L’avvocato di D’Aquino, Catalioto, aveva fatto ricorso contro la decisione della commissione presieduta da Cascio. L’ennesimo episodio di una telenovela infinita. Col voto alle porte
La vicenda del doppio incarico di Peppino Buzzanca, il sindaco-deputato, ultimo dei “Mohicani”, in questo senso, in Sicilia (gli altri hanno tutti rinunciato ad almeno una delle due cariche), vive di continui colpi di scena. I protagonisti sono sempre gli stessi, da Buzzanca stesso al suo legale Scurria, da D’Aquino che vuol prenderne il posto all’Ars all’avvocato Catalioto, che contro il doppio incarico ha condotto e conduce un’autentica crociata. L’ultima puntata della telenovela arriva con un’ordinanza del Tar di Palermo che non ha precedenti nella storia del parlamento regionale: accogliendo un ricorso, manco a dirlo, di Catalioto, il Tar ha di fatto “bocciato” la commissione Verifica poteri dell’Ars, che l’11 gennaio scorso aveva “salvato” Buzzanca. Secondo il giudice la commissione aveva l’obbligo sia di definire il procedimento entro un anno che di trasmettere la relazione all’Assemblea, unica competente ad assumere la definitiva deliberazione. Così il giudice, «anche tenendo conto dell’ordinanza n. 24/2012 del Tribunale Civile di Palermo, provvisoriamente esecutiva, con cui è stata dichiarata l’incompatibilità con la carica di deputato Ars di Buzzanca Giuseppe, con contestuale dichiarazione di decadenza dalla carica e attribuzione del seggio all’odierno ricorrente», ha fissato per gli inizi di maggio la discussione del merito, accogliendo però la richiesta di Catalioto di sospendere l’efficacia della decisione della Commissione e imponendo, di fatto, alla Commissione stessa di trasmettere gli atti all’Ars perché alla prima seduta utile voti sull’incompatibilità di Buzzanca.
«La vicenda è veramente paradossale, – evidenzia Catalioto – benchè vi siano tre sentenze della Corte Costituzionale, una sentenza del Tribunale di Messina confermata dalla Corte d’Appello di Messina con sentenza e da ultimo la sentenza del Tribunale di Palermo del 20 marzo scorso, (in più una interrogazione al ministro dell’Interno) ad oggi l’on. Buzzanca continua a rivestire il doppio incarico. Vorrei anche ricordare che la Commissione verifica dei poteri ha dedicato 17 sedute alla questione ed ha fatto già trascorrere 2 anni». Un tempo utile, inutile non ricordare anche quest’aspetto, a consentire che Buzzanca percepisse l’indennità di deputato, che è doppia rispetto a quella di sindaco (alla quale ha rinunciato) ma sopratutto che maturasse il tempo necessario (due anni e mezzo) ai fini pensionistici. Oggi la querelle rischia di finire confinata su una questione di mero principio, considerato che fra sei mesi si potrebbe già tornare al voto. Inutile dibattere, probabilmente, su chi abbia davvero vinto o chi abbia perso in questa storia. Certo non è una bella pagina né per la politica né per la credibilità delle istituzioni, locali e non.
IN ALLEGATO L’ORDINANZA DEL TAR DI PALERMO, CORRELATI GLI ARTICOLI SULLE “PUNTATE PRECEDENTI”
Che fortuna!!!
Che fortuna vivere in Italia e in special modo a Messina!!Vero Buzzy?
In qualsiasi altro Paese del mondo tu ti saresti dovuto dimettere il giorno dopo della tua ormai declarata INCOSTUZIONALITA’ e invece se ancora lì saldo al tuo posto senza che nessuno riesca a defenestrarti.
Spero ci penseranno quei “buddaci” che ti hanno votato (ai quali devi molto se non TUTTO) alle prossime elezioni.
Ti accorgerai solo allora che “il vento” – anche nella sonnacchiosa Messina – sta cambiando.
La cosa più interessante è che in questa Commissione ci sono i messinesi Panatello e LACCOTO! Come si dice, “cane non mangia cane”.
No, non è una tele novella, ma la realtà di una procedura giudiziaria che definirei alla “siciliana”. Esiste una sentenza della “Cassazione” che avrebbe dovuto essere rispettata, che sancisce la incompatibilità fra la carica di Sindaco e quella di deputato regionale. Ebbene, sta per scadere la incompatibilità del doppio incarico per “fine mandato” ed ancora si discute su di un argomento privo di interessi e di eventuali conseguenze alla persona. Il Sindaco Buzzanca., in dispregio della decisione “Costituzione” ha regolarmente espletato il ruolo di Sindaco e di deputato regionale. Ed, insomma, una tele novella già, da tempo, priva di contenuto e che ha visto la esaltazione di un personaggio che avrebbe dovuto lasciare e che invece, non ha lasciato. Nella mia mente torna il messaggio di Leonardo Sciasciache che intendo tiportare:
“Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, chè mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo” Qui finisce il pensiero del grande poeta siciliano che ha saputa fotografare l’indole del popolo siciliano, Io, con umiltà no permetto di aggiungere che l’onorevole Buzzanca, anche se non ha rispettato la sentenza della “Corte Costituzionale, è da ritenersi un uomo sopratutto perché, tutti gli altri, sono il resto.
GIA’ TELENOVELAS.
perche’ questo e’, e come le piu’ famose del genere, fatta male e con attori tutti al di sotto di comparse.
TALE E’ IL NON SINDACO.
l’aspetto piu’ inquetante e’ che prima o poi una pronuncia definitiva si avra’, ed i danni li pagheranno come al solito i cittadini.
STANTE CHE DAL 26 NOVEMBRE NON E’ PIU’ SINDACO, QUINDI NE’ DEPUTATO, TUTTI GLI ATTI DA LUI EMESSI, SONO NULLI ED HANNO PROCURATO SOLO DANNI ERARIALI.
questo e’ l’aspetto su cui i media dovrebbero soffermarsi.
nulla da dire,solo che ci sono UOMINI,ominicchi e quaquaraqua.Poi fate voi ,Buddaci a decidere l’appartenenza.
Leviamo Buzzanca e mettiamo un’altro catanese o palermitano….ma fatemi il piacere …siete troppo antimessinesi.Per politica??? odiate Messina?????Forse non siete messinesi???? Non è chiaro??????