Hanno tutti tra i 18 e i 20 anni, sono i proprietari di un squadra di calcio iscritta in terza categoria. Dopo cinque tentativi, domenica è arrivata finalmente la prima vittoria
Sette ragazzi ed un sogno, un obiettivo: gestire una squadra di calcio. Nasce così l’Atletico Messina, compagine “partorita” dall’idea di sette ragazzi, tutti amici tra di loro, che hanno deciso di iscrivere il loro team al campionato di Terza Categoria della Figc. Un bel progetto, dal momento che non si sente parlare tutti i giorni di una formazione sportiva costituita grazie alla volontà e alla passione di un gruppo di giovanissimi.
Hanno tra i 18 e i 20 anni e nonostante il momento denotato da una profonda crisi economica, hanno deciso di lanciare questa nuova realtà cittadina. La carica di presidente è ricoperta dal giovanissimo Andrea Baldari, i vice-presidenti sono Francesco Armone e Andrea Pettignello, alla carica di Direttore sportivo troviamo Benedetto Bruschetta, segretario è Francesco Sorrenti, tesoriere Andrea Picciolo, mentre Giuseppe Belnome ricopre la carica di consigliere.
Nell’ultima partita disputata, la banda guidata da Giacobbe ha conquistato la prima vittoria stagionale dopo cinque tentativi. Decisive le reti di Bonanno e Intedonato, intervallate dal momentaneo pari ospite.
LA GARA
Agli ordini del fischietto peloritano Saja, le squadre entrano in campo con qualche minuto di ritardo, rispetto all’inizio previsto per le 14.30. L’Atletico privo di Morabito( l’esterno sarà assente almeno fino alla prima metà di gennaio) , si schiera con il collaudato 4-4-1-1, con Bonanno unico riferimento offensivo, supportato da Rosselli. Ala destra Chillè, che ritrova la maglia da titolare dopo la panchina di Itala. Per il resto stessi undici della precedente sfida, se non fosse per Vinci F. che prende il posto di Corvaja (per il centrale lieve infortunio accusato venerdi in allenamento) e Insana che lascia il posto da titolare nella fascia sinistra di difesa al rientrante Quattrone. La pioggia lascia tregua ai 22 in campo per tutto il corso della partita, eccezion fatta per pochi minuti nel corso della prima frazione di gara. Parte subito forte l’Atletico, deciso sin da subito a fare risultato. In settimana la sconfitta di Itala contro il Santa Eustochia aveva fornito nuovi spunti di analisi, ma soprattutto la consapevolezza di dover giocare con quel pizzico di cattiveria in più, per conquistare nel più breve tempo possibile punti-morale. Bonanno prova sin dalle prime battute a trovare l’affinità con il nuovo partner offensivo Rosselli. La manovra per lunghi tratti rimane dei padroni di casa, con le ali offensive sempre pronte a puntare l’uno contro uno. Al 25’ la partita si sblocca: Interdonato riceve palla nella sua metà campo. Punta qualche avversario, riuscendo con caparbietà a superarlo. Dopo uno scambio stretto con Rosselli riesce a tirare verso la porta: la sua conclusione viene ribattuta. Però è ancora Rosselli a recuperare palla e servirla a Bonanno che intanto si era fatto trovare solo alla sua sinistra. Il controllo del numero 10 non è dei migliori anche per via del terreno di gioco, ma con un buon movimento del corpo il capitano bianco-azzurro riesce comunque a eludere l’avversario e fare partire il diagonale, che di sinistro va ad insaccarsi dietro le spalle di Ripano. Riesce cosi a sbloccarsi Bonanno, dopo l’errore dal dischetto dell’ultima gara che lo aveva condizionato in negativo. Il pallino del gioco rimane comunque nei piedi dei padroni di casa, con il Fiumedinisi capace di rendersi pericoloso solo quando un lancio lungo dalla difesa, è andato a finire fortuitamente sui piedi di un avanti ospite, che non è comunque stato in grado di impensierire più di tanto Parisi. Il monologo dell’Atletico viene a rinforzarsi quando sui piedi di Bonanno capita nuovamente una buona occasione. Punizione dai 20 metri circa: sul pallone Nicocia e Bonanno, anche se la posizione del campo defilata a sinistra, fa credere che possa essere proprio il capitano a provare la conclusione. Al fischio del direttore di gara, è proprio lui a prendere la rincorsa e impattare il suo destro sul pallone: tiro che incredibilmente però, si spegne sulla traversa. Nulla da fare per Bonanno e appuntamento con la doppietta da rimandare. Prima frazione che si spegne senza altri sussulti. La sensazione è però positiva, vista la buona manovra fatta vedere dai padroni di casa.
Seconda frazione che si apre senza cambi, anche se Vinci F. in chiusura di primo tempo aveva accusato qualche fastidio alla caviglia, fortunatamente andato scemando nel corso della partita. Ospiti che partono col piglio di chi la partita la vuole rimettere in gioco. Senza creare nessuna vera palla goal, riescono comunque ad alzare leggermente il ritmo e a far indietreggiare sensibilmente gli uomini di Giacobbe. Diventa necessario prevedere qualche sostituzione per garantire più corsa, soprattutto sulle fasce, dove la spinta vista nel primo tempo, stava diventando un vano ricordo. Potrebbe però cambiare tutto, quando al 28’ Saja fischia la massima punizione, per atterramento in area del capitano: questi lanciato a rete, è stato vistosamente sgambettato da un avversario. All’arbitro, non resta altro che fischiare il rigore. Tra le proteste del Fiumedinisi, si presenta dal dischetto Nicocia, incaricato a battere dal capitano Bonanno, che nonostante fosse il rigorista designato, lascia l’incombenza al compagno di squadra. Passano più di cinque minuti però, prima che il numero 7 possa battere il rigore. Tempo che incide sulla sua sicurezza e anche per questo il tiro di Nicocia finisce fuori, alla sinistra di Ripano. Il danno si tramuta in beffa, quando sull’azione di rimessa, gli avversari trovano la rete del pari. Lanciato sulla fascia destra, l’avanti ospite sfida in velocità Quattrone,privo di freschezza e che aveva già prima chiesto il cambio. Il cross viene quindi facilmente servito e dopo una prima ribattuta, la palla finisce alle spalle dell’incolpevole Parisi. Da li in poi la partita cambia di tono. L’Atletico capisce di dover prendere in mano la situazione, dopo che la stessa gli è ampiamente sfuggita. Giacobbe effettua il primo cambio del match, quando siamo giunti al 35’ della ripresa: fuori Chillè, dentro Marino, con Vinci E. che si sposta sulla destra e Marino prende il suo posto sulla mediana. Poco dopo la svolta. L’Atletico guadagna angolo. Da destra si presenta Nicocia, pronto a far partire il suo sinistro a rientrare verso la porta. La mischia al centro dell’area di rigore, fa si che la sfera finisca sui piedi di Interdonato, che ha il tempo di guardare il piazzamento del portiere e insaccare alle sue spalle la rete del definitivo 2-1. Incontenibile la gioia dei padroni di casa, capaci di strappare un risultato che a quel punto stava per diventare un sogno. Gli ultimi tentativi avversari si spengono, grazie a due grandi interventi di Parisi, che evitano brutti scherzi. Termina quindi con una vittoria, la seconda partita tra le mura amiche dei bianco-azzurri. Sabato 15 faranno visita al Trinacria Messina in quel di Bisconte. Potrebbe essere la giusta occasione per dar seguito a questo risultato.