La storia di una messinese che ha deciso di partecipare all'iniziativa del Ministero della Coesione "ero titubante ma poi..."
Avevo sentito parlare del nuovo progetto "Resto al sud", ma ero titubante; mi dicevo che tanto qui al sud ogni cosa ordinaria prevede una lotta che non mi andava più di sostenere, inconsciamente mi davo delle buone ragioni per non assecondarmi. A rendere più facile la decisione che una parte di me credeva fosse giusto prendere era mia sorella: trasferita a Milano aveva trovato lavoro presto e si era costruita una famiglia e la vita che aveva sempre sognato. Al contrario io ero rimasta a casa con i miei. Certo, la vita per tutta la famiglia era cambiata, perchè, sopratutto I miei genitori hanno iniziato a fare la spola con Milano, spesso anche per motivi di salute. Troppo spesso diciamo che “il miglior medico è il treno”.
Così mi sono domandata spesso cosa fare, cercavo una ragione per non andare. La svolta fu anche una doccia fredda: il mio lavoro precario era sul finire. Quel giorno saltai il pranzo, cominciai a passeggiare per ore, arrivai in spiaggia e mi sedetti. Mi godevo il tepore del sole, che anche in inverno sa riscaldare, l'aria frizzantina che profumava di salsedine, il rumore del mare. Bastò un attimo per capire, per dire no a quel folle trasferimento che volevo affrontare; tornai a casa e cominciai a lavorare ad un progetto, tirai fuori le idee che avevo sempre conservato "per un momento migliore" e cominciai. Mi servirono solo due giorni perché fosse tutto come lo avevo immaginato. Premetti il tasto "invia" e mi sentì leggera. Avevo avuto il coraggio di scegliere, il coraggio di dire sì ad un progetto ambizioso per amore della mia terra, dei suoi colori, i suoi sapori, i suoi inconfondibili odori. Sorrido perché anche io, senza ulteriori indugi, voglio dire "Resto al sud".
G.L.