Nel video del messinese i colleghi a lavoro sui binari mentre qualcuno avvisa: "Se dico treno mettetevi di lato"
“Il ciondolo d’argento della catenina che avevo regalato a Kevin. E’ una croce. L’ho trovata lì, accanto ai binari”. Con queste parole, rotto dal dolore, Massimo Laganà racconta al Corsera com’è andato il suo sopralluogo sui luoghi della strage ferroviaria costata la vita a suo figlio 22enne e altri 4 operai. Massimo ha voluto andare lì dove il figlio ha perso la vita, andando a lavorare, ha voluto calpestare lo stesso suolo, gli ultimi passi di suo figlio, lì dove ancora c’è qualcosa di lui. Il padre ha raccontato anche del carattere del ragazzo, il suo impegno nel lavoro, il loro rapporto simbiotico: “La madre lo ha lasciato quando aveva 3 anni, l’ho cresciuto io, da solo”.
Il video di Kevin
Proprio da Kevin arriva un elemento schiacciante per le indagini. E’ suo il video, infatti, girato col telefonino e acquisito agli atti della Procura di Ivrea, che immortala i colleghi a lavoro sui binari. Intorno è buio e in sottofondo si sente una voce: “Se dico treno mettetevi di lato”. Per gli investigatori, da quello che trapela, risale proprio a quel tragico mercoledì sera e potrebbe essere l’indizio chiave che la squadra era a lavoro malgrado la circolazione sui binari non fosse interrotta.
Gli audio incriminatori
Elemento che va ad aggiungersi alle telefonate tra la centrale di Rfi e il caposquadra Antonio Massa, indagato, e le testimonianze raccolte. Proprio ieri è stata sentita la venticinquenne che rispondeva a Massa, in quelle agghiaccianti telefonate registrate, che ha confermato la versione già emersa dagli audio: per almeno 2 volte ha negato il via alle operazioni. Ma i 5 operai erano in realtà già a lavoro.
Che dispiacere
Ora dico io per queste persone incoscienti e sciagurate e direi anche oltremodo disoneste e incompetenti che ci dovrebbe essere se non il fine pena mai e cioè l’ergastolo?
Che prezzo ha la vita umana??? Incoscientiiii