Prima udienza del processo per la morte della giovane trovata senza vita sotto il viadotto Zafferia, sei mesi dopo la sua scomparsa. Le molte eccezioni preliminari e le schermaglie tra le parti civili lasciano presagire un processo animato.
E' cominciato oggi ma entrerà nel vivo soltanto il prossimo anno il processo per chiarire i contorni della morte di Provvidenza Grassi, la giovane scomparsa nel luglio 2013 e trovata cadavere sotto il viadotto Zafferia soltanto nel gennaio 2014.
Alla sbarra gli ex commissari Antonino Gazzara, Patrizia Valenti, Antonino Minardi, Matteo Zapparata, Anna Rosa Corsello e Calogero Beringheri; Benedetto Dragotta, Mario Pizzino, Gaspare Scusa, Maurizio Trainiti e Felice Siracusa, accusati a vario titolo di omicidio colposo e rifiuto di atti d'ufficio.
Secondo la Procura il pessimo stato di manutenzione del viadotto è la concausa principale della morte della ragazza. Trovate, sugli scarni resti del suo corpo, anche tracce di sostanze leggere.
I giudici della I sezione oggi hanno celebrato la prima udienza e si sono registrate una lunga serie di eccezioni preliminari da parte delle difese, dall'utilizzabilità di alcune delle perizie tecinche passando per l'ammissione della costituzione di parte civile del fidanzato della ragazza, Fabio Lo Schiavo, contro cui si è opposta l'avvocato del marito, da cui comunque la ragazza era separata di fatto.
Chiesta la chiamata in giudizio civile del Consorzio. I giudici decideranno se e quali ammettere alla prossima udienza, fissata a fine gennaio prossimo.
Regge la pubblica accusa il pm Diego Capece Minutolo, titolare del caso sin dal suo inizio. Difendono gli avvocati Alberto Gullino, Valter Militi, Eugenio Passalaqua, Giuseppe Pustorino, Giovanni Calamoneri, Domenico Pustorino e Giuseppina Iaria, Andrea Florio e Roberta Mauro per le parti civili.
(Alessandra Serio)