliminare sia posto a base di gara per l’affidamento di una concessione di lavori pubblici,deve essere altresì predisposto un piano economico e finanziario di massima.Signor assessore,perchè il progetto preliminare delle opere di riqualificazione del basamento del pilone ex Enel di Capo Peloro,affidato il 14 giugno 2012 allo studio di ingegneria architettura urbanistica,De Cola ASSOCIATI-BUFFI ASSOCIES SA,per un importo di euro 101.876,46,a carico della spesa corrente,non è stato affidato ai tecnici dello Staff Programmi Complessi,composto nel 2011 da 19 addetti,di cui ben 10 di categoria D, 6 di categoria C, 2 della B e soltanto 1 della A, quindi un gruppo di adeguato livello tecnico,almeno rispetto alle categorie di cui è composto? Il Comune di Messina era vincolato alla tipologia di contratto “CONFERIMENTO INCARICO”,che non prevede bando di gara, ovvero il progetto preliminare poteva essere gestito in house dai tecnici del Comune? L’interpellanza è formulata nell’ottica di valorizzare le professionalità di Palazzo Zanca e di risparmio della spesa corrente,in un periodo di scarsissime risorse finanziarie.
Siamo giunti alla follia.
I consiglieri comunali cosa stavano a fare a Palazzo Zanca?
Erano lì soltanto per potere raccomandare chicchessia per occupare un posto qualsiasi purchè ben remunerato, direttamente od indirettamente poca importa.
I danni provocati dai burocrati consezienti sono stati altrettanto grossi in contropartita di lauti stipendi e di assoluta irresponsabilità, tanto da pretendere anche i premi di produttività.
Ma da quando un deficit sempre crescente è indice di produttività per i dirigenti tutti, nessuno escluso, anche se soggetti di procedimenti giudiziari per reati connessi alla pubblica amministrazione?
Chiedono aiuto ai loro padrini ed in contemporanea pensano di candidarsi alle prossime elezioni, tanto null’altro sanno fare nella vita di ogni giorno tranne che strisciare umilmente ai piedi degli stessi padrini.
Perchè non si fa un indagine semplicissima per accertare da quanti anni stanno seduti a Palazzo Zanca i singoli consiglieri e quale era la loro precedente attività per agevolare loro il rientro nel ciclo produttivo?
Mancano tanti artigiani e coltivatori diretti, ma non a carico della comunità.
Vergonatevi uomini ( ? ) senza dignità alcuna, cercate di scomparire, senza candidare figli, fratelli ed affini come è avvenuto fino ad adesso.
La dichiarazione di dissesto è auspicabile a questo punto, dato che si tira una linea e si ricomincia daccapo ma con controlli più serrati da parte di chi (soggetto terzo, evidentemente) sarebbe preposto a farlo.
Ecco perché i ns CC si stanno battendo alla morte per evitarlo: sarebbe un terzo a “tenere la cassa” e le pappatoie di una volta (clientele, galoppini, stecche ecc.) non sarebbero più possibili.
FORZA DISSESTO CHE CE LA FAI!!!
A sentire parlare i consiglieri è come se i debiti nei quali sta annegando il comune con tutti i messinesi, fossero una calamità naturale, i debiti sono frutto di una gestione dissennata,sono il frutto di una visione della cosa pubblica pari ad una preda da spolpare fino all’osso. Invece di invocare deputazioni, fondi, elemosine, invece di ipocriti piagnistei determinati più dalla paura che ” l’allegra,anzi allegrissima finanza” è finita per totale e assoluta mancanza di “sghei”,che dalla preoccupazione per le ripercussioni sui Cittadini, il consiglio proponga un serio piano di risanamento delle finanze comunali, fatto anche di sacrifici e per fare vedere che da persone “perbene”sono i primi a fare i sacrifici necessari, un secondo dopo l’approvazione del piano si dimettano.
Campa cavallo……………………
i neo deputati RINALDI ED ARDIZZONe che hanno vinto (per merito loro) le elezioni,e che amano la loro città, facciano qualcosa per messina o tacciano(come hanno sempre fatto) per sempre!!
sig.consiglieri e sig.previti, perchè non cominciate a rinunciare alle vostre prebende e dimostrate alla città di volerla bene,altrimenti è buffonaggio per i cittadini.
x resoru ,scusi e Formica e Germanà per non parlare del trombato,perchè li lascia fuori.sono figli di un Dio Maggiore? oppure lei ci fa’ e basta.
BUDDACI CHE NON SIETE ALTRO SE AVETE ANCORA UN MINIMO DI DIGNITA’ DOMANI MATTINA VI DOVETE ALZARE PRESTO BLOCCARE LA CARONTE, L’APPRODO DI TREMESTIERI, GLI IMBOCCHI DELLE AUTOSTRADE E TUTTE LA ATTIVITA’ LAVORATIVE PUBBLICHE E PRIVATE FINCHE’ MONTI NON MANDA 100 MILIONI…..POI PRENDIAMO TUTTI I POLITICI, SINDACALISTI & COMP. E LI CACCIAMO FUORI A PEDATE……….CI VEDIAMO ALLA FIERA ALLE 6,30…..VENITE O MI LASCIATE DA SOLO………AHHHHH BUDDACI CHE NON SIETE ALTRO????????????????????????????????
HAI SCRITTO BENE….. CAMPA CAVALLO ……..!
BRAVO!
Ma noi volgiamo la rambla!
Qualcuno mi Puo dire cosa ha fatto aiazzone per Messina nei suoi 3 mandati precedenti?
I consiglieri piangono e vogliono evitare il dissesto perchè se ne andrebbero a casa e per i prossimi dieci anni, essendo sputtanati, sono incandidabili ed interdetti dai pubblici uffici, insieme agli assessori e revisori. Piangere adesso non serve a niente. Il dissesto del comune non è altri che il fallimento di un’intera classe politica e dirigente, incompetente, incapace ed arruffona.
e ladrona, no?
Prepariamo L’ELENCO DEI POLITICI RESPONSABILI DEL DECLINO DI QUESTA CITTA’ AL FINE DI BANDIRLI DA MESSINA PER SEMPRE. CHE SI CERCHINO UN’ALTRA CITTADINANZA. I CITTADINI MESSINESI NON LI VOGLIONO PIU’ COME CONCITTADINI:
1) BUZZANCA;
2) ……..;
3) ……..;
Ma i signori consiglieri adesso se ne sono accorti di tutto questo? Siete semplicemente ridicoli …..
Un mio amato nonno, che ha fatto le due grandi guerre; ebbene diceva che quando si stavano perdendo i confini mandarono al fronte alcune divisioni, molto sprovvedute, che non sapevano bene dove logisticamente dovevano andare; quindi lo domandarono a degli ufficiali che: loro(i graduati) stavano SCAPPANDO, i quali,invece, alle divisioni indicarono bene dove andare(a morire)… e questo hanno fatto i politici: loro stanno fuggendo con i “tesoretti” ed a noi cittadini ci rilasceranno il conto….
in guerra per i disertori e i vigliacchi in faccia al nemico, era prevista la pena di morte tramite fucilazione………
CONSEGUENZE DEL DISSESTO
Il Comune di Messina può benissimo evitare, con i beneifici del D.L. 10 0ttobre 2012, n.174 e ss.mm.ii., la dichiarazione di dissesto finanziario. Se invece, i Consiglieri Comunali propendono per la dichiarazione del dissesto, vuol dire che questi, Rappresentanti del Popolo, sono volutamente partecipi e corresponsabili della catastrofe del TERREMOTO finanziario. La eventuale dichiarazione di dissesto produce effetti negativi nei riguardi: 1) i Cittadini; 2) i creditori, 3) la gestione del Comune 4) gli Amministratori. 5) la pianta organica ed il salario accessorio.
1.- I CITTADINI dovranno pagare le imposte e tasse comunali con le aliquote al massimo e questo per 5 anni. La TARSU, che fino ad oggi copriva circa il 65% del costo, verrà elevata, perché deve assicurare la copertura totale 100% del costo del servizio. La contribuzione dei servizi a domanda individuale ( Impianti sportivi, mercati, trasporto alunni, mensa scolastica, ecc…) dovrà gravare sull’utenza per il 36%, la quota a carico dei privati per gli asili nido sarà del 50% del costo del servizio 2.- Le conseguenze sui CREDITORI: la cristallizzazione dei debiti, che non producono più interessi, né sono soggetti a rivalutazione monetaria, estinzione delle procedure esecutive in corso, inefficacia dei pignoramenti ed impossibilità di intraprendere o proseguire azioni esecutive nei confronti del Comune. Tutta la massa debitoria viene ridotta del 30%; 3) Il Comune, per 5 anni, gestirà l’ordinaria amministrazione. Non può contrarre nuovi mutui.4) Le conseguenze sugli AMMINISTRATORI: Incandidabilità per 10 anni, per coloro che la Corte dei conti individuerà come i responsabili del dissesto, imputando loro i danni per dolo o colpa grave, per fatti ed atti relativi ai dieci anni precedenti il verificarsi del dissesto finanziario. All’interdizione temporanea dai pubblici uffici si accompagna la condanna patrimoniale. 5) L’Ente deve deliberare la rideterminazione della pianta organica, rispettando il rapporto dipendenti/popolazione, che per il Comune di Messina, ci vuole un dipendente per ogni 121 abitanti. Il salario accessorio (buoni pasto, straordinario, indennità di posizione ecc…) subiranno una drastica riduzione o abolizione.
Il fallimento PURTROPPO e’ inevitabile . Un cittadino normale lucido senza pregiudizi ed al riparo della sindrome dello struzzo lo paventava ormai da ann fra il disinteresse generalei. IL VECCHIO SISTEMA DELLO SCAMBIO VOTI vs FAVORI E RISORSE DA DISTRIBUIRE ALLE CLIENTELE E’FALLITO DA UN PEZZO ed in qualche modo il federalismo ormai si e’ ideologicamente fatto strada(si possono consumare sempre più solo le risorse che si producono in loco). I politici meridionali in particolare non contano più niente. Avete notato che I governil e le classi dirigenti da qualche anno anche nei talk show parlano quasi esclusivamente con accento non metaforicamente “SETTENTRIONALE “. Il sud non conta anche perché e’ considerato poco produttivo parassitario e sprecone . Indicatemi chi fra i nostri politici potrebbero fare la voce grossa con Monti & C? A dispetto del proverbiale aplomb del ns.presidente rischierebbero di essere presi a calci nel sedere, ammesso che li riceva. ANCHE PER QUESTO HO SEMPRE INSISTITO SULLA RIVENDICAZIONE DELLA REALIZZAZIONE DEL PONTE DI MESSINA QUALE UNICA OCCASIONE IRRIPETIBILE TOCCATA IN SORTE A NOI E SOLO A NOI NEL MEDITERRANEO E FORSE NEL MONDO, PER USCIRE DALLA MARGINALITÀ DISPERATA NELLA QUALE SIAMO DA DECENNI IMMERSI . Questa e’ la pesante responsabilita della ns.classe dirigente. IL SISTEMA CI IGNORA E CI DISPREZZA. ,EMBLEMATICO IL DIVERSO ATTEGGIAMENTO PERSINO DI FRONTE ALLE SCIAGURE NATURALI CON MORTI E DEVSTAZIONI CHE SE AVVENGONO NEL RICCO EVOLUTO NORD MERITANO PIÙ “ATTENZIONE ” E COMPASSIONE . I NOSTRI RAPPRESENTANTI SI CROGIOLANO NEI LORO PICCOLI O GRANDI PRIVILEGI MA NON RIESCONO A INCIDERE SULLE SCELTE DI FONDO . CI VUOLE MOLTO A CAPIRE CHE LA STESSA AUTOREVOLEZZA ed importanza di un sindaco o di un deputato espressione di un territorio che attrae risorse per oltre 7miliardi li DOVE SI REALIZZASSE UN OPERA DI “VALENZA NAZIONALE” e,con un’eco universale, E’ OBIETTIVAMENTE DIVERSA da chi Invece non ha “mancu l’occhi pi cianciri ” e non conta niente. I NOSTRI ,AL MASSIMO POSSONO FARE QUALCHE INTERROGAZIONE PARLAMENTARE. E’ insensato PENSARE CHE MONTi DIA A MESSINA LE RISORSE RICHIESTE. IL COMPITO PER IL QUALE E’ STATO CHIAMATO E’ TUTT’ALTRO.: RIGORE E SPENDING REVIEW. ..ED ALLORA NON SERVE FARE CHIACCHIERE LAMENTELE ,CONTUMELIE E RICHIESTE DEMAGOGICHE UTILI SOLO A PACIFICARE LE COSCIENZE. IN MANCANZA DI ALTRE PROSPETTIVE REALI TUTTI ..POLITICI, SINDACALISTI ,CLASSI DIRIGENTI LA STAMPA ED I CITTADINI MESSINESI TUTTI” AVREBBERO ” DOVUTO IMPORRE CORAGGIOSAMENTE LA CENTRALITÀ DELL’ARGOMENTO PONTE FAVORENDO MAGARI UN REFERENDUM POPOLARE DEMOCRATICO. INVECE SI SONO SMARRITI NELLA GESTIONE MIOPE E PROVINCIALE del quotidiano ,senza lungimiranza…,sfociata inevitabilmente nella situazione attuale di “default” .NOI DOBBIAMO DETERMINARE IL DESTINO NOSTRO E DEI NOSTRI FIGLI NON LASCIANDOLO NELLE MANI DEI CENTRI DI POTERE NORDCENTRICI CHE NON SI FANNO SCRUPOLO DI SERVIRSI DI LACCHE’ prezzolati o peggio di candide forze ideologiche sprovvedute e suggestionabili” attraverso i” mantra” Ideologici e IPNOTICI”.
Ulteriore conferma sul motivo per cui adesso, improvvisamente non vogliono dichiarare il dissesto. Vorrei far notare a Salvatore Vernaci, che anche se non si dichiara il dissesto, il fondo di rotazione dovrà essere “compensato” ed il comune ricorrerà all’aumento delle imposte e tasse. La differenza è che col dissesto ci togliamo di torno per i prossimi dieci anni questa classe politica incompetente ed incapace di governare, con la possibilità che la corte dei conti li condanni e confischi i loro beni. BEN VENGA IL DISSESTO, ed una volta che sono sputtanati per dieci anni, con la politica hanno chiuso.