Il gelidissimo inverno del 1929, quando la città di Messina fu letteralmente coperta di neve

Il gelidissimo inverno del 1929, quando la città di Messina fu letteralmente coperta di neve

Daniele Ingemi

Il gelidissimo inverno del 1929, quando la città di Messina fu letteralmente coperta di neve

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domenica 20 Ottobre 2013 - 17:14

Quello del 1929 fu uno degli inverni più gelidi dell'ultimo secolo. In quel periodo Messina fu interessata da una serie di intense nevicate che seppellirono tutti i sobborghi collinari della città e il centro, con depositi fino a 8-10 cm a livello del mare.

Quello del 1929 è stato uno degli inverni più gelidi e nevosi dell’intero Novecento. Quasi l’intera Europa rimase sommersa da neve e ghiaccio per intere mesi, con notevolissimi disagi per la rete dei trasporti, che rimase impraticabile, specie lungo i paesi dell’Europa centro-orientale. Il gelo fu cosi forte da far ghiacciare per giorni tutti i principali fiumi del vecchio continente e persino le acque interne di molti porti dell‘alto Mediterraneo. Cosi come molte aree dell’Europa e d’Italia, durante il Febbraio 1929, anche la città di Messina fu colpita da autentiche bufere di neve che lasciarono notevoli accumuli fino alle spiagge, imbiancando l‘intera area dello Stretto di Messina. Nel Febbraio del 1929 Messina fu interessata da una serie di intense nevicate che seppellirono tutti i sobborghi collinari della città e il centro, con depositi fino a 8-10 cm a livello del mare. Se già in città il manto bianco superava i 5 cm, nei villaggi collinari gli accumuli arrivavano fino a 30-40 cm per superare abbondantemente il metro sui colli che sovrastano la città. Probabilmente sulle vette dei Peloritani l’accumulo di neve supero persino il metro di altezza.

Il manto nevoso era talmente spesso da favorire persino nelle giornate più ventose, il fenomeno dello “scaccianeve basso”, ossia i turbini di neve che vengono sollevati dal vento, un evento atmosferico davvero inedito per il mite clima dello stretto. Ancora oggi molti anziani ricordano quelle grandi nevicate di quei giorni e i tantissimi danni economici che causarono al settore agricolo. Nei villaggi notevoli furono le ripercussioni ai raccolti e alle piantagioni di agrumi che rappresentavano una delle principali fonti di sostentamento dell’economia locale. Il suolo innevato favori anche temperature molto basse per giorni e giorni, tanto che nelle zone interne come nei sobborghi e lungo i paesi collinari, il termometro scendeva abbondantemente sotto gli 0°C. In città le temperature registrate dall’osservatorio meteorologico, posto in pieno centro, non scivolavano mai sotto i -0.1°C. Il gelo era talmente intenso tanto da far ghiacciare persino i tratti a monte delle principali fiumare che attraversano il capoluogo peloritano, regalando scenari davvero unici e incredibili per i messinesi. La gran neve caduta sui Peloritani rimase per mesi (cosa un pò insolita), fino ad Aprile e ai primi giorni di Maggio, prima di essere fusa definitivamente dai primi tepori primaverili. Quello del 1929 rimarrà un evento di portata eccezionale che difficilmente potrà ripetersi nei prossimi decenni. Del resto, in presenza di un vistoso riscaldamento globale, negli ultimi anni gli eventi nevosi sono drasticamente diminuiti in riva allo stretto, come in molte altre località dell’Italia meridionale, a causa di variegati fattori, tra cui l’assenza delle congeniali configurazioni bariche (molto frequenti un tempo) e l’aumento della temperatura media delle acque superficiali del Mediterraneo.

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