Panoramica, stop al “piano viario provvisorio”. Ricevuto: «Tempi rispettati, riapriamo la strada»

Panoramica, stop al “piano viario provvisorio”. Ricevuto: «Tempi rispettati, riapriamo la strada»

Emanuele Rigano

Panoramica, stop al “piano viario provvisorio”. Ricevuto: «Tempi rispettati, riapriamo la strada»

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sabato 24 Settembre 2011 - 09:44

La ditta incaricata di sostituire i giunti sui ponti ha concluso il lavoro. Dalle 12.30 riaperta la carreggiata mare verso nord e la litoranea per chi viaggia verso il centro. Sbloccato anche lo svincolo di Principe. Il presidente: «In questi giorni disagi limitati, siamo soddisfatti»

Tutto finito. Cinque giorni era stato detto e cinque giorni sono passati. Promessa, stavolta, rispettata. I disagi per gli abitanti della zona a nord del torrente Guardia possono dirsi per il momento finiti. Riaperta la carreggiata mare della Sp/43 bis per chi dal centro si reca verso nord e doveva fermarsi a Guardia. Anche lo svincolo di Principe verrà sbloccato. Terminati per tempo i lavori affidati alla ditta impegnata nella sostituzione dei giunti su ponti. Tra gli interventi previsti nel finanziamento da 3 milioni di euro inserito nel piano strade provinciale.

I cittadini tirano un sospiro di sollievo. Ma a dire il vero le cose, negli ultimi giorni, non sono poi andate così male. Ha infatti ottenuto i risultati sperati il piano viario provvisoria definito dal dirigente Pippo Celi e illustrato qualche giorno fa, in conferenza stampa, dal presidente Nanni Ricevuto. Traffico scorrevole sulla litoranea per Papardo, per chi obbligatoriamente venendo da Messina usciva a Guardia. Viceversa Panoramica abbastanza libera per chi da nord procedeva verso il centro, nonostante la chiusura di Principe e l’obbligo (adesso sospeso) di non imboccare la litoranea. «Siamo soddisfatti – commenta Ricevuto -. Con questo sistema studiato sono state limitate le difficoltà per l’utenza. Inoltre i tempi sono stati rispettati e oggi alle 12.30 circa l’intera Panoramica verrà riaperta». Lunedì, probabilmente, sarà invece comunicato ufficialmente il provvedimento firmato dal dirigente.

Gli interventi sulla trafficata arteria provinciale non sono però finiti. All’intervento di messa in sicurezza dei viadotti seguiranno nuove operazioni di bitumazione e il completamento della segnaletica orizzontale. Tanto è già stato fatto, come previsto, per migliorare gli standard di sicurezza e mettere fine ai ripetuti incidenti che soprattutto in prossimità della facoltà di Ingegneria sono costati la morte a diverse persone. Segnaletica, rotatorie, nuovi guard rail, asfalto per cercare di ridurre le incredibili pendenze venutasi a creare negli anni. Purtroppo però, non basterà per completare l’opera. Servirebbero altri 7 milioni di euro per gli altri lavori da svolgere: la messa in sicurezza di tutti i ponti, la realizzazione di nuovi attraversamenti pedonali, la totale bitumazione della strada ma soprattutto l’illuminazione. La fonte attesa è una ed una soltanto: le risorse nell’ambito delle opere compensative per il Ponte. Ecco perché Ricevuto non è disposto a fare passi indietro sull’accordo di programma. Mentre sogna l’ampliamento della Sp/43 bis fino a Tono. Un passo alla volta. (E. Rigano)

2 commenti

  1. Pochi disagi? non è corretto. Direi MOLTI disagi per un periodo breve (grazie a Dio).

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  2. Servizio dato insieme a danno Ricevuto

    Temo che, come accade spesso, la persona che ha scritto l’articolo, al massimo, si sia fidato di ciò che gli hanno detto alla Provincia Regionale.
    Bastava abitare nella zona Nord interessata, e il signore in questione di sicuro non vi abita o quanto meno non usa tornare a casa, per sapere, avere provato sulla propria pelle e sui propri pneumatici i disagi.
    Mi chiedo dove l’ingegnere Celi ha vissuto in questi giorni ? E lo stesso Ricevuto che, abitando nella zona Nord “dispensata” da questi incivili disagi, cosa ha visto ?
    Anche all’ipocrisia come all’indecenza bisogna porre un limite.
    E, ambedue, li hanno entrambi superati abbondantemente.
    Basta chiedere ai mezzi di soccorso delle ambulanze che dovevano, indispensabilmente, passare per quel purgatorio se ha un qualche fondamento sia il resoconto giornalistico (e lo chiamo così, eufemisticamente, stendendo un velo pietoso su chi l’ha scritto) sia quanto dicono i responsabili politici e tecnici della Provincia.
    Temo che se non cambiamo,
    in questa città, ahimè,
    di questa “gente” moriamo.

    Antonio Crisafi

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