Porto di Tremestieri, verso la riapertura di una sola invasatura

Porto di Tremestieri, verso la riapertura di una sola invasatura

Marco Ipsale

Porto di Tremestieri, verso la riapertura di una sola invasatura

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giovedì 13 Febbraio 2014 - 14:15

Nulla osta per il primo scivolo, mentre per il secondo si è deciso di attendere il definitivo completamento dei lavori di ricostruzione della diga, tra uno o due mesi. E’ l’esito del sopralluogo di stamane, all’approdo a sud, del presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone, insieme al comandante della Capitaneria di Porto, Antonino Samiani, all’ing. Carla Macaione, del Genio Civile Opere Marittime, ed al capo dei piloti del porto, il comandante Salvatore Cutugno

E’ trascorso quasi un mese, era il 19 gennaio, dalla chiusura del porto di Tremestieri. Alla cattiva notizia, si disse, ne avrebbe fatto da contraltare una buona: una volta concluso il dragaggio, avrebbero potuto riaprire entrambe le invasature, anche quella chiusa dal maggio 2011, quando furono affidati i lavori all’impresa Scuttari.

Non sarà così, perché a riaprire, stasera o al più domattina, sarà solo l’invasatura funzionante fino al 19 gennaio. E’ l’esito del sopralluogo di stamane, all’approdo a sud, del presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone, insieme al comandante della Capitaneria di Porto, Antonino Samiani, all’ing. Carla Macaione, del Genio Civile Opere Marittime, ed al capo dei piloti del porto, il comandante Salvatore Cutugno.

Per l’apertura della seconda invasatura, invece, bisognerà attendere ancora uno o due mesi, il tempo necessario alla Scuttari per completare definitivamente i lavori. In un primo momento, si era pensato che quest’ultima fase potesse essere svolta anche col traffico navale in corso. Ma dopo il sopralluogo di oggi, ci si è resi conto che con l’apertura di entrambe le invasature non sussistono le condizioni di sicurezza.

A spiegarcelo, è l’ing. Massimiliano Maccarone, responsabile dell’area tecnica dell’Autorità Portuale, che stamane ha valutato la situazione. “Quasi tutto il canale è libero, ci sono 60 metri di larghezza, misura più che sufficiente per riaprire il porto. Anche la profondità è ritornata a livelli adeguati, siamo sui 6 metri. Sembra però opportuno riaprire uno solo dei due scivoli perché altrimenti terminare i lavori diventerebbe problematico. I traghetti che passano a 20 metri dal molo provocano delle onde che potrebbero erodere la scarpata dov’è posizionata la gru. Non verrebbero rispettate le giuste condizioni di sicurezza. Dopo aver finito di installare i pali sul fondale, adesso bisognerà realizzare i micropali, il muro paraonde e posizionare i tetrapodi. Secondo l’impresa, potrebbe volerci un mese e mezzo o al massimo due”.

Ad entrare nei dettagli del futuro del porto, è il segretario generale dell’Autorità Portuale, Francesco Di Sarcina, che è però scoraggiato dall’ennesimo imprevisto: “Speravamo di aprire oggi entrambe le invasature ma ci dicono che non sarà possibile. A questo punto, per finire i lavori potrebbe volerci un altro mese, o forse anche più, non me la sento di dare tempi precisi. Lo abbiamo fatto un sacco di volte e puntualmente, per un problema o per un altro, non sono stati rispettati. Adesso è stato fatto uno scavo complessivo che riguarda la quasi totalità del materiale insabbiato. Il punto è che, per finire i lavori da terra, l’impresa ha bisogno di una pista che, in caso di mareggiate, va ad invadere lo specchio acqueo. Quindi se anche sia il canale sia il fondale permetterebbero l’apertura di entrambi gli scivoli, bisognerà attendere la fine dei lavori. Da lunedì mattina si inizierà con i micropali, poi si penserà alle armature per le sovrastrutture”.

Di Sarcina ribadisce le motivazioni che hanno portato negli anni ai ripetuti insabbiamenti e chiarisce come e quando il problema verrà risolto definitivamente: “Il progetto originario prevedeva una sagoma del porto che si presta all’insabbiamento. Era stato detto sin dai tempi della gara ma non siamo stati ascoltati. I lavori in corso ridurranno di gran lunga il problema e lo conterranno al massimo possibile, tramite il ripristino della diga e la protezione della banchine. Ci sono poi delle tecniche per eliminare il problema alla radice, che sono previste nel progetto di ampliamento. Si chiamano in gergo ‘trappole per le sabbie’, e servono ad arrestarle prima di entrare in porto. Lì si scava periodicamente, viceversa le sabbie si accumulano sempre più fino a scavalcarle. Quindi il problema sarà risolto definitivamente con la costruzione del nuovo porto. Stavolta il progetto è completo e sarà possibile fare una manutenzione più efficiente rispetto all’attuale situazione, nella quale ci siamo ritrovati ad avere un porto propenso all’insabbiamento e senza nulla per evitarlo”.

Fin quando, dunque, non sarà completato il nuovo porto, saranno possibili nuovi insabbiamenti? “Dovremo continuare a fare sempre dei dragaggi periodici di mantenimento – risponde Di Sarcina -. Ma una volta finita questa fase di lavori, faremo fare lo scavo definitivo attorno alla testata e si ripristineranno i fondali per com’erano qualche anno fa. Per cui mi aspetto che prima che nuovamente si vada a riempire di sabbia il porto, ce ne passi. Il fenomeno andava previsto in fase di prima progettazione, adesso si può solo pensare ai rimedi”.

Ed a proposito di nuovo porto, che dovrebbe costituire il rimedio completo e definitivo, a che punto è l’iter? “L’impresa che si è aggiudicata l’appalto, la Coedmar – conclude il segretario dell’Authority -, non ci ha ancora trasmesso i documenti necessari, ma ci stanno lavorando e lo faranno in questi giorni. Non appena ci arriveranno, li invieremo immediatamente al Ministero per ottenere nei tempi più brevi possibili l’ok alla Valutazione d’Impatto Ambientale”. Per questo passaggio, nella migliore delle ipotesi, passeranno almeno sei mesi. Serviranno altri due mesi per il progetto esecutivo. L’obiettivo è quello di iniziare i lavori per il nuovo porto prima della fine di quest’anno.

(Marco Ipsale)

2 commenti

  1. Bla bla bla bla… finora sono di più le parole che sono state scritte che le navi che hanno traghettato…

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  2. Vorrei capire come “erode” la scarpata l’onda di una piccola navetta che entra nel porto tra l’altro a velocità ridotta!! Solite fantasie…

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