Adesso sia lui che la mamma stanno bene. Sono stati accompagnati entrambi al Pronto Soccorso del Policlinico di Messina.
Aveva ancora gli occhi chiusi, il visino addormentato, un corpicino piccolissimo avvolto in una coperta rossa e bianca. Sette giorni di vita in tutto. Hussam è venuto alla luce su uno dei barconi che facevano la spola tra le coste libiche e le coste siciliane, in mezzo al mare ed alle onde, in quel viaggio della speranza che spesso, per tantissimi migranti, si conclude in una tragedia senza volto e senza nome.
La storia del piccolo somalo è una di quelle storie che accendono ancora la speranza, la fioca lucina in un tunnel più che buio. Il Molo Marconi del Porto di Messina era stato abituato, negli ultimi mesi, a far da “custode” a numerose bare, salme di profughi che non ce l’avevano fatta e che, in mezzo al mare, avevano lasciato sia la speranza che la vita. Stamattina, invece, a far capolino dal pattugliatore della Marina Croata Mohorovich è stato anche un “batuffolo” di soli 7 giorni.
Ahmed è nato proprio su uno dei barconi partiti dalla Libia e poi salvati nel bel mezzo del Canale di Sicilia, qualche giorno fa.
E’ stato un dentista eritreo, anche lui in viaggio dall'Eritrea in cerca di un futuro migliore, ad aiutare la madre del piccolo a partorire sulla barca, con fatica. Quando sono iniziati i salvataggi, il piccolo aveva solo pochissime ore. Adesso sia lui che la mamma stanno bene. Sono stati accompagnati entrambi al Pronto Soccorso del Policlinico di Messina dove si trovano ancora per vari accertamenti. (Veronica Crocitti)
Il migrante è mio fratello.
Il migrante è mio fratello.