C'è un'ipotesi misteriosa che potrebbe riportare alla riva dello Stretto.....
Può qualche dinastia imperiale avere avuto sangue siciliano? Messinese?
Un’ipotesi misteriosa a lungo dimenticata emerge dal De mulieribus claris (1362) di Giovanni Boccaccio, una raccolta delle vite di centosei donne illustri. La biografia XCIX è di Giulia Soemia (o Semiamira), madre dell’Imperatore romano Eliogabalo; s’intitola “Su Semiamira donna messinese” e inizia così: “Semiamira fu donna di lingua greca, dalla città di Messina; […] una certa messinese Varia – di Giulia Stilina, tarda coniuge dell’imperatore Severo Pertinace – fu sua madre”.
Va precisato che Stilina sarebbe Giulia Domna, seconda moglie di Settimio Severo, sorella di Giulia Varia (o Mesa); corretti i dati, tutti i successivi storici messinesi presero per vero il fatto, ma solo il reverendo don Morabito ne fece un’attenta analisi nell’Annalium Prothometropolitanæ Messanensis Ecclesiæ (1669).
Parliamo in breve di quattro donne, le Bassiane, che per quarantadue anni furono ai vertici dell’Impero Romano come mogli e madri della dinastia dei Severi: due sorelle, Domna e Mesa, l’una che sposò Settimio Severo e partorì i suoi eredi Caracalla (?) e Geta, l’altra che generò la Soemia e Giulia Mamea, madre di Alessandro Severo. La fermezza politica di Domna, l’ambizione e la saggezza di Mesa, la depravazione di Soemia e la cristiana virtù di Mamea, sono note a tutti i cultori di storia romana.
Padre di Domna e Mesa era Giulio Bassiano, della dinastia siriana dei Sampsiceramidi, i Re-Sacerdoti di Emesa (Homs), e Sommo Sacerdote del dio solare El-Gabal egli stesso (e così il bisnipote Eliogabalo, donde il nome) come da tradizione. Peraltro fra gli storici di quel tempo, Cassio Dione dà le quattro Giulie per siriane mentre Erodiano fa derivare il nome di Mesa da Emesa, perciò la storiografia le ha sempre dette emesene ed effettivamente i loro nomi sono semiti; ma la madre non si conosce.
Eppure, non può Boccaccio semplicemente avere confuso Emesa e Messana per assonanza, poiché nel medesimo libro poco più avanti nomina anche la città siriana. Dal canto loro i Severi avevano una certa familiarità con la Trinacria, dato che Settimio Severo e prima di lui suo fratello Settimio Geta n’erano stati governatori, inoltre è possibile che Caracalla abbia studiato in Sicilia.
Or dunque, ecco dall’Historia Augusta provenire una pista: lo storico Elio Lampridio afferma che Alessandro Severo aborriva l’essere chiamato siriano e vantava una genealogia che lo faceva discendere dalla famiglia romana dei Metelli; inverosimile, a meno che non avesse radici per via matrilineare in una provincia in cui i Metelli dovevano esserci, come la Sicilia.
Vari dettagli riconducono alla Sicilia e a Messina, ma non fanno ancora piena prova: il mistero resta insolubile. Una domanda sorge e preme più di tutte le altre: quali antiche fonti oggi perdute aveva potuto consultare Boccaccio da potersi permettere di contraddire con sicurezza persino gli storici antichi?
Nondimeno, fra le tante Imperatrici che hanno vegliato sul più grande Impero della storia, non è inverosimile pensare che una di esse fuit mulier ex ciuitate Messana: fu donna messinese.
Daniele Ferrara